Come previsto dagli analisti di mercato, nella prima parte del 2022 Esprinet ha scontato tassi di crescita negativi che si spera, nell’ipotesi di una soluzione della crisi in Ucraina che non impatti ulteriormente lo scenario macroeconomico, possano invertirsi progressivamente nella seconda parte dell’anno. Il Gruppo leader in Sud Europa nella distribuzione di IT, Consumer Electronics e Advanced Solutions ha chiuso il primo semestre del 2022 con ricavi da contratti con clienti pari a 2.178,6 milioni di euro, in calo del 3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
I ricavi in Italia sono stati pari a 1.298 milioni di euro (-7%), in un mercato della distribuzione che secondo i dati Context arretra del 4% soprattutto per effetto della performance negativa delle vendite in area consumer (-16% nei primi sei mesi del 2022). Al contrario, in Spagna il Gruppo ha registrato ricavi pari a 807,2 milioni di euro (+4% rispetto al 2021) sovraperformando un mercato che cresce dell’1%; in Portogallo pari a 48,8 milioni di euro (+21%) consolidando la propria quota in un mercato che segna un +8%. Questi i dati della Relazione Finanziaria Semestrale consolidata al 30 giugno 2022, redatta in conformità con i principi contabili internazionali IFRS, e approvata dal Consiglio di Amministrazione.
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Accelerazione delle attività a maggior reddittività
Come spiega Alessandro Cattani, Amministratore Delegato di Esprinet, “Il Gruppo ha registrato nel semestre una riduzione della redditività operativa dovuta alla riduzione della marginalità assoluta e percentuale nel segmento del Marchio Proprio riconducibile ad una serie di operazioni promozionali generatesi nel mercato nel corso del secondo trimestre del 2021 che non si sono ripetute quest’anno e che quindi il Gruppo non ha potuto intercettare”. Al netto di questi effetti, e nonostante un calo dei volumi sul segmento Screens, a causa del progressivo riallineamento dei volumi di mercato agli anni pre-pandemici, grazie alla forte crescita di volumi e margini nei segmenti Devices e Solutions – sui quali in questo semestre il Gruppo ha generato EBITDA Adj. rispettivamente del 2,19% e del 3,43% – i risultati sono in miglioramento, anche a dispetto del marcato aumento dei costi di trasporto.
“Per la prima volta – sottolinea Cattani – le Solutions sono diventate la linea di business a generare più EBITDA Adj. in valore assoluto, superando la linea Screens che pur fatturando più del triplo ha registrato valori assoluti di redditività inferiori di oltre 1 milione di euro. Ancora, le attività legate al progetto EspriRent, il modello di noleggio operativo introdotto dal Gruppo quest’anno, la cui redditività viene registrata tra i ricavi della linea Services, stanno progressivamente evolvendo in Italia e si sono avviate in Spagna”.
Sul fronte patrimoniale, il venire meno delle criticità sugli approvvigionamenti unito al rallentamento della domanda di PC consumer non compensato dalla correlata diminuzione degli arrivi pianificati molti mesi fa, hanno portato a un aumento del livello del circolante che si riflette sull’indebitamento finanziario netto. “Pertanto, – continua Cattani – rileviamo che alcuni dei nostri principali fornitori hanno varato piani di allungamento dei termini di pagamento e contestualmente avviato forti attività promozionali volte ad accelerare le vendite e con ciò, contemporaneamente, finanziare l’eccesso di stock. Il Gruppo ha inoltre ridotto significativamente i volumi di acquisto in modo da poter riportare il livello delle rotazioni delle scorte a valori più corretti, auspicabilmente entro la fine dell’esercizio in corso”.
Risultati consolidati al 20 giugno 2022
Il Margine Commerciale Lordo è pari a 114,8 milioni di euro, -2% rispetto al primo semestre 2021 (117,3 milioni di euro). L’effetto dell’aumento del margine percentuale (5,27% nel periodo gennaio-giugno 2022 contro 5,24% nello stesso periodo dell’anno precedente), conseguenza della maggiore incidenza delle categorie di prodotto alto marginanti che, in linea con la strategia del Gruppo, aumentano il proprio peso sui ricavi al 41% dal 37% nel primo semestre 2021, non riesce a compensare la riduzione dei ricavi.
L’EBITDA Adjusted, calcolato al lordo di costi di natura non ricorrente pari a 0,4 milioni di euro sostenuti dalla capogruppo Esprinet S.p.A. in relazione all’avvio del processo finalizzato al lancio dell’Offerta Pubblica di Acquisto volontaria totalitaria delle azioni ordinarie della società italiana Cellularline S.p.A., è pari a 37,9 milioni di euro, -9% rispetto a 41,7 milioni di euro nei primi sei mesi del 2021. L’incidenza sui ricavi all’1,74% rispetto all’1,87% nello stesso periodo del 2021, sconta l’aumento del peso dei costi operativi (dal 3,38% nel primo semestre del 2021 al 3,53% nel periodo gennaio-giugno 2022) in conseguenza principalmente delle dinamiche legate ai flussi del personale.
L’EBIT Adjusted è pari a 29,5 milioni di euro (-14% rispetto a 34,1 milioni di euro nel primo semestre 2021) ed è calcolato al lordo dei costi di natura non ricorrente (0,4 milioni di euro) sopra menzionati. L’incidenza sui ricavi passa all’1,35% dall’1,52% nello stesso periodo dello scorso anno. L’EBIT è pari a 29,1 milioni di euro (-15% rispetto al primo semestre 2021), L’incidenza sui ricavi passa all’1,33% dall’1,52% nello stesso periodo dello scorso anno.
L’utile netto è pari a 18,0 milioni di euro, -18% rispetto a 22,1 milioni di euro nei primi sei mesi del 2021.
La Posizione Finanziaria Netta è negativa per 256,9 milioni di euro e si confronta con la posizione al 30 giugno 2021 negativa per 104,9 milioni di euro. Il valore della PFN puntuale è influenzato da fattori tecnici quali la stagionalità del business, l’andamento delle cessioni “pro-soluto” di crediti commerciali (factoring, confirming e cartolarizzazione) e la dinamica dei modelli comportamentali di clienti e fornitori nei diversi periodi dell’anno. Essa, pertanto, non è rappresentativa dei livelli medi di indebitamento finanziario netto osservati nel periodo. I citati programmi di factoring e cartolarizzazione, i quali definiscono il completo trasferimento dei rischi e dei benefici in capo ai cessionari e contemplano quindi la cancellazione dei crediti dall’attivo patrimoniale in conformità al principio contabile IFRS 9, determinano un effetto complessivo sul livello dei debiti finanziari netti consolidati al 30 giugno 2022 quantificabile in 382,3 milioni di euro (342,3 milioni di euro al 30 giugno 2021).
Il ROCE si posiziona al 12,9%, rispetto al 23,2% del primo semestre 2021. Le principali dinamiche sottese a tale andamento sono così sintetizzabili:
– il “NOPAT – Net Operating Profit Less Adjusted Taxes” risulta in decrescita rispetto al 2021;
– il Capitale Investito Netto Medio, misurato al lordo degli effetti dell’introduzione dell’IFRS 16, aumenta (+56%) per effetto principalmente dell’incremento del Capitale Circolante Netto Medio.
Il conto economico segmentato nei 5 pillar di Esprinet
Per la prima volta Esprinet ha rappresentato le linee di business in cui opera, segmentando il conto economico secondo il concetto dei “cinque pillar”: Screens (PC & Smartphone), Devices, Solutions, Servizi e Marchi Propri (Celly e Nilox). In questo modo, il processo di riallineamento delle linee di business del Gruppo a favore delle attività a maggior redditività risulta più chiaro e marcato, in coerenza con il Piano Industriale.
Il segmento degli Screens segna un -8% con tutte le categorie in flessione: PC (-8%) e Smartphone (-4%), sovraperformando comunque il mercato che secondo i dati Context arretra del 12%; nel dettaglio PC -15% e Smartphone -6%. Al contrario, nel segmento dei Devices, il Gruppo cresce del +6%, grazie soprattutto alle performance dei prodotti di elettronica di consumo: degli Elettrodomestici (+38%), del Gaming (+15%) e degli Altri prodotti (+64%), nel cui perimetro rientrano anche i televisori. Stampanti e consumabili e Altri prodotti, ossia componentistica e accessori, decrescono invece rispettivamente del 13% e del 7%. Secondo i dati Context, nel primo semestre 2022 il mercato dei Devices riporta un aumento dei ricavi del 3%, pertanto anche in questo segmento il Gruppo consolida la propria quota di mercato.
I segmenti delle Solutions e dei Servizi insieme registrano un incremento del +11%, sovraperformando la crescita del mercato (+10%) sempre secondo quanto misurato dalla società di ricerca inglese Context. I ricavi di Solutions e Servizi salgono a 391 milioni di euro rispetto a 354 milioni di euro nel periodo gennaio-giugno 2021 ed in coerenza con la strategia del Gruppo di focalizzazione sulle linee di business alto marginanti, la loro incidenza sulle vendite totali sale al 18% (17% nei primi tre mesi del 2022 e 16% nel primo semestre 2021). Per la prima volta le Solutions sono la linea di business a generare più EBITDA Adj. in valore assoluto, superando la linea Screens che, pur fatturando più del triplo, ha registrato valori assoluti di redditività inferiori di oltre 1 milione di euro. Si segnala anche la performance di ESPRINET in ambito XaaS (“Everything as a Service”), i cui ricavi nei primi sei mesi del 2022 si attestano a 77,5 milioni di euro (+23%).
Il Gruppo sconta nel primo semestre una riduzione dei ricavi del -27% nel segmento Marchi Propri, riconducibile ad una serie di operazioni promozionali generatesi nel mercato nel corso del secondo trimestre del 2021, che non si sono ripetute quest’anno e che quindi il Gruppo non ha potuto intercettare.
Guardando ai segmenti di clientela, nei primi sei mesi del 2022 il mercato registra una crescita del 6% nel Segmento Business (IT Reseller) ed una flessione del 12% nel Segmento Consumer (Retailer, E-tailer). I ricavi del Gruppo mostrano un andamento sostanzialmente in linea con il mercato rispetto allo stesso periodo dello scorso anno nel Segmento Business (1.454,4 milioni di euro, +6%) e leggermente migliore nel Segmento Consumer (845,8 milioni di euro, -11%). Il peso delle vendite a IT Reseller nel primo semestre 2022 è salito al 63% contro il 59% del 2021 e un 55% del 2020, progressivamente riducendo il peso del canale a maggiore pressione sulla scontistica.
La domanda business rimane al momento molto sostenuta
Come previsto in sede di budget, il mercato ha vissuto nei primi giorni dell’anno un notevole problema di shortage di prodotto, confrontandosi con un 2021 in cui i primi sei mesi avevano goduto di approvvigionamenti normali. Nel corso del prossimo semestre, il mercato dovrebbe aver risolto in larga misura i problemi di disponibilità di prodotto: il Gruppo rimane comunque prudente rispetto al rischio di un ritorno ai lockdown legato alla recrudescenza della pandemia in Cina ed ai conseguenti potenziali impatti sulla supply chain.
Il Gruppo rimane anche vigile alla luce delle attuali condizioni di grande incertezza del contesto macroeconomico, caratterizzate dal persistere della volatilità del mercato energetico e dai conflitti geopolitici a livello internazionale. In questo scenario di mercato, segnato da una riduzione del potere d’acquisto e degli indici di fiducia dei consumatori, il Gruppo continua a monitorare l’evoluzione degli impatti reali e potenziali sulle prospettive a breve termine.
“Stante le incertezze macroeconomiche legate all’andamento inflattivo, della domanda e dei tassi di interesse, e alla situazione politica italiana, mercato dove il Gruppo tuttora sviluppa circa il 60% del proprio giro d’affari, è complicato stimare l’andamento possibile dei prossimi mesi – spiega Cattani – La domanda business rimane però al momento molto sostenuta soprattutto in area Solutions mentre la domanda consumer, pur ridotta, al momento non mostra segnali di reale grave crisi”.
Previsioni per la seconda parte del 2022
La domanda di PC, soprattutto in Italia e soprattutto sul segmento consumer, è rallentata ed è prevista in ulteriore rallentamento, probabilmente riportandosi a valori comunque superiori al 2019 ma inferiori a quelli del 2020 e 2021. Gli investimenti IT delle aziende private e della pubblica amministrazione, sostenuti da piani di ripresa e resilienza nazionali, rimarranno invece, soprattutto nel sud Europa, un elemento chiave dell’agenda di trasformazione digitale delle organizzazioni, consentendo loro di aumentare la stabilità e la competitività in uno scenario incerto.
Nel corso dei mesi di luglio e agosto rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente, il Gruppo ha avuto una significativa crescita dei ricavi, della marginalità di prodotto e dell’EBITDA Adj., sia percentuale che assoluta, e il mese di settembre mostra risultati di vendita in buona progressione rispetto al 2021.
“Alla luce di queste premesse, dei piani discussi con i principali produttori e clienti, e sulla base delle migliori stime attualmente disponibili, pur influenzate da un notevole livello di incertezza macroeconomica, il Gruppo ritiene di poter confermare l’obiettivo per il 2022 di EBITDA Adj. superiore a 93 milioni di euro, nonché le linee guida del Piano Industriale 2022-2024” conclude Cattani.