Dopo l’acquisto più importante della storia dell’IT, quello di Emc, ora Dell inizia a vendere. È stata infatti ufficializzata la cessione della divisione Dell Services alla giapponese Ntt Data per circa tre miliardi di dollari. Dell Services è attiva in ambiti come infrastruttura, servizi cloud, servizi applicativi e business process outsourcing, ed era stata acquistata nel 2009 come Perot System (dal nome del multimiliardario Ross Perot, candidato alla Casa Bianca nel 1992) per circa 3,9 miliardi di dollari, nel tentativo di diversificare il business aziendale di Dell, allora piuttosto limitato soltanto al mercato Pc.
La compagnia nipponica, controllata dall’ex monopolista telefonico Ntt, ha annunciato l’intenzione di assorbire i 28.000 dipendenti che fanno capo alla società acquisita, principalmente presente in Nord America e in India. In effetti l’obiettivo dichiarato dell’operazione, dal punto di vista giapponese, è quello di espandere la propria attività nel mercato nordamericano, dove Dell Services ha numeri importanti soprattutto nell’ambito sanitario e assicurativo. In particolare, secondo quanto emerso da fonti aziendali, Ntt Data si aspetta che – grazie all’acquisizione – il suo giro d’affari nel mercato nordamericano sia destinato ad aumentare dagli attuali 1,7 miliardi di dollari a circa 5 miliardi di dollari. Il focus sarà rivolto soprattutto sulla tecnologia cloud, che potrà sfruttare anche la potenza di calcolo dei 230 data center di NTT presenti a livello globale. Il cash non manca certo a Ntt data, che negli ultimi anni ha investito oltre 500 milioni di dollari fuori dal Giappone, tra cui l’italiana Value Team, rilevata nel 2011.
«Ci sono poche acquisizioni nel nostro mercato che forniscono questo tipo di occasione per aumentare la nostra competitività e la profondità delle nostre offerte di mercato” – ha dichiarato John McCain, CEO di NTT DATA – . Dell Services è un business molto ben gestito e crediamo che la sua base di dipendenti, la lunga data relazioni con i clienti, e il mix di lavoro progettuale e rivolto al lungo termine migliorerà il nostro portafoglio. Siamo sicuri questa transazione sarà positiva per i clienti, i dipendenti e gli azionisti, e aumenterà la nostra visione collettiva di essere un partner innovativo per i nostri clienti». Più cauto nelle dichiarazioni di Michael Dell che, oltre a mettere in risalto il valore di Dell Services, non ha chiarito come l’operazione sia da ricomprendere nella strategia aziendale di Dell.
Alcune cose appaiono però chiare: l’acquisizione di EMC, che costerà circa 67 miliardi di dollari (alla chiusura dell’operazione mancano ancora alcuni dettagli) è estremamente onerosa anche per il Ceo del gruppo, che ha dovuto appoggiarsi a investitori e aumentare il debito della società. Dunque alcune dismissioni erano fin dall’inizio da mettere nel conto e, anzi, secondo gli analisti finanziari, Dell in questi mesi potrebbe essere costretta a vendere attività per ricavare una cifra compresa tra i dieci e i quindici miliardi di dollari. Dunque la cessione di Dell Services potrebbe soltanto essere l’inizio di una serie di dismissioni.
Inoltre, se è vero che la cessione della sua divisione servizi possa apparire un po’ in contraddizione con la mission dichiarata di creare una compagnia IT a tutto tondo, è altrettanto vero che le attività di EMC – pronte a entrare in portafoglio – sono in questo caso abbastanza sovrapponibili. Dunque spetterà soprattutto a quest’ultima presidiare il cruciale campo dei servizi IT rivolti al mondo enterprise. inoltre, visto anche l’abbassamento del prezzo di vendita rispetto a quello di acquisto del 2009, appare probabile che il rendimento di Dell Services non sia stato dei migliori in questi sette anni per la società di Round Rock. Che ha quindi scelto di utilizzare la sua divisione per fare cassa. In attesa delle prossime mosse.