Il fenomeno finanziario dell’anno ha molto a che fare con l’innovazione tecnologica. Stiamo parlando naturalmente dei Bitcoin (qui tutto su Bitcoin funzionamento) che, negli scorsi giorni, ha superato il valore di circa 10.000 euro,. Di fronte a questa corsa in molti hanno evocato il rischio bolla, ovvero il rischio di un valore gonfiato e a rischio di un repentino crollo. Ma il fenomeno Bitcoin come funziona? Valeria Portale, direttore della Ricerca Blockchain & Distributed Ledger del Politecnico di Milano lo ha raccontato a Digital4Trade. «Il mondo del Bitcoin nasce nel 2008, ma è diventato effettivamente operativo nel 2009 con le prime transazioni. All’inizio è rimasto tutto abbastanza sotto traccia, con un utilizzo anche nel mercato illegale, motivo per cui è stato erroneamente associato al tema dell’illegalità. Ci si è accorti che poi dietro il Bitcoin esisteva una tecnologia (la Blockchain), basata sul consenso condiviso, che ha iniziato a incuriosire anche altri mercati. Negli ultimi mesi del 2017 c’è stato un vero e proprio exploit, per effetto della maggiore consapevolezza sulle reali opportunità delle criptovalute da un lato, maggiore interesse da parte degli investitori, senza dimenticare la fork di inizio agosto che ha migliorato alcuni aspetti tecnologici del Bitcoin».
Indice degli argomenti
Il valore del bitcoin in tempo reale
Senza dubbio il valore del Bitcoin ha subito forti cambiamenti nell’ultimo periodo, con una crescita che ormai (metà dicembre 2017) si avvicina a quota 15.000 dollari. Dal momento che è però estremamente difficile tenere conto di tutte le fluttuazioni che interessano il pianeta Bitcoin, può essere di aiuto questo grafico che permette di osservare in tempo reale le fluttazioni di valore del bitcoin (tenendo come riferimento l’Euro)
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Le criptovalute sorelle
La forte salita del Bitcoin è stata per un po’ frenata a inizio settembre anche dalle decisioni di grandi attori, come la Federal reserve o le banche cinesi, che hanno posto alcuni dubbi sulla raccolta fondi tramite le Ico, destinate alle criptovalute “sorelle” di Bitcoin (qui tutto sul funzionamento delle Altcoin). Che in questo periodo stanno spuntando come i funghi, pur senza riuscire a mettere in discussione la posizione di leadership di Bitcoin. «Non tutte sono valide allo stesso livello, ciascuna ha peculiarità diverse, Bitcoin è senz’altro quella che ha dimostrato la maggiore capacità di attrarre l’interesse del mercato, che ha favorito la sua crescita e il suo valore», evidenzia Portale.
La lentezza del sistema
Ma Bitcoin come funziona? Il limite più grosso sta oggi nelle performance della rete: mediamente si impiega circa 10 minuti perché una transazione in Bitcoin si realizzi effettivamente. Si tratta di un tempo elevatissimo se si pensa al mercato reale, aspettare dieci minuti perché effettivamente vengano caricati dei soldi sul tuo portafoglio di Bitcoin è davvero tanto. La lentezza è legata al funzionamento stesso della piattaforma e, in particolare, al ruolo dei miner. I “minatori” sono coloro che accumulano criptovaluta nelle loro farm, computer interamente dedicati e adattati per questo scopo. I Miners approvano ogni giorno le transazioni in Bitcoin in cambio di una minima remunerazione, in Bitcoin appunto che va a coprire i costi per la disponibilità di capacità di calcolo che portano alla Blockchain. Ciascun Miner fa riferimento a uno o più nodi o blocchi che rappresentano a tutti gli effetti i Libri Contabili o Ledger – distribuiti – (Distributed Ledgers) dove vengono esaminate, approvate e archiviate le transazioni in Bitcoin. A oggi la Blockchain è in grado di validare 7 transazioni ogni secondo, un numero molto limitato se paragonato ad esempio al numero di transazioni che vengono gestite sulle reti che gestiscono i pagamenti digitali nel mondo delle carte si effettuano oltre 30mila transazioni ogni secondo.
Il Bitcoin è una moneta?
Insomma, la velocità dei Bitcoin non è ottimale e si sta cercando infatti di accelerare il più possibile la velocità del sistema per far sì che la transazione possa avvenire nel minore tempo possibile. « È un elemento su cui c’è tanto da lavorare, occorre però considerare che le decisioni sui Bitcoin devono avere un consenso condiviso della comunità. Un altro punto di debolezza è che ancora non esiste una regolamentazione. Questo da un lato è normale, perché è normale che la regolamentazione arrivi a seguito della crescita di un fenomeno. La mancanza di una regolamentazione però, d’altra parte, rende poco chiaro quali potranno essere le opportunità di questo fenomeno. Il problema più grosso, in questo caso, è capire se Bitcoin possa essere considerato o meno una moneta, oppure un bene/servizio. In questo ultimo caso occorrerebbe pagarci sopra l’Iva, cosa che naturalmente cambierebbe molto sulla opportunità di utilizzo. Insomma, l’elemento regolatorio potrà dunque influire sullo sviluppo, anche se da solo non è in grado di deciderne le sorti», evidenzia Portale.
Il futuro dei Bitcoin
Ma cosa attende nel futuro il mondo dei Bitcoin? «In futuro sicuramente potrebbe aumentare il numero delle transazioni effettuate con questa valuta. Personalmente rimango con un punto di domanda: Bitcoin potrà essere utilizzata come strumento di pagamento per l’economia reale, cioè come valuta per comprare un vestito o del pane? Oggi piuttosto la vedo come uno strumento di investimento ad alto rischio – non bisogna nascondere che così come è aumentato il valore potrebbe anche diminuire. Per quanto riguarda il presunto rischio bolla, personalmente non sono preoccupata delle oscillazioni della moneta, che ancora non ha trovato il suo equilibrio. D’altra parte questo effetto non è da escludere, anche Internet lo ebbe all’inizio per poi dimostrarsi una tecnologia capace di rivoluzionare completamente il modo con cui il mondo comunica. Anche se è difficile prevedere che la tecnologia Bitcoin e la Blockchain possano realmente essere una rivoluzione, sicuramente si tratta di qualcosa che vale la pena analizzare e studiare», conclude l’esperta del Polimi.
Le Altcoin, le criptovalute sorelle di Bitcoin
Bitcoin non è però certo la sua criptovaluta disponibile per appassionati e investitori. A partire dalla nascita del Bitcoin, nel 2009, sono nate e (anche morte) centinaia di criptovalute che si differenziano da quella più nota e diffusa al mondo per tutta una serie di aspetti. In questo articolo (in continuo aggiornamento) mettiamo in ordine le caratteristiche delle principali altcoin presenti sul mercato, che spesso si differenziano dal Bitcoin per una maggiore attenzione alla sicurezza e alla privacy, oltre che per una costruzione software differente. Anche se attualmente il primato di Bitcoin è fuori discussione, molte criptovalute minori hanno saputo catturare l’attenzione di investitori e anche Istituti di credito.
I perchè della crescita dei Bitcoin
Ma perchè i Bitcoin hanno una avuto una crescita così importante in questo finale di 2017? Le ragioni della corsa sono molteplici e neanche tutte chiarissime, come prova a spiegare l’esperta Valeria Portale in questo articolo sulla crescita dei Bitcoin.
Sicuramente la crescita è sintomatica della maggiore fiducia di mercato e investitori nei confronti della celebre criptovaluta.
I perchè del legame Bitcoin – Deep Web
Sicuramente per anni i Bitcoin sono stati profondamente legati al Deep Web, vale a dire la la parte di Internet non visibile ai motori di ricerca dove gli utenti cercano il maggiore anonimato possibile, soprattutto per compiere attività illegali (commercio di droga, armi, ecc). I Bitcoin sono infatti tutt’ora il metodo di pagamento più utilizzato nel Deep Web, per tutta una serie di ragioni che hanno a che fare con le caratteristiche stesse della criptovaluta e che abbiamo cercato di raccontare in questo articolo.
Bitcoin: la sicurezza non è scontata
Data la loro crescente diffusione, occorre porsi una domanda: quanto sono sicuri i Bitcoin? La risposta che l’esperto di sicurezza Alessio Pennasilico dà in questo articolo è interlocutoria. La struttura alla base della Blockchain potrebbe infatti nascondere qualche imperfezione che i cybercriminali potrebbero essere interessati a forzare. Ma i rischi più grandi si possono nascondere nelle centinaia di applicazioni e portali che aiutano gli utenti a gestire i propri portafogli di Bitcoin. In questo caso occorre imparare a selezionare i più affidabili.