Un tema, chiave, come la sicurezza e la protezione dei dati e della privacy aziendale al tempo di Crytpolocker. Una sfida, dura, concreta, come quella di trasmettere sul territorio, tra i manager la sensibilità e la percezione del rischio a cui, quotidianamente, la digital transformation ci sottopone. Due pilastri, due scommesse di grande complessità su cui il Gruppo 3C storico system integrator di Cuneo ha costruito il successo del suo atteso 19° convegno aziendale.
Un evento, ormai di riferimento per imprese e manager del territorio, che questa volta ha messo nel mirino la più delicata e strategica attualità. Una attualità che tocca da vicino il business e la salute stessa delle aziende. I numeri del resto parlano chiaro, il 93% dei fornitori di servizi IT negli ultimi 12 mesi ha effettuato interventi tecnici a causa del ransomware, un fenomeno destinato a crescere nei prossimi due anni, il tanto temuto “pizzo digitale”. Non solo, meno di un incidente su 4 viene denunciato alle autorità. La scarsa consapevolezza degli utenti, la mancanza di training e le email di phishing e spam sono le principali cause di infezione. Il 93% di chi ha subito attacchi ha accusato downtime e/o perdita di dati. «Il tema – ha spiegato Luca Bechelli, del comitato direttivo del Clusit in apertura di evento – è che gli hacker non sono più e da tempo i classici ragazzotti in cerca della bravata, ma esperti informatici al servizio, spesso, di società illegali con scopi di lucro. Il Ransowmare è un tipo di attacco che ha messo in ginocchio milioni di aziende e ha allargato lo spettro delle possibili vittime. Non più solo grandi imprese ma anche e soprattutto piccoli professionisti, privati e riscatti di dimensioni ridotte per un business sempre più ampio».
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Un valore non un costo
«A fronte di una simile situazione – ha spiegato Massimo Grillo, direttore del 3C NSoc – il tema chiave è lavorare sulla percezione del valore di essere sicuri e soprattutto del vantaggio di investire in sicurezza a livello di business, competitività e reputazione. Il tema chiave, come operatori del territorio è presentarsi come Gruppo serio che proprio sull’innovazione, la sicurezza e sulle competenze costruisce il proprio business. In questo modo approcciamo anche il mondo delle Piccole e medie imprese che spesso non hanno risorse, forza e tempo per investire in sicurezza. In questo modo proprio la security diventa un servizio a valore di grande efficacia».
A sottolineare la forza delle competenze e il valore, storico, delle persone sul palco del convegno si sono poi alternate altre figure chiave della società come Davide Chiappelli Responsabile Back Office & Management Gruppo 3C, Stefano Del Terra Salea Area Manager Gruppo 3C e Massimiliano Rizzi Responsabile BU Sistemi, Cloud e Data Center. Una squadra di qualità che da tempo scommette pesante proprio sulla passione e sulla capacità di relazionarsi con le imprese in tutta Italia. «Conoscenza, Competenza e Consapevolezza, sono queste le nostre 3C – ha infatti confermato con la grinta di sempre Pier Carlo Bruno Ceo e Founder Gruppo 3C -. Siamo davvero orgogliosi di questo evento, da sempre investiamo sull’informazione perché è da li che tutto parte. Dall’informazione e dalla serietà. Non ci si può infatti improvvisare in tempi come questi, di fronte a fenomeni come cloud, sicurezza e privacy le imprese necessitano di interlocutori seri e di qualità. In caso di errore è possibile fare davvero danni importanti per questo servono competenze e professionalità riconosciute. Obiettivi che ci hanno permesso di chiudere un 2016 con una crescita del 24%»
Arriva il GDPR
Ultimo ma non ultimo dei punti in agenda, forse il più attuale e decisivo. Il tanto discusso GDPR, nuovo regolamento europeo per la protezione dei dati che entrerà in vigore il prossimo maggio 2018. Una data che sta diventando un po’ un tormentone per le imprese proprio per la portata di cambiamenti e di nuove regole che sta per determinare un simile documento. Non a caso il Gruppo 3C ha voluto sul palco un esperto di fama nazionale come Enrico Narciso Studio Legale Associato avv.ti Fillia – Narciso. Proprio il GDPR con concetti nuovi come il “Privacy by Design” si appresta a trasformare il modo stesso in cui si acquistano e si sviluppano soluzioni IT. In sostanza tutte le soluzioni IT che avranno la possibilità di “trattare” dati sensibili dovranno garantire di rispettare la normativa e di avere una sorta di “bollino” di qualità. «Per chi non sarà in regola – ha spiegato il Legale – le sanzioni possono essere davvero pesanti, fino al 4% del fatturato. In questo senso un ruolo chiave sarà interpretato dalla nuova figura del La figura del Data Protection Officer (Responsabile della Protezione dei dati) che assume nel Regolamento una funzione di rilevanza fondamentale, in quanto ha il compito di facilitare il rispetto, da parte delle singole organizzazioni, delle disposizioni dettate dalla nuova disciplina».