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Dell EMC, un anno dopo il quadro è positivo

Il Dell EMC Forum 2017 è stato l’occasione per fare un bilancio dello stato di salute del vendor a un anno dal merger. In salute anche i partner

Pubblicato il 15 Nov 2017

Gianluigi Torchiani

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Un anno fa, per la prima volta, Dell ed EMC si presentavano congiuntamente a clienti e partner al Dell EMC Forum 2016. Allora non era ancora chiaro l’assetto organizzativo che il nuovo gruppo avrebbe assunto in Italia e, al di là dell’ottimismo dichiarato, era evidente che la fusione tra due colossi dell’IT di questo tipo nascondesse non poche incognite. Dodici mesi dopo, in occasione del Dell EMC Forum 2017, è stato possibile tracciare un primo bilancio di questa avventura e le sensazioni sono del tutto positive. Innanzitutto Dell EMC Italia, prima tra tutti i Paesi europei, è ormai riunita sotto un’unica sede, in via Spadolini a Milano, presso quella che era la sede della sola EMC. Un passo ritenuto importante dal management anche per creare una cultura aziendale condivisa e abbattere barriere e steccati di qualunque tipo. Come ha spiegato Marco Fanizzi, Vice President & General Manager Enterprise Sales di Dell EMC Italia, A un anno dal merge la situazione è assolutamente positiva, sia a livello corporate che italiano, anche per quanto riguarda fatturato e customer mood. L’Italia è un punto di snodo importante, dove tante società stanno investendo, ci sono aspettative elevate dal punto di vista del sistema Paese.

Aziende italiane avviate verso la trasformazione digitale

A questo proposito Dell EMC ha realizzato una ricerca sulla trasformazione digitale delle imprese italiane di grandi dimensioni: ben il 71,6%, infatti, ha intrapreso un piano di Digital Transformation e le principali leve di questo piano sono la digitalizzazione e l’automazione dei processi e delle operation (per le aziende del settore servizi) e dei processi di produzione e di logistica (per le aziende manifatturiere). A queste aziende, se ne affiancano altre (il 18,6% del totale) che – nonostante non abbiano formulato un piano di ampio respiro – hanno intrapreso dei progetti puntuali di digitalizzazione. Rimane poi circa un 10% di aziende che non ha ancora predisposto un piano di trasformazione digitale e la maggior parte di queste non intende farlo, almeno non nel breve periodo.

La contaminazione tra Dell ed EMC

Insomma, come ha riassunto Filippo Ligresti, responsabile settore Commercial di Dell EMC Italia, in Italia stiamo vedendo una grandissima voglia di digital, anche se c’è ancora poca comprensione sul come. Un contesto, comunque, tutto sommato positivo, che Dell EMC sta riuscendo a cavalcare in maniera ottimale, come testimoniano i dati snocciolati dal management italiano: sia a livello globale che nazionale il gruppo sta guadagnando market share in aree cruciali come server e pc. Una crescita che è anche merito del connubio tra le due realtà preesistenti: nel secondo trimestre dell’anno le aree che fanno capo alla ex Dell sono state capaci di mettere a segno una crescita sostenuta nel comparto pubblico nazionale, un tempo bastione di EMC. Viceversa, la Ex EMC ha ottenuto risultati lusinghieri nel comparto privato, a testimonianza di una contaminazione fruttuosa per entrambe le parti. L’aspettativa per il futuro è ulteriormente positiva, con una Dell EMC che dopo aver dedicato il suo primo anno prevalentemente all’organizzazione interna, dovrebbe presto avviare investimenti tecnologici di una certa importanza.

La crescita del canale Dell EMC

Adolfo Dell’Erba

La salute di Dell EMC è testimoniata anche dai numeri del canale: a livello globale la previsione è di un’ulteriore crescita del peso dell’indiretta entro la fine dell’anno fiscale, che arriverà a quota 43 miliardi di dollari, rispetto ai 350 miliardi di dollari del 2016. Adolfo Dell’Erba, responsabile di canale di Dell EMC Italia, reduce dal Dell EMC Emea Partner Conference, che ha visto riuniti 350 partner, ha potuto tracciare un quadro confortante. Partner stanno andando bene. a livello europeo 77% hanno guadagnato di più rispetto all’anno precedente. Le indagini interne parlano di un 72% di soddisfazione degli operatori di canale nel primo semestre, un livello particolarmente importante perché riferito a un periodo in cui il merge era sostanzialmente appena partito. L’aspetto più significativo è che sembra essere sostanzialmente riuscita la scommessa che stava alla base di Dell EMC, ovvero che i partner provenienti dall’una o dall’altra azienda allargassero la propria offerta alle soluzioni della nuova “sorella”. Se infatti prima mediamente un partner vendeva 1,6 linee of business oggi il dato è salito a 2,4, a testimonianza di un maggiore sfruttamento dell’offerta del vendor. Per quanto riguarda l’Italia, ha puntualizzato Dell’Erba, l’aspettativa per il prossimo futuro è quella di incrementare il numero dei partner certificati (al momento 76) e di avere un maggiore peso dei servizi, grazie alla prossima presentazione di un’unica offerta hardware+servizi che sarà in capo ai distributori.

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