Giunta al suo decimo anno. l’annuale Convention organizzata da Var Group, non ha tradito certo le attese, come testimoniano i numeri: oltre 640 persone in rappresentanza di vendor, partner e – per la prima volta – clienti, che si sono presentati all’appuntamento di Cervia. Per discutere e confrontarsi sui temi legati all’innovazione e partecipare ai circa 160 appuntamenti di lavoro organizzati nel corso dell’evento. Un evento chiave, quello di Cervia, per l’ecosistema di VarGroup, in cui si è ragionato soprattutto di due tematiche, sicurezza e mobilità, dando spazio anche al punto di vista dei principali vendor di riferimento.
Che puntano a reinterpretare la sicurezza in maniera diversa dai canoni tradizionali, anche per rispondere alla sfida sempre più minacciosa del Cybercirme. È il caso di IBM, che ragiona sempre più in ottica security intelligence, ovvero con i diversi livelli e sistemi di difesa che sono governati in modo intelligente e sono capaci di dialogare tra loro, così da mettere in correlazione dati provenienti da fonti diverse e magari prevedere eventuali incidenti. Anche in aree che hanno a che fare più con la sicurezza fisica, come la videosorveglianza, l’incidenza delle nuove tecnologie è sempre più netta, tanto che ormai – come ha testimoniato l’esperienza di Bosch – si parla di metadati, capaci di restituire preziose informazioni che permettono la classificazione degli oggetti e le loro proprietà.
Il messaggio positivo, come ha messo in luce Mirko Gatto, amministratore delegato di Yarix, è che, a differenza del passato, oggi la sicurezza informatica è stata identificata come priorità dalle aziende produttrici di software, anche per non incorrere in pesanti rischi di immagine. VarGroup sta ovviamente giocando la sua partita sulla sicurezza: ad esempio stringendo una forte alleanza con un nome come KPMG, che è capace di assicurare un forte valore aggiunto sul delicato versante dei processi e delle normative, grazie alla sua esperienza acquisita in ambito enterprise. E che il Security operation center di VarGroup è capace di riversare anche al mondo del mid market. Con un occhio a questo mercato, questa volta sul versante infrastruttura, è in atto anche un’importante alleanza con Yarix e Akamai Italia.
Un esempio concreto del lavoro quotidiano del system integrator sulla sicurezza è stato raccontato da Francesco Falaschi, innovation manager di VarGroup: «Siamo andati a verificare le problematiche di un’azienda, che in questo caso aveva necessità di una soluzione per accedere ai propri sistemi informativi in modalità veloce e rapida, senza necessità di mettere in continuazione password. La soluzione è stata la realizzazione di un wearable, realizzato in partnership con centri di ricerca e startup, un braccialettino che identifica univocamente la persona, senza necessità di inserire password e utente, superando anche le aspettative del cliente ».
Un’altra partita che VarGroup sta giocando con forza è quella della mobilità, un ambito che – data l’incredibile penetrazione raggiunta dai dispositivi mobili – determina inevitabilmente l’agenda. Anche del mondo enterprise, dove, come ha detto efficacemente Marco Compostella di Citrix, quello che davvero interessa agli utenti è di fruire delle applicazioni da qualsiasi device, in completa sicurezza. Questo spiega lo storico accordo tra i due grandi rivali, Apple-IBM nel mondo dell’enterprise mobility, che ha già portato alla realizzazione di app dedicate a specifici mercati verticali.
Su scala diversa si muove in proprio anche VarGroup che è recentemente diventato un rivenditore autorizzato di Apple. Un passaggio non soltanto formale, poiché onsente un ulteriore vantaggio per la sua Divisione digital, che si occupa di sviluppo applicativo e che ora può contare su un filo diretto con la casa di Cupertino. Così da realizzare con ancora maggiore semplicità e accuratezza applicazioni dedicate al mondo enterprise (ad esempio Fastweb). Nel corso della Convention sono state poi illustrate moltissime soluzioni con cui Var Group e i suoi vendor partner possono aumentare efficacemente il livello di mobilità delle imprese, in particolare in ambiti come retail e banking. Una ulteriore dimostrazione, insomma, che dal canale continuano ad arrivare preziosi spunti e contributi per l’innovazione delle imprese italiane.