Strategie

Oracle Italia: la formula cloud spinge i ricavi

Oracle Italia ha inaugurato a inizio giugno i suoi nuovi uffici milanesi, inseriti nel centro del capoluogo lombardo

Pubblicato il 29 Giu 2022

Gianluigi Torchiani

Alessandro Ippolito, Country Manager di Oracle Italia

Il Cloud spinge Oracle Italia sul mercato, che da inizio giugno può contare anche su una nuova sede nel cuore di Milano, a pochi passi dalla stazione di Porta Garibaldi. Dopo molti anni la multinazionale IT ha così lasciato la sede di Cinisello per tornare nel cuore della città, dotandosi di una sede più ristretta ma piuttosto grande per gli standard attuali: si tratta infatti di spazi circa 6200 mq distribuiti su quattro piani, con circa 350 postazioni di lavoro più una trentina di “huddle room” e “phone booth” , 50 sale riunioni di vario tipo e ampiezza, sala Fitness e sala “Library” . I nuovi uffici sono insomma pensati per essere specchio della modalità con cui si lavora in Oracle, ovvero aperta e flessibile, con l’obiettivo di attrarre talenti e di essere più vicini a clienti e competitor. Nella convinzione, comunque, che per buona parte dei dipendenti il lavoro si svolgerà soprattutto sul campo, con azioni di tipo commerciale e consulenziale.

Una crescita sostenuta

Come ha raccontato il country manager Alessandro Ippolito “Oracle ha vissuto un anno fiscale incredibile, l’apertura dei nuovi uffici di Milano è stata estremamente importante e si aggiunge a un altro evento di grande portate, ovvero l’inaugurazione a dicembre della nostra Cloud Region Italiana. Con quest’ultima abbiamo mantenuto le promesse fatte ai nostri clienti che ci chiedevano un passo simile, dimostrando la nostra affidabilità. Sono convinto che si si tratti di una grande opportunità per nostri clienti, per le grandi aziende ma anche per le Pmi”. L’inaugurazione dei nuovi uffici milanesi è avvenuta pochi giorni prima della pubblicazione dei risultati finanziari di Oracle relativi all’ultimo anno fiscale, terminato a maggio, che ha evidenziato una crescita globale del fatturato del 7% a valore costante, particolarmente accentuata nell’ultimo trimestre (+10%) grazie alla grandissima crescita della componente cloud, che ha toccato quasi 40% nel q4 (terminato a fine maggio).

“In Italia l’andamento rispecchia quello della casa madre. Siamo cresciuti di circa il 10%, ormai abbiamo un progresso a doppia cifra costante da un po’ di anni a questa parte. In particolare abbiamo fatto un po’ meglio della corporate sul cloud, con quasi il 60% di crescita”. A spingere Oracle Italia c’è non soltanto il PNRR ma anche le esigenze di digitalizzazione comprese sempre più chiaramente avvertite da parte delle PMI e delle medie/grandi in questo ultimo biennio. “ Il tema della cloud region ha dato un boost importante di fiducia, spingendo ulteriormente i percorsi di trasformazione digitale che clienti hanno intrapreso. Ora andiamo sempre più a toccare workload core e mission critical. Ad esempio sul settore pubblico abbiamo iniziato a fare cose importanti in ambienti critici come il settore sanitario (ambito su cui c’è molta aspettativa dopo la recente acquisizione di Cerner, ndr). In questo senso è sempre più necessario un cloud capace di rispondere a queste esigenze. E il nostro Cloud Gen 2 è completamente riprogettato in termini di sicurezza, performance, automazione, servizi gestiti, per dare la possibilità di far evolvere applicazioni e servizi”, ha evidenziato Andrea Sinopoli, Cloud Technology Leader di Oracle.

System integrator al centro della strategia

Relativamente a questi primi mesi della Cloud region Oracle Italia non ha diffuso dati sul numero di clienti in questi primi mesi di attività, lasciando comunque intendere un andamento migliore rispetto a quello di altre region di altri Paesi. Molta enfasi è stata posta sulla possibilità per i clienti (soprattutto di quelli di grandi dimensioni o con esigenze particolari) di adottare la formula delle Dedicated region cloud at customer, che prevedono la riproduzione all’interno delle facilities del cliente di tutti i servizi cloud Oracle. Una formula capace di indirizzare al meglio il problema dei tempi di latenza e di sovranità di dato, ma che nel nostro Paese non ha ancora trovato una concreta applicazione, nonostante alcune interlocuzioni in essere. Sempre sul fronte infrastrutturale la conferma è quella della collaborazione con i principali hyperscaler, in particolare modo con Microsoft, in maniera tale da rendere concreta la possibilità dell’hybrid cloud ai clienti finali. Un ruolo importante in questa partita sarà comunque giocato dall’ecosistema di partner, in particolare con un programma per i CSP (Cloud Service Provider) rivolto ai grandi system integrator, che permetterà ai Partner di diventare gestori del cloud infrastrutturale e di piattaforma Oracle e integrarvi le loro componenti applicative.

I progressi sul software

Sul versante software – anche in questo caso ormai dominato dalla formula cloud – Giovanni Ravasio, VP & Country Leader Cloud Applications, ha invece evidenziato i grandi progressi compiuti nell’ultimo anni: “L’energia che ci arriva dalle aziende è incredibile, mai vista prima. Tutti i manager che incontriamo vogliono fare e fare bene, puntando a investimenti che siano sostenibili, ovvero con soluzioni che abbiano una vita lunga. In quest’ottica Oracle è capace di mettere sui software capacità di vision ma anche di execution, portando innovazione continua sui nostri prodotti. Ogni 3 mesi rilasciamo nuove features, migliorando continuamente quello che viene venduto. Non a caso stiamo ottenendo risultati importanti: abbiamo ottenuto una crescita addirittura del +90% anno su anno nell’HCM, in risposta alle sfide poste dalla trasformazione del lavoro”. Un altro ambito in forte crescita è quello delle applicazioni ERP, in particolare sul segmento delle medie imprese. Per questo software oltre ai processi finance “classici” sta assumendo sempre maggiore rilevanza anche la capacità di integrare la misurazione e il reporting dei parametri ESG (Environment, Society, Governance) che – in alcuni settori e dimensioni di impresa – è già previsto da specifiche normative. Per il futuro Oracle Italia punterà con ulteriore attenzione sui settori verticali, ai quali Oracle ha da tempo indirizzato, con le sue Global Business Unit dedicate, un’offerta di soluzioni cloud dell’”ultimo miglio” che completano quella più generale di sistemi e soluzioni IaaS PaaS e SaaS: tra le GBU dedicate ci sono ad esempio retail, utilities, telecomunicazioni, servizi finanziari, food & beverage, hospitality, construction & building, e a breve, rafforzata, anche healthcare/sanità.

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