Studi

Transizione digitale: le medie imprese italiane in prima linea



Indirizzo copiato

Nel periodo 2021-2026, l’82,6% delle medie imprese italiane ha intrapreso o intraprenderà investimenti in tecnologie 4.0, con un focus particolare su macchinari avanzati, miglioramento dei processi e sviluppo di software. Tuttavia, la carenza di personale qualificato e la burocrazia rappresentano ancora ostacoli significativi all’innovazione. Lo studio di Mediobanca

Pubblicato il 27 giu 2024



Industria 4.0

Il percorso delle medie imprese italiane verso la transizione digitale continua: l’82,6% ha investito o investirà in tecnologie 4.0 nel periodo 2021-2026. Tra i principali investimenti, il 77,7% ha riguardato macchinari e impianti avanzati, il 69,6% ha migliorato prodotti e processi, e il 51,3% ha sviluppato software e database. Tuttavia, il 42,7% delle aziende segnala la carenza di personale qualificato come principale ostacolo all’innovazione.

Questi dati emergono dal XXIII Rapporto sulle medie imprese industriali italiane e dal Report “La competitività delle medie imprese tra percezione dei rischi e strategie di innovazione“, realizzati da Mediobanca, Centro Studi Tagliacarne e Unioncamere.

Solo il 5,8% delle imprese usa l’intelligenza artificiale, ma il 37,9% prevede di adottarla nei prossimi tre anni. Inoltre, l’80% delle Mid-Cap prevede di investire in efficienza energetica e transizione verde, con il 49,8% delle imprese green che investono in tecnologie per la neutralità climatica.

L’uso delle risorse del Pnrr è fondamentale per molte aziende, ma il 59,1% trova la burocrazia un ostacolo. Per questo, il 20% delle medie imprese cerca assistenza tecnica dalle istituzioni.

Crescono le imprese del manufacturing

Le medie imprese industriali italiane, che nel 2022 erano poco più di 4.000, rappresentano il 16% del fatturato della manifattura italiana. Tra il 2019 e il 2021, queste imprese hanno visto aumenti nel fatturato (+5,6%), esportazioni (+4,6%) e forza lavoro (+1,1%). Nel 2022, la crescita è continuata, con l’82,6% delle imprese che ha investito o investirà in tecnologie 4.0 entro il 2026 e il 37,9% che adotterà l’intelligenza artificiale nei prossimi tre anni.

Nonostante un contesto competitivo difficile, alcune medie imprese restano ottimiste: il 37,1% che opera nell’alta gamma prevede una crescita delle vendite dell’1,8% nel 2024. Tuttavia, molte imprese affrontano difficoltà come la riduzione dei margini, la competizione sui prezzi e problemi di approvvigionamento delle materie prime. Per superare queste sfide, molte imprese intendono diversificare i fornitori o rafforzare la collaborazione con quelli attuali.

Sicurezza energetica e UE

La sicurezza energetica è una priorità per il 51,2% delle medie imprese, che chiedono all’Unione Europea di garantirla, insieme a una maggiore tutela dalla concorrenza sleale e accordi internazionali per l’approvvigionamento delle materie prime. Dal 1996, le vendite delle medie imprese sono cresciute del 187,7%, superando le grandi (+130,8%). Anche nel 2022, il fatturato è aumentato del 17,1%, con un incremento delle esportazioni del 16,2%. Nonostante le incertezze, le medie imprese guardano al futuro con cautela, prevedendo un leggero calo del fatturato nel 2024 (-1,2%).

Articoli correlati

Articolo 1 di 5