È una acquisizione importante quella annunciata in questi giorni da Gruppo Techedge, che prosegue dunque nel proprio percorso di crescita anche per linee esterne.
Dopo aver rilevato tre mesi fa la società di consulenza spagnola Axazure, oggi Techedge torna a guardare all’interno dei nostri confini nazionali e annuncia di aver raggiunto una intesa per l’acquisto di DocFlow, società con sede a Milano e specializzata nella trasformazione dei processi lavorativi decisionali e collaborativi a bassa copertura digitale.
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Techedge e DocFlow: unità di intenti tra Domenico Restuccia e Carlo Petti
In questa operazione un peso significativo hanno i due manager delle società coinvolte: da un lato Domenico Restuccia, CEO di Techedge, convinto che il ruolo della società da lui guidata sia quello di “aiutare le aziende di medie e grandi dimensioni a digitalizzarsi per crescere in modo responsabile, reinventando i propri modelli di business e operativi grazie ai principi chiave dell’economia circolare e, al tempo stesso, rafforzando i processi strategici di stakeholders’ engagement”, dall’altro Carlo Petti fondatore e guida di DocFlow, la cui mission è sempre stata aiutare “importanti aziende italiane a digitalizzare la collaborazione con il proprio ecosistema consentendo di gestire in modo efficace le fasi meno strutturate di tali processi come gli scambi informativi e documentali”.
Un’unione, quella sancita tra le due società, che secondo Restuccia deve essere letta secondo un obiettivo comune: guardare alla tecnologia come leva e come strumento per creare e supportare modelli di economia circolare innovativi. E la trasformazione delle imprese richiede oggi più che mai “l’integrazione di più competenze, tutte orchestrate da una visione aziendale comune, ed è condividendo questa visione che abbiamo trovato in DocFlow il partner ideale”, spiega Restuccia.
Un obiettivo ambizioso vede dunque uniti i due manager, che puntano a creare un futuro nel quale “la tecnologia sia il driver principale di un cambiamento che ponga l’essere umano sempre al centro”, secondo quella logica di umanesimo digitale al quale sempre più realtà guardano con attenzione.
La tecnologia per un business sostenibile
Concretamente, questo significa aiutare le imprese nei loro percorsi di adozione di modelli di business responsabili e sostenibili, passando attraverso non solo la digitalizzazione, ma che l’iperautomazione di una serie di interazioni che già avvengono tra persone, macchine, oggetti, applicazioni e sistemi. Tutto questo grazie al supporto che tecnologie di di ultima generazione come process mining, RPA, block chain, Low Code application development e intelligenza artificiale.
Una tecnologia che dunque non è di per sé il fine, bensì il mezzo per raggiungere obiettivi di fatto molto ambiziosi.