Nell’era in cui la trasformazione digitale diventa pervasiva, non basta più proporsi come partner tecnologici delle imprese. Ma occorre anche saperle accompagnarle e consigliarle lungo tutto questo delicato percorso. Può riassumersi così il nuovo corso di Avanade che, come ha raccontato a Digital4Trade Stefania Filippone Consumer Retail & Manufacturing Lead di Avanade, da circa 4 alcuni anni ha deciso di cavalcare la trasformazione digitale, diventando l’abilitatore alla trasformazione digitale non solo nelle parole ma anche nei fatti. «Data per scontata la parte tecnologica, che è sempre stata un nostro punto di forza, abbiamo deciso di essere considerati come un digital leader innovator, ossia qualcuno capace di aiuta i nostri clienti a compiere una trasformazione digitale a tutto tondo». Due sono i casi di collaborazione che Avanade ha voluto portare alla ribalta nel corso del recente Microsoft Forum 2016.
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Il cambiamento di Alpitour
Il primo è quello di Alpitour, celebre tour operator italiano (chi non ricorda il celebre claim?) che negli ultimi anni ha dovuto fare i conti con una concorrenza inusuale, dal proliferare delle low cost a fenomeni come Airbnb, che ha rischiato di mettere in difficoltà il suo business. Da qui la scelta di un cambio di passo, anche tecnologico, per mettere veramente al centro il cliente: «Quello che davvero ci preme è fare arrivare il messaggio al cliente che noi siamo in possesso di informazioni abbastanza rilevanti per dargli un consiglio utile. Questa è per noi il vero senso della trasformazione digitale, non è soltanto avere un app bellissima o un mega progetto web. Il cliente oggi non è più standard, ci sono tanti diversi clienti a cui occorre offrire un servizio personalizzato. E queste informazioni arrivano perlopiù dai big data e dai social», ha spiegato Francisco Souto, CIO di Alpitour.
Con l’obiettivo di mettere nelle condizioni i clienti – con gli applicativi disponibili o qualunque altro canale – di risolvere qualsiasi eventuale problema e comunque dare dei feedback , Alpitour si è affidata a al lavoro di consulenza di Avanade per costruire un nuovo CRM in cloud. Che naturalmente si basa sul servizio Azure di Microsoft. «Il cloud, innanzitutto offre la disponibilità del servizio 24 ore 24, ovvero qualcosa che fare internamente ci costerebbe senz’altro molto di più. Grazie a questo nuovo approccio Alpitour ha già ottenuto risultati concreti, registrando un incremento delle vendite».
Il caso Egger
Diversa ma per certi versi simile è l’altra storia presentata al Microsoft Forum: si tratta di Egger, una multinazionale svizzera fondata subito dopo la seconda guerra mondiale, impegnata in una produzione a dir poco tradizionale, quella cioè di valvole e pompe. Una società che, come racconta il CIO Raphael Tagliani, è stata per decenni la classica azienda manifatturiera, con tutti i processi basati su carta. Di recente l’azienda si è posta l’obiettivo di modernizzare tutti i processi, con la centralizzazione di tutte le informazioni, dal momento che i clienti e gli stabilimenti produttivi sono sempre più globali. Da qui la decisione di affidarsi ad Avanade per l’implementazione di Dinamycs AX, l’ERP in cloud di Microsoft, operativa dal 2016 per India e Svizzera. Una rivoluzione copernicana per il gruppo, che ha così la possibilità di tracciare i suoi prodotti dal momento della produzione in India, all’assemblaggio in Svizzera sino alla spedizione verso i clienti finali. E non solo: «Possiamo finalmente comparare i nostri costi e margini in tutti i Paesi, evitando di immettere i dati infinite volte nel sistema. La cosa migliore è che quando i dipendenti sanno che è un prodotto Microsoft sono molto soddisfatti, perché li utilizzano già da anni, dunque la user experience si è rivelata molto buona. Per noi il cloud è necessario, abbiamo bisogno di essere agili e adattarci al mercato».