Non sempre dai grandi raduni internazionali che le multinazionali dell’IT effettuano periodicamente escono fuori grandi novità. In genere si tratta di occasioni per ribadire la propria strategia o a limite illustrare delle novità di prodotto. Huawei ha invece deciso di non seguire questa regola non scritta e già nella prima giornata del Huawei Connect 2017, che si sta svolgendo in queste ore a Shangai ( e che Digital4Trade sta seguendo dal vivo) ha fatto due annunci piuttosto importanti, che per certi versi cambiano le prospettive stesse dell’azienda cinese. Il primo ha riguardato il cloud e, probabilmente, non avrebbe potuto essere altrimenti, dato che lo slogan che caratterizza l’evento è estremamente chiaro, vale a dire “growth with the cloud”. Vero è che la nuvola è da anni presente nella strategia di Huawei, spingendo verso il modello hybrid e open (come dimostra la partecipazione al progetto OpenStack come platinum member) con la ricerca di partnership soprattutto nel mondo carrier e Telco e anche in maniera indiretta, attraverso la fornitura delle infrastrutture hardware necessarie al funzionamento stesso del cloud.
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La sicurezza al primo posto
Ma con l’annuncio di oggi, Huawei entra in una nuova fase, attraverso la proposizione di un proprio servizio di public cloud, che aspira a diventare, nel giro di pochi anni, uno dei primi cinque al mondo, in collaborazione con i suoi partner storici. D’altronde la convinzione della compagnia cinese è che nel prossimo futuro si assisterà a un ulteriore concentrazione degli operatori a livello globale, dunque l’obiettivo è salire su questo treno in corsa senza perdere altro tempo, dal momento che i clienti del gruppo hanno già imboccato questa strada a livello infrastrutturale. Come ha raccontato a Digital4Trade Stefano Andreotti, senior Channel Manager di Huawei Enterprise BG Italia, una delle caratteristiche del modello cloud di Huawei sarà la sicurezza, tanto che una fetta consistente degli investimenti del gruppo sarà dedicata proprio all’area cybersecurity.
L’hardware come punto di forza
Il punto di forza, però, nessuno nel gruppo lo nasconde, risiede proprio nell’hardware prodotto dalla stessa Huawei (server, storage, reti, ecc), che potrebbe permettere a partner e service provider di chiudere il cerchio del cloud rivolgendosi a un unico interlocutore, con economie di scala piuttosto evidenti. In Italia il focus rimarrà quello del private cloud, ma è evidente che la possibilità del cloud pubblico, specie per certi workload, è destinata a cambiare molte carte in tavola, dunque sarà comunicata in maniera adeguata ai partner italiani nei prossimi mesi. Come accennato in precedenza, comunque, Huawei non intende andare da sola “alla guerra” in questo mercato, ma intende conservare tutte le alleanze strette in questi anni. Per la precisione le grandi Telco partner come Deutsce Telecom presteranno a Huawei i data center necessari per erogare ai clienti Extra cinesi i propri servizi di cloud pubblico. Persino con Microsoft, che pure ha interessi enormi nel cloud pubblico con Azure, la partnership continuerà, ed è anzi stata appena annunciato la disponibilità di una serie di servizi in cooperazione (tra cui per Sql Server) attraverso il nuovo Huawei Cloud.
Il nuovo mercato dell’Intelligenza artificiale
Strettamente collegato al tema cloud è quello dell’altro annuncio, dedicato alla nascita della sua Innovative Enterprise Intelligent solution dedicata al mondo dell’intelligenza artificiale. La scommessa di Huawei, in questo caso, è che le competenze e le risorse cloud del gruppo siano in grado di garantire il funzionamento di buona parte di quei servizi AI che il mercato richiede. I big Data elaborati dall’hardware e dal software Huawei, ad esempio, promettono di essere in grado di fornire servizi al mondo finanziario per ridurre le frodi. Oppure di aiutare le aziende industriali a ottimizzare l’operation & mantainance della propria catena produttiva, senza dimenticare le potenzialità in ambiti molto cari al gigante cinese, come le smart city (ad esempio per l’ottimizzazione del traffico di una città). Da un punto di vista operativo Huawei è pronta a invadere questo crescente e nascente mercato con piattaforme e servizi di base, ma anche piattaforme e soluzioni specifiche per determinati mercati e bisogni (ad esempio si punta molto sulla capacità di riconoscimento facciale). Insomma, il cloud è la chiave scelta da Huawei per raggiungere i suoi ambiziosi obiettivi: attualmente il gruppo può contare su un giro d’affari a livello globale di 100 miliardi di dollari, ma l’obiettivo è arrivare a un raddoppio di questa cifra entro i prossimi anni.