Il bilancio o report di sostenibilità si può considerare la versione moderna di quello che un tempo veniva definito bilancio sociale. Quest’ultimo rappresenta tuttora uno strumento utilizzato dalle imprese sociali e dagli enti di terzo settore, disciplinato ai sensi dell’art. 14 del decreto legislativo n. 117 del 2017, ma il suo impiego da parte di tutte le altre aziende è stato man mano sostituito da un tipo di bilancio che, oltre a rendicontare il comportamento socialmente responsabile manifestato dall’organizzazione, si concentra sulle tre dimensioni chiave dei parametri ESG: Environmental, Social e Governance.
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Bilancio di sostenibilità e indicatori ESG
Gli indicatori ESG oggi vengono considerati come elementi portanti all’interno del bilancio di sostenibilità. In particolare, il decreto legislativo 254/2016, in attuazione della direttiva europea 2014/95/UE, ha introdotto l’obbligo della dichiarazione di carattere non finanziario (DNF) per quelle società quotate “con un numero di dipendenti superiore a 500 e il cui bilancio consolidato soddisfi almeno uno dei due seguenti criteri: 1) totale dell’attivo dello stato patrimoniale superiore a 20 milioni di euro; 2) totale dei ricavi netti delle vendite e delle prestazioni superiore a 40 milioni di euro”. La direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) della Commissione europea ha ampliato la platea dei soggetti tenuti a presentare la DNF, cioè il bilancio di sostenibilità, anche alle PMI quotate. In base a questo adeguamento nel 2024 in Italia 6.000 piccole e medie imprese dovranno redigere questo documento. Il che significa che diverse tech company dovranno adeguarsi necessariamente. Anche nel caso in cui un’impresa non fosse sottoposta a tale vincolo, può scegliere liberamente di comunicare a tutti gli stakeholder i propri sforzi in direzione di uno sviluppo economico sostenibile e inclusivo.
Bilancio di sostenibilità nelle società benefit
Un esempio di scelta volontaria arriva da molte realtà, comprese quelle che offrono tecnologie digitali e soluzioni innovative, che hanno deciso di diventare Società Benefit. Introdotta in Italia con la legge di stabilità del 2016, ai commi 376-384, questa nuova forma giuridica di impresa si riferisce a quelle aziende che “nell’esercizio di una attività economica, oltre allo scopo di dividerne gli utili, perseguono una o più finalità di beneficio comune e operano in modo responsabile, sostenibile e trasparente nei confronti di persone, comunità, territori e ambiente, beni e attività culturali e sociali, enti e associazioni e altri portatori di interesse”. La Società Benefit, tra gli adempimenti che deve soddisfare, “redige annualmente una relazione concernente il perseguimento del beneficio comune, da allegare al bilancio societario e che include: a) la descrizione degli obiettivi specifici, delle modalità e delle azioni attuati dagli amministratori per il perseguimento delle finalità di beneficio comune e delle eventuali circostanze che lo hanno impedito o rallentato; b) la valutazione dell’impatto generato utilizzando lo standard di valutazione esterno con caratteristiche descritte nell’allegato 4 annesso alla presente legge e che comprende le aree di valutazione identificate nell’allegato 5 annesso alla presente legge; c) una sezione dedicata alla descrizione dei nuovi obiettivi che la società intende perseguire nell’esercizio successivo”. In pratica, si tratta di una definizione estesa del bilancio di sostenibilità, strumento che si aggiunge agli altri requisiti previsti affinché un’organizzazione possa rientrare in questa fattispecie di impresa. Per averne un esempio concreto, si può consultare quello presentato recentemente da Digital360, l’editore di questa testata, che giunge a poco più di un anno dall’essere diventata società benefit.
I 9 fornitori di soluzioni ESG selezionati da Forrester
A prescindere dal fatto che un’azienda sia chiamata alla stesura del bilancio di sostenibilità perché rientra tra quelle che devono farlo per legge, come nel caso delle società quotate che devono pubblicare la DNF, la sua corretta compilazione e diffusione porta degli indubbi vantaggi a tutte le imprese. L’orientamento del mercato infatti tende a premiare chi incamera nella propria mission i valori ESG come contributo ai più ampi obiettivi dell’Agenda 2030 lanciata dalle Nazioni Unite. Un invito che non riguarda soltanto quelle industrie che solitamente vengono considerate più inquinanti perché energivore o perché utilizzano materie prime non riciclabili. L’invito abbraccia qualsiasi tipo di realtà, basti pensare che nel mondo del software sta avanzando una cultura sempre più green al servizio di uno sviluppo del codice sostenibile e di minore impatto sull’ambiente. Per facilitare il compito nella creazione di un bilancio di sostenibilità, oggi esistono diverse piattaforme che supportano nella misurazione degli standard ESG ai fini di un successivo report in linea con quanto richiesto dal mercato o da autorità come la Consob, che vigila su quei soggetti obbligati a presentare la dichiarazione non finanziaria. Forrester, attraverso il suo modello New Wave Q3 2022 riferito a ESG Ratings, Data, and Analytics, ha identificato 9 vendor di queste piattaforme, suddividendoli in 4 categorie: leaders, strong performers, contenders, challengers. Di seguito, ecco l’elenco dei 9 fornitori, con i link ai rispettivi siti, presi in esame da Forrester.
Bloomberg
È la soluzione più adatta per i leader finanziari che hanno bisogno di portare più rigore nell’ESG. Con l’inasprimento delle normative in materia di rendicontazione e performance non finanziaria delle aziende, le offerte come quella di Bloomberg, che si basano su dati ESG grezzi, diventeranno sempre più preziose.
Clarity AI
Offre forti capacità di analisi e di presentazione agli utenti, consentendo loro di valutare facilmente l’impatto ESG delle singole aziende e di confrontarlo con quello dei colleghi (ad esempio, per supportare la rendicontazione conforme alla tassonomia dell’UE). L’applicazione web è particolarmente ben progettata e facile da navigare e da esplorare.
EcoVadis
Propone dati ESG di alto livello su aziende private e programmi di miglioramento. Ha anche una lunga esperienza nell’aiutare grandi aziende manifatturiere come Henkel, Husqvarna e PSA Group a promuovere la sostenibilità nelle loro supply chain, come dimostra l’ampia gamma di aziende per le quali EcoVadis dispone di dati ESG e le sue numerose integrazioni con i software di supply chain.
FactSet
È in grado di fornire una visione storica e in tempo reale della performance ESG. La sua piattaforma web è molto versatile per le società di servizi finanziari e si sta concentrando sull’introduzione di un numero sempre maggiore di funzionalità analitiche ESG, a partire dalle controversie.
MSCI
Possiede un’ampia gamma di dati riferiti dalle aziende e profonde radici nei servizi finanziari. Sviluppa inoltre indici ESG per gli investitori da due decenni e, di conseguenza, la sua ampia raccolta di rating per le società e i prodotti di investimento è incorporata nei flussi di lavoro ESG di molte società finanziarie.
Moody’s
Offre la migliore integrazione tra ESG e rating del credito. Nel solco della sua tradizione, ha compiuto progressi significativi nell’incorporare l’analisi ESG nei suoi rating creditizi, per dare ad esempio alle banche e ai finanziatori la possibilità di vedere se i rischi della transizione climatica possono avere un impatto su un prestito.
RepRisk
Viene utilizzato soprattutto dalle aziende che vogliono monitorare l’ESG proprio e dei propri partner. L’intelligenza artificiale e gli analisti umani di RepRisk consentono alle aziende di confrontare le “promesse” ESG dei loro partner o fornitori con i risultati ottenuti.
S&P Global
È la soluzione migliore per i leader che vogliono valutare i rischi climatici. La sua offerta comprende infatti una serie di valide soluzioni per aiutare le aziende nel loro percorso verso il net zero carbon, con benchmark, analisi delle emissioni di carbonio e analisi di scenario.
Sustainalytics
Insieme a una solida analisi della gestione ESG aziendale, è in grado di fornire un certo grado di ESG predittivo. La sua metodologia si concentra sull’esposizione di un’azienda ai rischi ESG, ma anche sul modo in cui il suo management sta affrontando tali rischi. Tutto ciò viene incorporato in un sistema di punteggio ESG al quale viene poi applicato un algoritmo di machine learning con cui delineare un quadro dei punteggi futuri.