Eventi di successo

#AWSSummit sbarca a Milano «Sono i giorni delle nuvole e del canale»

Sbarca a Milano per la prima volta l’evento internazionale di Amazon Web Services. Impressionante il colpo d’occhio, oltre 2000 persone con una densità importantissima di partner di canale di forme e dimensioni completamente diverse e nuove rispetto al passato. Previati, numero uno in Italia, «Il canale sta cambiando profondamente con il cloud e per noi è la chiave di tutto»

Pubblicato il 14 Apr 2016

Marco Maria Lorusso

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Nel momento stesso in cui queste poche parole vengono messe nero su digital, chi scrive si trova all’interno degli stilosi spazi del Mi.Co di Milano dove, per la prima volta in 10 anni di vita, di cui due in Italia con una presenza diretta, Amazon Web Services, 10miliardi di dollari di fatturato attesi nel 2016 per una crescita del 69% nel motore, ha deciso di declinare una tappa internazionale del suo tour AWS Global Summit. La notizia in se non ha nulla di particolare se non fosse che negli spazi milanesi si sono riversate oltre 2000 persone tra utenti finali e soprattutto sviluppatori, distributori, system integrator, software house, reseller… canale insomma.

Proprio quel canale che, nel racconto un po’ stantio e ridondante degli ultimi anni dovrebbe essere spazzato completamente via da un modello “nato per mettere in contatto diretto clienti finali e vendor”. Ora, come sempre del resto, in questa visione è assai probabile che qualcosa di vero ci sia, tuttavia c’è un dato anche antropologico che va assolutamente tenuto in conto.

Tuttavia, non è questo il punto, cosi come non lo è il volume di affari e tanto meno la strategia o il brand di AWS a colpire di quanto accaduto oggi a Milano. Ciò che più colpisce è che il canale presente in queste sale ha facce, forme, dimensioni e Dna che, (è sensazione pura ovviamente) con ogni probabilità sfuggono oggi a gran parte dei radar dei più grandi vendor “tradizionali” della galassia IT. Tanto per essere chiari l’età media è davvero estremamente bassa cosi come le facce sono molto poco note rispetto ai tratti somatici che capita di distinguere nei classici percorsi “obbligati” di questo settore. Cosa cercano? «Velocità nello sviluppo e nella produzione di soluzioni digitali» ci racconta uno di loro.

Meglio, peggio, bene, male? La risposta non è realisticamente in tasca a nessuno, ma per quanto banale possa sembrare il consiglio è di dare più di un occhio a questo tipo di latitudini, la “velocità”, al di là del marketing, sembra davvero aumentata…

Intanto, per chi si fosse perso qualcosa, l’evento è più o meno tutto qui, con tanto di focus sulle strategie di canale che vedono proprio nell’Italia un mercato chiave e in totale evoluzione. 

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