Dove sta andando il mondo della filiera IT in un momento in cui Cloud, Internet Of Things, Security, Applicazioni, BigData stanno trasformando il nostro modo di lavorare, vivere e pretendere innovazione? Difficile dare una risposta definitiva, ma sicuramente molti spunti sono arrivati dalla seconda edizione di Day4Trade, l’annuale appuntamento organizzato da Digital4Trade che si è svolto ieri presso l’Auditorium del Gruppo 24 Ore, che ha visto la nutrita partecipazione di Cio, System Integrator, vendor, Distributori, Esperti, Startup, imprese e associazioni di riferimento. Un momento che è stato l’occasione di un confronto sincero tra gli operatori della filiera, in particolare sulle diverse modalità di risposta alla trasformazione tecnologica, piuttosto che per stilare estemporanee classifiche o pagelle.
Proprio nell’ottica di favorire una maggiore semplicità e rapidità dei rapporti nella filiera, Digital360 ha presentato in occasione di Day4Trade “ScegliFornitore”, il primo motore di ricerca dell’innovazione digitale italiana, che permetterà agli operatori di trovarsi vicendevolmente con estrema rapidità. Inoltre, “ScegliFornitore” sarà anche uno strumento in grado di offrire servizi di comunicazione aziendali pertinenti alle ricerche stesse (webinar, white paper, ecc).
Ma torniamo a quello di cui si è discusso in occasione di Dat4Trade: a tracciare un quadro dei principali trend tecnologici con cui tutte le aziende italiane devono avere a che fare è stato Stefano Mainetti, Ceo di Polihub e Co-Direttore dell’Osservatorio Cloud & Ict as a service della School of management del Politecnico di Milano. Mainetti ha messo in evidenza come la rivoluzione tecnologica non stia prendendo del tutto alla sprovvista le imprese italiane. Tutti i Cio sono consapevoli di come nei prossimi anni la quantità di dati da gestire sia destinata ad aumentare, tanto che le priorità di investimento indicate da queste figure sono rappresentate da soluzioni innovative come la Business Intelligence e i Big Data, che già oggi in Italia muovono circa 790 milioni di euro l’anno. Poi c’è, ovviamente, quello che è il fenomeno tecnologico del momento, ossia il cloud. Il parere dell’esperto del Politecnico è che Stiamo vivendo una trasformazione profonda del tradizionale sistema informativo con i cloud, talmente rapida che gli assetti di business si stanno trovando in corsa.
Su questo tema è intervenuto Alfredo Gatti, Managing partner di Nextvalue e managing director di Cio.Net, mettendo in evidenza come la voce cloud computing valga ormai già il 16% del budget IT complessivo delle imprese italiane. Un fenomeno che, tra l’altro, interessa anche le piccole e medie imprese italiane e che, già nel 2015, ha spinto verso l’alto la spesa IT italiana (+1,7%, a quota 24,7 miliardi di dollari), nonostante il cattivo andamento delle vendite di hardware e servizi di tipo tradizionale. Su quanto il cloud influenzi le strategie di business aziendali si sono confrontati diversi vendor, tra cui Veeam, Commvault, HPE, Lenovo e MCLink. In particolare, Michela De Metrio di Vmware, ha messo in evidenza come «il cloud per noi rappresenta un’arma da mettere a disposizione dei nostri clienti, che ormai vivono in un liquid world. Le dinamiche certe di mercato non esistono più, l’innovazione è altissima. L’Infrastruttura deve essere pronta a rispondere alle esigenze delle diverse line of business. E il Cloud, finalmente, lo permette davvero». Come ha dimostrato nel concreto l’esperienza dell’Azienda Ospedaliera Giovanni XIII, che è passata al cloud ibrido, anche il mondo dei data center e delle applicazioni. O come hanno dimostrato le esperienze di vendor attivi nel settore come APC, Brocade, Fujitsu, Lenovo e Mitel.
E anche del loro canale di riferimento, come ha messo in luce l’analisi condotta da Andrea Gaschi, Associate Partner di Partners4Innovation su circa 10.000 operatori del canale. La ricerca, che ha preso in considerazione una serie di parametri economici, ha messo in evidenza come negli ultimi anni nel canale è riuscito a crescere chi ha saputo puntare su modelli di business innovativi, tra cui naturalmente il cloud, magari anche puntando su un rafforzamento della compagine societaria. Un altro grande argomento che non poteva essere trascurato a Day4Trade 2016 è senza dubbio quello della sicurezza che ormai costituisce (o deve costituire) un elemento portante delle politiche It aziendali. Considerato che ogni 34 secondi viene rilasciato un nuovo malware. Dunque, come ha messo in luce Stefano Volpi di Cisco Italia, La sicurezza ICT non è un costo, ma un fattore abilitante. E vendor come Check Point, Fortinet e GData (ma anche distributori come Exlusive) si stanno sempre più attrezzando per rispondere agli attacchi sempre più mirati del cybercrime, puntando su soluzioni capaci si assicurare risposte semplici e rapide.
Infine, un altro fenomeno che ha dirette conseguenze sulla sicurezza è quello IOT che, come ha messo in luce Angela Tumino, direttore dell’Osservatorio Internet of things del Politecnico di Milano, ormai sta arrivando, come dimostrano anche gli sforzi di molte aziende italiane. Restano ancora da risolvere alcuni nodi, come quello relativo ai protocolli di comunicazione sono una barriera, ma l’IOT sembra avere tutte le carte per essere un trend promettente per il futuro, grazie al suo principale punto di forza: la capacità di assicurare una riduzione di costi e un aumento dei ricavi per le aziende. Con questo spunto si è chiusa la ricca giornata di Day4Trade, che tornerà senz’altro il prossimo anno, per raccontare ancora agli operatori del settore le evoluzioni del mondo dell’IT.