La ricerca Digital Trust Index 2025 di Thales rivela che “la maggior parte dei settori ha registrato un calo della fiducia dei consumatori rispetto allo scorso anno”. In particolare, “per l’82% dei consumatori il timore legato alla violazione della privacy sta diventando un fattore importante che determina una disaffezione ai brand”. Il settore bancario, pur essendo in cima al Trust Index per il secondo anno consecutivo, vede “i livelli di fiducia scendere ad appena il 32% tra i clienti della Gen Z”. Inoltre, “il 33% dei consumatori valuta in maniera negativa l’esperienza di acquisto sul web, a causa dei bot dannosi che manipolano il processo di acquisto dei clienti”.
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Digital Trust Index 2025, i risultati della ricerca
In 13 settori diversi, solo assicurazioni, banche e pubblica amministrazione hanno mantenuto o leggermente aumentato il livello di fiducia. Nessun settore ha superato il 50% di approvazione in termini di tutela dei dati personali. “Il calo della fiducia è dovuto al fatto che quasi uno su cinque (19%) è stato informato che i propri dati personali sono stati compromessi nell’ultimo anno”, portando l’82% dei consumatori ad abbandonare un brand per preoccupazioni sui dati personali.
Classifica del Global Trust Index
Il settore bancario emerge come il più affidabile, ma con “un netto cambiamento demografico”, poiché solo il 32% dei consumatori della Generazione Z esprime fiducia. Le organizzazioni governative sono l’unico settore con un aumento di fiducia, raggiungendo il 42% rispetto al 37% dell’anno scorso. I media ottengono il punteggio più basso, con solo il 3% di fiducia da parte dei cittadini. Anche i settori dei social media, della logistica e dell’automotive si classificano marginalmente sopra, con il 4% ciascuno.
Digital Trust Index 2025: commenti e analisi
Sebastien Cano, Senior vice president Cybersecurity products di Thales, commenta: “La fiducia globale nei servizi digitali sta diminuendo o rimane stagnante nella migliore delle ipotesi, anche tra i settori altamente regolamentati”. I consumatori sono sempre più consapevoli delle minacce online e delle conseguenze di dati compromessi. “Con l’evolversi degli attacchi informatici, aumenta anche lo scetticismo dei consumatori e le aziende devono adattare continuamente le loro misure di sicurezza per rimanere sul mercato e ricostruire la fiducia dei loro consumatori”.
Aspettative dei consumatori
Secondo la ricerca, “più di quattro consumatori su cinque (86%) si aspetta che il diritto alla privacy venga rispettato dalle aziende con cui interagisce online”. Tuttavia, molti ritengono che “la protezione dei dati è troppo ‘onerosa’ per il consumatore“, con il 37% che dichiara di aver dovuto condividere dati personali per accedere a prodotti o servizi. Solo il 34% si fida che le organizzazioni utilizzino questi dati in modo sensato.
Conclusioni
Nonostante lo scetticismo crescente, il 64% dei consumatori afferma che “la propria fiducia in un marchio o servizio aumenterebbe in modo significativo se questi adottassero e implementassero tecnologie avanzate” come l’autenticazione senza password e l’uso responsabile dell’intelligenza artificiale.
John Tolbert, Director of Cybersecurity Research di KuppingerCole Analysts, conclude: “La diminuzione globale della fiducia non è solo quantificabile, ma anche prevenibile” attraverso l’implementazione di moderne soluzioni di gestione dell’identità dei clienti e protezione della privacy dei dati.