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IBM: la biometria è destinata a diventare dominante

I Millennials stanno trasformando il panorama delle soluzioni di autenticazione. Il rapporto IBM rivela come le generazioni più giovani diano meno importanza alla gestione delle password tradizionali

Pubblicato il 01 Feb 2018

Redazione TechCompany360

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Quale sarà il futuro delle Identità digitali? Che impatto avranno le differenze generazionali sull’utilizzo di diversi sistemi di identificazione?

In risposta a queste domande interviene IBM Security, annunciando uno studio (Future of Identity, progettato con Ketchum Global Research and Analytics) che analizza, su scala mondiale, le tendenze dei consumatori rispetto a identità e autenticazioni digitali.

La continua evoluzione tecnologica, con il conseguente aumento delle minacce informatiche, mette in risalto il tema della sicurezza nei confronti dell’identità digitale,  tema dal quale prende spunto lo studio. 

Dalla ricerca, condotta tra il 21 ottobre e il 5 novembre 2017, su quasi 4.000 adulti provenienti da USA, dalla regione Asia-Pacifico (APAC) e dall’Europa, emergono differenze generazionali in merito all’ utilizzo di soluzioni di identificazioni differenti, collegate oltre che alla differente preferenza circa il sistema di identificazione, anche alla diversa priorità che viene assegnata a criteri come sicurezza, privacy, praticità.

L’analisi contenuta nel rapporto di IBM Security indica in dettaglio che gli atteggiamenti rispetto all’autenticazione delle identità digitali sono molto varie e, sebbene sia in crescita l’accettazione di nuove forme di autenticazione come quelle biometriche, persistono le preoccupazioni.

Di particolare rilievo l’attenzione rivolta nei confronti dei Millennials in quanto, le organizzazioni e le imprese dovranno adattarsi alla loro propensione per le nuove tecnologie, consentendo un maggiore uso dei dispositivi mobili come fattore di autenticazione primario e integrando approcci che sostituiscano i metodi biometrici o l’utilizzo di token al posto delle password.

Di seguito i risultati più rilevanti emersi dalla ricerca.

La sicurezza supera la praticità

La sicurezza è stata ampiamente classificata come la priorità principale. Dallo studio emerge che oggi le persone, quando accedono a dispositivi e app, privilegiano la sicurezza rispetto alla praticità.

Nel settore bancario o quando si tratta di app legate al denaro, il 70% degli intervistati ha scelto la sicurezza come priorità assoluta, il 16% ha scelto la privacy e il 14% ha scelto la praticità.

Risultati diversi possiamo riscontrare invece nel settore dei social media, dove la praticità ha guadagnato un leggero vantaggio (scelta dal 36%), seguita da sicurezza (34%) e privacy (30%).

Biometria più sicura delle password tradizionali

Più della metà degli intervistati hanno dichiarato di sentirsi a proprio agio nell’utilizzo dell’autenticazione biometrica (67%) , mentre l’87 % è propensa a utilizzare questa tecnologia in futuro. Nonostante il largo utilizzo di soluzioni di autenticazione biometriche, rimane alto il livello di preoccupazione riguardo la sicurezza (50%) e la privacy (55%).

Il 44% degli intervistati ha classificato le soluzioni biometriche di rilevazione delle impronte digitali come uno dei metodi di autenticazione più sicuri mentre password e PIN sono stati considerati meno protetti (rispettivamente 27% e 12%)

I millennial sono già oltre le password

L’aspetto particolarmente rilevante è che c’è sempre meno fiducia da parte dei Millennials nei confronti delle password tradizionali. La ricerca di IBM dimostra infatti come la nuova generazione sia sempre più propensa all’utilizzo di strumenti di identificazione più tecnologici.

Dallo studio emerge come sebbene il 75% dei Millennial non abbia problemi con le soluzioni biometriche, meno della metà utilizza password complesse (42%) e il 41% riutilizza le stesse password.

Possiamo inoltre notare differenze con le vecchie generazioni: le persone di età superiore a 55 anni usano 12 password, mentre i post-millennial (età 18-20) usa in media solo 5 password.

I giovani adulti hanno anche mostrato la massima preferenza per la praticità: quasi la metà (47%) degli adulti sotto i 24 anni preferiscono un’esperienza di accesso più veloce a una forma di autenticazione più sicura. Questa potrebbe essere una delle ragioni per cui è più probabile che i giovani adottino l’autenticazione biometrica;

La domanda che attraversa l’intero studio è : vogliamo davvero affidare password poco sicure per la sicurezza dei nostri dati personali sul web? 

In risposta a questo quesito interviene Limor Kessem, Executive Secury Advisor di IBM Security «In seguito alle numerose violazioni di dati personali altamente sensibili, non c’è più alcun dubbio che le stesse informazioni che abbiamo utilizzato in passato per dimostrare la nostra identità online sono ora un segreto condiviso nelle mani degli hacker. Poiché i consumatori riconoscono l’inadeguatezza delle password e attribuiscono una maggiore priorità alla sicurezza, i tempi sono maturi per adottare metodi più avanzati in grado di dimostrare l’identità digitale su più livelli e di essere adattati in base al comportamento e al rischio».

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