La crescita nel volume di dati da gestire genera prevedibilmente un andamento analogo nelle fasi di backup. Meno scontato è spesso invece tutto quanto riguarda la tipologia di dati da trattare, le relative relazioni e la distribuzione. Tutti aspetti dai quali scaturisce la necessità di passare a una strategia di Data Information Management. «Gartner ci posiziona come prima azienda del settore per il sesto anno consecutivo, perchè non ci limiamo a gestire strumenti per il backup o il recovery archiving – osserva Rodolfo Falcone, VP Area South EMEA di Commvault -. Ci curiamo di tutto ciò che è data management e information management. Per noi, il dato è vivo, non si archivia e basta, ma diventa strumento di business per l’azienda».
Una differenza non sempre scontata, per la quale occasioni come Day4Trade rappresentano una ribalta ideale. «Siamo arrivati alla terza presenza – sottolinea Falcone -. Ritengo sia l’evento più importante, più di tendenza e più significativo del settore. Trovo la nuova formula la più divertente e la più interessante in Italia». Apprezzato in particolare, il momento di incontro e confronto con i rivenditori.
Durante l’evento infatti, la visibilità permette di allacciare rapporti come in poche altre situazioni. Condizione indispensabile quando si ambisce a cambiare il punto di vista su tematiche consolidate. «I nostri principi esprimono sicuramente valore. Tutti coloro attenti a questo sono certamente interessati ai nostri temi – prosegue Falcone -. Il data management però, ha ancora bisogno di essere spiegato. Quindi, l’approccio deve essere prima di tutto consulenziale». Un requisito inevitabilmente destinato a riflettersi anche sui partner. Se un atteggiamento di questo tipo inizia a differenziare un rivenditore one stop shop da chi fa semplice reselling a chi fa già consulenza a livello professional service, Commvault chiede di spingersi oltre «Significa avvicinarsi a un vendor che fa qualcosa di diverso dagli altri e propone l’innovazione nella gestione dei dati – prosegue Falcone -. Ciò di cui oggi abbiamo bisogno sono partner in grado di erogare servizi professionali».
Per chi è interessato a scommettere su questa visione, le garanzie non mancano. A partire da quelle molto pratiche. «Non possiamo contare su molte persone nella filiale italiana – ammette Falcone -. Proprio per questo, dobbiamo affidare i servizi professionali a società esterne che li erogano per conto nostro e a dei rivenditori». Una rara occasione di mettere in campo le proprie competenze, uscendo dai rischi legati ai semplici aspetti commerciali. «Chi diventa nostro rivenditore ha l’opportunità di continuare a vendere i propri professional service e consulenze – conclude Falcone -. Noi potremmo affidarci a loro come terze parti per la nostra offerta».
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