Dividersi per capire meglio il mercato, dividersi per essere più flessibili e reattivi, dividersi per migliorare la focalizzazione e avere le mani libere su strategie e soluzioni ad hoc, dividersi e accelerare insieme verso la crescita ma, soprattutto verso il canale.
L’attesa era spasmodica e non poteva essere diversamente.
Qui, in mezzo al solito disordine organizzato di Las Vegas è andata oggi in scena la prima giornata di lavori della Global Partner Conference di HP.
Un evento di portata mondiale, atteso da reseller e distributori a ogni latitudine per capire, dopo il clamoroso annuncio dello scorso autunno, come la separazione in due società si tradurrà proprio sul canale, sulle regole di ingaggio e sulle soliuzioni da portare sul mercato.
Gli annunci, i toni e anche la concretezza delle soluzioni presentate hanno offerto la risposta che più tranquillizza il mondo delle terze parti. HP c’è e l’evoluzione che porterà alla nascita di HP INC e HP Enterprise è, come ha detto la stessa Meg Whitman, davanti a oltre 2000 persone in sala, una trasformazione naturale di una società che vuole essere protagonista della nuova dimensione del mercato IT.
Una società che, ed è questo forse il dato che più ha richiamato l’interesse dei partner, ha una voglia tremenda di investire in ricerca e sviluppo e di regalare anche un po’ effetto “Wow” al momento di alzare il sipario su prodotti come la Blended Reality di Sprout o la stampa 3D. (provare per credere a dare un occhio al video esclusivo) ma anche di portare sul palco gli uomini di Aruba Networks, recentemente aqcuisita.
Una società che oggi e domani vuole dunque giocare la sua partita su un mercato fatto di modelli e strategie necessariamente diverse e separate. Così come diverse e separate saranno le due nuove società ufficialmente dal prossimo 1° novembre.
In attesa il colosso di Palo Alto ha alzato il sipario su certificazioni e nuovi programmi, come Navigator. Iniziative nate proprio per traghettare i partner verso queste nuove dimensioni e supportarli nel cogliere opportunità trasversali sulle quali si lavorerà a lungo.
La potenza e il richiamo planetario di un simile evento sono nelle pèarole dei manager, nell’attenzione dei partecipanti e anche nella vera tempesta social che ha invaso Twitter. Una tempesta che è posisbile veder, in parte grazie a questo Storify