L’evento Discover di Las Vegas organizzato da HPE, il primo sotto la guida del nuovo Ceo Antonio Neri, è stato l’occasione per evidenziare la nuova linea della società, che si caratterizza per una rinnovata attenzione all’innovazione tecnologica. L’annuncio più importante, perlomeno da un punto di vista quantitativo, riguarda l’investimento di 4 miliardi di dollari nei prossimi quattro anni a favore di tecnologie e servizi per l’Intelligent Edge. Una tecnologia che permette, invece di inviare i dati a un data center o a terzi, di effettuare l’analisi in prossimità del luogo in cui tali dati vengono generati. Questo non solo significa che l’analisi può essere eseguita in modo più rapido, ma contribuisce anche a ridurre la probabilità di intercettazione o violazione dei dati. Un mercato, quello dell’intelligent Edge, in cui HPE è già presente, soprattutto grazie al suo brand Aruba, ma dove punta a rafforzarsi decisamente. Un primo anticipo di questo investimento è la nuova famiglia di soluzioni edge-to-cloud basate sulle proposte HPE Edgeline Converged Edge Systems, che servirà per aiutare le aziende a semplificare gli ambienti di hybrid IT.
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Più efficienza operativa grazie all’Edge
Secondo HPE queste soluzioni, utilizzando le medesime applicazioni enterprise a livello edge, nei data center e nel cloud, permettono alle aziende di capitalizzare con maggior efficienza gli enormi volumi di dati creati presso siti remoti e distribuiti come fabbriche, impianti estrattivi o reti di distribuzione dell’energia. In particolare, le nuove soluzioni edge-to-cloud di HPE consentono di utilizzare senza modifiche il software enterprise prodotto da partner come Citrix, Microsoft, PTC, SAP e SparkCognition sia sulle unità HPE Edgeline Converged Edge Systems – sistemi robusti e compatti che estraggono immediatamente insight dai dati a livello edge – che all’interno dei data center e sulle piattaforme cloud. Questa capacità permette ai clienti di mettere a frutto il valore dei dati generati all’edge per aumentare l’efficienza operativa, creare nuove customer experience e introdurre nuovi flussi di ricavi. Allo stesso tempo, le soluzioni edge-to-cloud basate su HPE Edgeline sono progettate per semplificare la gestione dell’ambiente IT ibrido, dal momento che la stessa applicazione e lo stesso software di gestione possono essere utilizzati indifferentemente dall’edge al cloud.
Un ponte verso il cloud
«L’edge (della rete) sta diventando sempre più il perno della digital enterprise dove dispositivi e persone generano enormi quantità di dati e intraprendono decisioni basandosi su di essi – ha dichiarato Tom Bradicich, Vice President e General Manager, IoT and Converged Edge Systems di HPE – . Le nostre soluzioni edge-to-cloud aiutano a estendere le capacità IT di fascia enterprise dal data center fino all’edge. Ciò riduce i costi dell’amministrazione di software e IT accelerando nel contempo il controllo e gli insight attraverso l’azienda e la supply chain». HPE ha inoltre annunciato il kit opzionale HPE Edgeline Extended Storage Adapter che aggiunge fino a 48 terabyte di storage software-defined alle unità HPE Edgeline Converged Edge System. Questa estensione è adatta a casistiche d’uso a consumo intensivo di storage come intelligenza artificiale (AI), analisi video o database all’edge e fa leva su tool standard per la gestione storage come Microsoft Storage Spaces, HPE StoreVirtual VSA e VMware vSAN.
Automatismi per il cloud
Altra importante novità di Las Vegas riguarda HPE GreenLake Hybrid Cloud, una soluzione pensata per aiutare i clienti a gestire e ottimizzare i propri cloud on-premise e off-premise. Si tratta di un modello operativo cloud automatizzato standardizzato su best practice HPE che sfrutta la proprietà intellettuale di HPE per aiutare i clienti a consumare esattamente le risorse cloud di cui hanno bisogno, ovunque risiedano i workload – migliorando nel contempo i livelli di prestazioni, costo, sicurezza e conformità. Per farlo, HPE GreenLake Hybrid implementa i processi per gestire le risorse cloud nell’ambiente scelto dal cliente; attiva controlli specifici su costi, sicurezza e conformità; e infine gestisce le risorse per conto del cliente. A differenza di un tradizionale servizio gestito, HPE GreenLake Hybrid Cloud propone un modello automatizzato nativo su cloud progettato per eliminare la necessità per le aziende di assumere o formare nuovo personale per controllare e gestire le implementazioni cloud. «Le aziende hanno bisogno di un modo semplice e rapido per ottimizzare i propri cloud pubblici e on-premise per riunire applicazioni e dati sotto un modello operativo comune – ha dichiarato Ana Pinczuk, SVP e GM di HPE Pointnext – HPE GreenLake Hybrid Cloud è una soluzione rivoluzionaria che elimina la complessità dalla gestione di cloud multipli e permette ai clienti di esercitare il controllo, ridurre i costi e accelerare il time-to-value».
Più semplicità per i partner
Oltre alle novità tecnologiche, Discover 2018 è stata ovviamente anche l’opportunità per lanciare messaggi per il nutrito ecosistema di partner, da cui passa la maggioranza (circa il 70%) del fatturato di HPE. Secondo Neri le opportunità che HPE offre ai suoi partner sono numerose, grazie anche alla capacità di leggere i trend del futuro. Eppure il Ceo ha messo che il rapporto esistente tra la multinazionale e il suo canale di vendita presenti alcune criticità, su cui HPE è già al lavoro. In particolare, Neri ha promesso un investimento significativo per la semplificazione dell’azienda, che non si tradurrà soltanto in una diminuzione degli aspetti burocratici, ma nel miglioramento del metodo di lavoro in termini di processi e sistemi, con una serie di importanti cambiamenti che arriveranno nei prossimi trimestri.