Analisi

Terziarizzare la logistica? I pro e i contro

L’outsourcing di attività e processi logistici è un fenomeno importante in Italia, ma sono poche le aziende che lo approcciano secondo un’ottica strategica. I motivi alla base delle scelte (o non scelte) di terziarizzazione nell’analisi della School of Management del Politecnico di Milano

Pubblicato il 04 Mar 2013

Redazione TechCompany360

team-virtuale-130111110055

La Contract Logistics (ovvero tutte le declinazioni dell’outsourcing di attività e processi logistici, dalle decisioni di outsourcing di tipo strategico alle decisioni di outsourcing di tipo tattico) è un mercato importante in Italia, con oltre 70 miliardi di euro di fatturato e 110.000 imprese nel 2010 (dati dell’Osservatorio Contract Logistics).

Un settore dove sono prevalenti i servizi di logistica più semplici (trasporto e magazzino) e sono ben poco diffusi (pesano per meno del 20%) i servizi di logistica più completi, che si inquadrano in un approccio più ampio di “Strategic Outsourcing”.


Le motivazioni di chi dice no
Ma quali sono i fattori che concorrono a spiegare le scelte delle aziende committenti di ricorrere o meno alla terziarizzazione della logistica?

Secondo le analisi dell’Osservatorio Contract Logistics della School of Management del Politecnico di Milano, le motivazioni che inducono un’azienda a non ricorrere alla terziarizzazione della logistica sono eterogenee, ma essenzialmente riconducibili a 2 principali tipologie:

  • la preoccupazione di perdere competenze di gestione del processo logistico,
  • il timore di dover sostenere elevati costi legati al cambiamento (ad esempio per l’integrazione con il fornitore di servizi logistici).

È stata evidenziata anche una differenza – seppur minima – relativa alla preoccupazione di perdere il controllo sul processo in caso di terziarizzazione, con possibile diminuzione della qualità del servizio.

Le motivazioni di chi dice sì
Le motivazioni che invece spingono a scegliere la terziarizzazione, oltre a una minore rilevanza dei fattori di preoccupazione sopra evidenziati, sono riconducibili a 2 categorie:

  • lapresenza di un forte commitment da parte del vertice;
  • la consapevolezza del valore che deriva dalla condivisione dei flussi logistici con altri attori.

Nelle aziende in cui i fattori di spinta alla terziarizzazione rivestono un’importanza maggiore e i fattori di resistenza sono percepiti meno rilevanti è stato riscontrato, oltre ad un maggiore ricorso alla terziarizzazione in generale, anche un maggiore utilizzo dell’approccio Strategic Outsourcing.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati

Articolo 1 di 4