Sono in tutto 49 le società che nel 2021 hanno scelto di quotarsi in borsa e sono arrivate a completare il loro percorso fino al debutto a Piazza Affari. Di queste, 5 IPO (Initial Public Offering), cioè l’offerta pubblica iniziale che corrisponde ai titoli azionari proposti al pubblico, sono avvenute su Euronext Milan (ex MTA) e 44 su Euronext Growth Milan (ex AIM Italia). Euronext, di cui oggi fa parte il Gruppo Borsa Italiana, è il principale mercato finanziario pan-europeo che raggruppa, oltre a quella di Milano, le borse di Amsterdam, Bruxelles, Dublino, Lisbona, Oslo e Parigi. Se si considera questo mega-listino, l’anno scorso sono state 212 le nuove quotazioni, di cui la metà (109) formate da aziende del settore tech, grazie soprattutto all’aumento di quelle che operano nell’ambito della clean technology, le cosiddette cleantech. È un segnale importante per tutto il comparto delle tech company nostrane che, in virtù della quotazione, possono raccogliere le risorse finanziarie necessarie sia al loro consolidamento sia, in particolare, allo sviluppo e alla crescita del loro business.
[Delle opportunità per le tech company nella quotazione su AIM avevamo scritto in questo servizio]
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Cosa significa quotarsi in borsa
La ragione principale che spinge un’organizzazione a quotarsi in borsa è dettata dalla necessità di reperire capitali in modo veloce. Questa esigenza può nascere dal fabbisogno di nuovi investimenti a supporto di progetti innovativi o per far fronte a una scala dimensionale maggiore. Per questi e diversi altri motivi il mercato azionario può rappresentare la risposta adatta. In quanto mercato, infatti, funziona come qualsiasi altro contesto di scambio tra un venditore e compratore, ma con meccanismi più sofisticati che derivano dal fatto che i prezzi della compravendita sono continuamente aggiornati dalle transazioni che avvengono in modalità telematica. Inoltre, a differenza dei mercati tradizionali, la quotazione in borsa offre una vetrina che conferisce non solo maggiore visibilità alle aziende, ma ne incrementa anche il livello di credibilità. Questo perché chi intraprende il percorso obbligato per la quotazione decide di sottoporsi volontariamente alla regolamentazione e ai requisiti di trasparenza che vigono in questo ambito. Il che è giudicato molto positivamente dagli investitori e dai vari stakeholder che sono in rapporto con l’impresa.
Come quotarsi in borsa
Per quotarsi in borsa occorre una preparazione adeguata con il coinvolgimento di consulenti e advisor esterni. L’esito del processo che porta alla quotazione dipende, perciò, non soltanto dalle caratteristiche strutturali del business, ma anche dalla capacità progettuale e dall’assetto manageriale che, insieme, candidano l’azienda a trasformare la quotazione in un tassello fondamentale della sua relazione con il mercato. Borsa Italiana, a tal fine, suggerisce quali debbano essere gli ambiti sui quali l’organizzazione è opportuno che si focalizzi in vista della quotazione.
Tali ambiti vanno dalla strategia all’analisi del settore industriale in cui opera la società per comprendere il posizionamento competitivo raggiunto, dalla certificazione dei dati finanziari storici con bilanci ed eventuale semestrale alla predisposizione di un piano industriale coerente, attendibile e sostenibile finanziariamente. In più, l’identificazione del perimetro di quotazione all’interno dell’azienda, la presenza di una squadra manageriale competente e di un governo societario idoneo concorrono, assieme agli elementi richiamati prima, a definire l’equity story. Quest’ultima è la combinazione dei fattori che rendono convincente, agli occhi degli investitori, l’adesione all’offerta delle azioni.
I requisiti
I requisiti per accedere al mercato azionario sono diversi, a seconda dei listini. Se si prende ad esempio il segmento Euronext Growth Milan, dedicato alle piccole e medie imprese italiane ad alto potenziale di crescita, i requisiti di ammissione sono molto ridotti se paragonati a quelli richiesti per quotarsi nei mercati principali. Anzitutto non è prevista una capitalizzazione minima, a differenza di Euronext Milan (40 milioni di euro) o Euronext STAR Milan (tra 40 milioni e un miliardo).
In secondo luogo, il flottante, vale a dire la quantità di azioni liberamente scambiabili sul mercato azionario, deve essere pari ad almeno il 10% del capitale, mentre è il 25% su Euronext Milan e il 35% su STAR. Infine, è sufficiente disporre di 1 bilancio certificato (ne servono 3 per Euronext Milan e STAR), nonché la disponibilità di un sito web. È imprescindibile, invece, affidarsi all’Euronext Growth Advisor come soggetto principale che valuta l’adeguatezza della società all’ammissione, si occupa della due diligence e gestisce il processo di quotazione, tempistiche comprese.
Quanto costa quotarsi in borsa
I costi di quotazione, che vanno affrontati solo una volta, sono suddivisi in costi fissi e variabili. Tra i primi rientrano quelli sostenuti per retribuire i consulenti, tra cui l’Euronext Growth Advisor, le società di revisione e tutte quelle di cui ci si è avvalsi per arrivare alla quotazione. Per le PMI la Legge di Bilancio 2022 ha introdotto, confermando in realtà una prassi precedente, il credito di imposta del 50%, fino a un importo massimo di 200 mila euro, proprio per questa tipologia di costi.
I costi variabili “sono legati al collocamento delle azioni presso gli investitori – si legge sul sito di Borsa Italiana – e sono definiti come percentuale dell’ammontare raccolto. Si tratta di commissioni corrisposte solo a esito positivo del collocamento”. Sono variabili in quanto oscillano in funzione del mercato di quotazione, così come della struttura, della dimensione, del settore e della complessità dell’azienda. A questi va aggiunta la fee da corrispondere alla società che gestisce il mercato finanziario e che, nel caso di Borsa Italiana, è pari a un minimo di 35 mila euro per Euronext Milan e a un minimo di 15 mila euro per Euronext Growth Milan.
Quali sono le tempistiche
In generale, al netto delle attività che intervengono nella fase di pre-quotazione, i tempi del processo che conducono all’IPO sono più lunghi, dai 6 agli 8 mesi, per Euronext Milan, e più brevi (3-4 mesi) per Euronext Growth Milan. La differenza deriva sia dalla documentazione necessaria ai fini della due diligence, molto più articolata per le aziende che puntano a collocare le proprie azioni su Euronext Milan, sia dall’istruttoria che, per il segmento più piccolo, non richiede il parere della Consob, la Commissione nazionale per le società e la borsa. Basti pensare che dalla presentazione in Borsa Italiana all’ammissione e allocazione delle azioni sul segmento Euronext Growth Milan trascorrono in media 10 giorni, mentre l’istruttoria per arrivare all’ammissione e al nulla osta da parte di Consob avviene nell’arco di 2 mesi.
Quale mercato scegliere
Le piccole e medie imprese italiane, comprese perciò le tante aziende tecnologiche e innovative presenti oggi nel nostro Paese, possono scegliere di quotarsi su Euronext Growth Milan o, in alternativa, optare per il Segmento professionale o per Euronext STAR Milan. Il primo propone un percorso di quotazione che si adatta alla compagine delle PMI e nel quale assume centralità la figura dell’Euronext Growth Advisor che accompagna la società durante la fase di ammissione e, anche dopo, nel corso della sua permanenza sul mercato azionario. I requisiti minimi di accesso lo rendono particolarmente consono alle organizzazioni con strutture snelle, ma con grandi ambizioni e dinamismo. Il Segmento professionale si rivolge invece a una platea diversificata di emittenti che hanno in comune l’esigenza di un accesso graduale ai mercati. Nel caso delle PMI, viene incontro a start-up e scale-up che hanno avviato la commercializzazione di prodotti o servizi da meno di 1 anno e devono ancora consolidare processi strategici più maturi per il loro modello di business. Il segmento Euronext STAR Milan del mercato Euronext Milan di Borsa Italiana, infine, ha lo scopo di valorizzare le piccole e medie imprese con caratteristiche di eccellenza, desumibili fra l’altro dall’aver fatto propri standard elevati in termini di trasparenza, liquidità e governance. Per fare un esempio, una delle ultime realtà approdate l’anno scorso su Euronext STAR Milan, dopo la precedente quotazione sull’ex AIM Italia, è stata Antares Vision, gruppo bresciano leader nelle soluzioni tecnologiche di tracciatura, ispezione e controllo qualità.
Quali sono i vantaggi della quotazione in borsa
Il vantaggio che, in assoluto, si ottiene con la quotazione in borsa è quello di avere una leva potentissima per finanziare la crescita dell’organizzazione. Non è detto che sia l’unica leva, ma è quella che consente di raccogliere risorse diversificando le fonti di finanziamento. Al secondo posto va sottolineato un beneficio che spesso non viene sufficientemente posto all’attenzione. Per accostarsi ai meccanismi che rendono credibile la propria candidatura alla quotazione bisogna utilizzare strumenti oggettivi di autovalutazione.
Perfino nei segmenti con requisiti meno stringenti, com’è il caso di Euronext Growth Milan, non si può improvvisare. È un’opportunità, soprattutto per le piccole e medie imprese, per predisporre un assetto organizzativo evoluto e per adottare criteri di governance rigorosi. Anche l’ampliamento dell’azionariato, con l’ingresso di investitori istituzionali, italiani e stranieri, è un’occasione per sprovincializzare il proprio mercato di riferimento. Infine, la quotazione in borsa funge indubbiamente da attrattore di talenti qualificati per il prestigio che le aziende quotate possono vantare. Prestigio accompagnato dalla possibilità di fornire incentivi, come le stock option, molto apprezzati da manager e dipendenti.
Altri vantaggi della quotazione in borsa sono la diversificazione delle fonti di finanziamento dell’impresa (che riduce la dipendenza dal sistema di credito) e la possibilità di motivare il management e coinvolgerlo nei risultati d’impresa.