#Cebit17 è in queste ore ancora in pieno svolgimento, ma è già possibile tirare fuori qualche primo bilancio: sicuramente la manifestazione fieristisca di Hannover si è confermata anche quest’anno come l’evento più importante per l´IT nel segmento del business. Lo dimostra il numero di padiglioni e di stand presenti, l’affluenza elevata delle persone e, soprattutto, la presenza in grandi forze dei Big del settore: da IBM a Huawei, da Microsoft a HPE, passando per Amazon, Intel, ecc, nessuno è voluto mancare in Bassa Sassonia. Con stand di solito piuttosto voluminosi ma senza gli effetti speciali delle manifestazioni dedicate ai prodotti consumer. Dunque pochi gadget e pochi prodotti da specchietto per le allodole. La presenza che si nota di più, piuttosto, è quella di materiale hardware, il classico ferro che – nonostante le innumerevoli trasformazioni digitali che cerchiamo di raccontare – resta comunque alla base del funzionamento del mondo IT.
Ovviamente ci sono stati tanti annunci di nuovi prodotti e soluzioni da parte di quasi tutti i vendor, ma #Cebit17, come è stata in passato anche Smau in Italia, è più che altro un luogo per fare relazioni, business e contatti. E stando al livello dei decibel registrati nei padiglioni della Messe le occasioni di confronto non sembrano proprio essere mancate. La manifestazione che conserva un cuore tedesco, come conferma la presenza di tantissimi stand dedicati alla PA teutonica, ma che ha naturalmente un’anima soprattutto internazionale.
Proprio la ricerca di questa dimensione internazionale ha fatto per la prima volta optare per la sua presenza organica al Cebit a uno dei nomi più noti del panorama IT italiano, la celebre software house lodigiana Zucchetti. Che come ha raccontato a Digital4Trade Enrico Itri, general manager WorldWide Business Operations di Zucchetti, il gruppo lombardo ha partecipato all’edizione 2017 del Cebit nell’ottica di voler rafforzare ulteriormente la sua presenza sui mercati esteri. Una strategia che è stata avviata con maggiore convinzione un biennio fa e che ora vede presente il gruppo in 40 Paesi a livello globale, con oltre 200 partner e numeri in forte espansione, anche per effetto di una serie di acquisizioni che sono state effettuate. L’obiettivo della presenza di Zucchetti al Cebit, che può dirsi già raggiunto, è stato quello di mettere in mostra le soluzioni del gruppo a clienti e a potenziali nuovi partner, a cui naturalmente si guarda con particolare interesse.
Un altro pezzo d’Italia presente al Cebit è stata l’Università Politecnica delle Marche, che proprio in occasione del Cebit ha annunciato l’ingresso nella HUAWEI ICT Academy, vale a dire il team di Università che hanno ottenuto l’autorizzazione da Huawei a erogare corsi basati sul programma Huawei ICT Academy(Huawei Authorized Information and Network Academy). Gli studenti che vi partecipano hanno così la possibilità di conseguire certificazioni tecniche e migliorare quindi le proprie competenze ICT. Insomma, il Cebit è la dimostrazione pratica che, anche nell’era del digitale, gli eventi fisici hanno ancora il loro perchè.