L’utilizzo delle infrastrutture cloud genera meno timori rispetto al passato. Questo emerge dal rapporto “2013 State of the Enterprise Cloud Report” di Verizon con cui il gestore americano analizza i dati d’utilizzo dei servizi cloud erogati attraverso la propria piattaforma Terremark nei 18 mesi compresi tra gennaio 2012 e giugno 2013.
Dall’analisi emerge un quadro di come le imprese stanno oggi usando il cloud e di come sia evoluta nel tempo la domanda dei servizi. Ebbene, negli ultimi 18 mesi, l’utilizzo della memoria è cresciuto del 100%, la domanda di storage cloud-based è salita del 90%, mentre quella di macchine virtuali ha segnato +35%.
Verizon ritiene che tale risultato sia dovuto allo spostamento sempre più significativo delle applicazioni business-critical nel cloud da parte delle imprese. La crescita, in proporzione più modesta nel numero di macchine virtuali, sarebbe un effetto della maggiore efficienza raggiunta nell’uso dei servizi da parte dei clienti d’impresa.
Secondo il report, dopo aver spostato su infrastrutture cloud le attività di sviluppo e di test, le aziende hanno iniziato a utilizzare la Nuvola per le applicazioni business, a cominciare da quelle rivolte all’esterno (Web, e-commerce, CRM…). Le applicazioni di produzione rappresentano oggi ben il 60% dell’utilizzo complessivo delle risorse cloud.
Le nuove sfide per il gestore e gli utilizzatori
Man mano che le aziende spostano applicazioni critiche su infrastruttura cloud diventano più importanti i requisiti di uptime, disponibilità e sicurezza. Oltre a sollecitare maggiormente le capacità del provider, spinge utilizzatori privati e della pubblica amministrazione verso la creazione di cloud ibridi.
Secondo Verizon, inoltre, il crescente interesse per le applicazioni che elaborano Big Data potrà ulteriormente accelerare l’adozione del cloud e generare maggiore domanda in termini di risorse per la gestione e l’analisi dei dati.
In sintesi, le aziende hanno finito di sperimentare i benefici che il cloud è in grado di offrire – sia in termini di efficienza sia di costi – e sono pronte a mettere mano alla migrazione delle applicazioni mission-critical laddove i servizi garantiscano sicurezza e disponibilità di livello enterprise.