Il mondo della stampa è tutt’altro che in crisi, ma è senza dubbio in forte evoluzione: basti pensare che ogni anno, in Europa, si stampano ben 982 miliardi di pagine, di cui 134 miliardi da stampanti inkjet e laser. Ma mentre i dispositivi laser segnalano una certa tendenza alla flessione, le inkjet dimostrano sorprendenti segnali di vitalità: già oggi valgono circa il 30% del mercato office, una percentuale che è destinata a salire al 41% nel 2021.
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Negli uffici Epson va verso l’inkjet
«A dimostrazione che nelle aziende continentali è in atto un trend di sostituzione del parco installato – commenta Flavio Attramini, head of business sales di Epson Italia -, con una predilezione particolare verso i modelli inkjet». Una tendenza che è infatti perfettamente chiara a un operatore leader del settore come Epson, che da tempo deciso di puntare sull’inkjet, all’insegna dello slogan New economics of print. «Alla base c’è l’idea che questa tecnologia possa assicurare alle aziende una serie di benefici, tra cui minori costi di stampa, ridotti tempi e costi di manutenzione, maggiore efficienza e riduzione dell’impatto ambientale – continua Attramini -. Quest’ultimo è un fattore a cui le aziende prestano sempre maggiore attenzione e che l’inkjet sembra davvero capace di abilitare: la stima dell’organismo di certificazione TÜV Rheinland è che, passando in blocco alla tecnologia Epson inkjet, le aziende europee eviterebbero l’emissione di 333.000 tonnellate di CO2».
Epson inkjet: risparmi su costi, tempi, consumi e rifiuti
La maggiore sostenibilità è direttamente collegata alle caratteristiche di questa tecnologia, intrinsecamente fredda, al contrario dei laser che tendono a sviluppare calore, consentendo così un forte risparmio dei consumi elettrici. «Siamo convinti che la tecnologia inkjet sia l’unica alternativa per il futuro della stampa in ufficio – spiega Riccardo Scalambra, Corporate Sales Manager di Epson Italia -. Rispetto alle soluzioni laser, le stampanti Epson inkjet per l’ufficio permettono di risparmiare il 50% sul costo per pagina, di ridurre fino al 98% il tempo impiegato per interventi di manutenzione, di diminuire fino al 95% il consumo energetico e fino al 94% i rifiuti».
I dati della ricerca
Al momento, comunque, sono soprattutto le ragioni economiche a pesare sulle scelte aziendali nei processi di acquisto e sistemi di stampa, come testimoniato da una ricerca condotta da Digital360 su 100 aziende italiane di media-grande dimensione di diversi settori produttivi. Innanzitutto, tra i principali risultati emersi c’è lo scarso utilizzo di macchine di proprietà, impiegate appena dal 16% del campione. La grande maggioranza delle aziende utilizza invece il noleggio operativo o i servizi di stampa gestita (Managed Print Services) forniti dai rivenditori o dai produttori.
A guidare le decisioni delle aziende è ancora il fattore prezzo: il basso costo di gestione è indicato dal 54% del campione, seguito (48%) dall’affidabilità e dalla minimizzazione dei fermi macchina. Per rispondere a tutte queste esigenze Epson ha lanciato recentemente sul mercato due nuovi prodotti che vanno ad arricchire la sua famiglia di stampanti e multifunzione: si tratta di Workforce WF-C579R e WF-C529R.
Questi dispositivi rappresentano un’evoluzione della fortunata gamma RIPS (Replaceable Ink Pack System), caratterizzata dalla presenza di sacche d’inchiostro ad altissime capacità che consentono di stampare migliaia di pagine senza sostituire i consumabili. Le nuove stampanti Epson, grazie alla reingegnerizzazione degli spazi e dei meccanismi di alimentazione, presentano ingombri notevolmente ridotti, poiché le sacche sono posizionate direttamente all’interno del corpo macchina. Rendendo così possibile un ulteriore aumento delle copie stampate e una cospicua riduzione dei tempi di inattività delle macchine.