La dematerializzazione dei documenti, la messa in circolo e la condivisione delle informazioni danno nuova vita e nuovi spunti di applicazioni alla stampa. Proprio sfruttando tali caratteristiche e potenzialità, Canon punta a una nuova interpretazione dell’uso dei dispositivi di stampa e a trasformare la carta da documento statico a elemento “parlante”, aprendo la porta a tutta una serie di servizi, nuova fonte di business per i propri partner.
Servizi per i quali l’attenzione da parte del mercato cresce sempre di più, complici le limitazioni di spostamento fisico imposte dal lockdown a seguito della pandemia da Covid-19, che hanno fatto apprezzare la possibilità di accesso e gestione da remoto a documenti e informazioni altrimenti chiuse tra le mura aziendali.
«Il lockdown, in effetti, ha rappresentato una sorta di spartiacque nell’uso della tecnologia rispetto a molto schemi del passato – commenta Pierluigi Fioretti, Document Solutions Director di Canon Italia -. Un momento di evidente difficoltà sotto l’aspetto economico, sociale, sanitario che ha però evidenziato alcuni elementi, prima meno evidenti o considerati secondari, e nuove opportunità.
Opportunità che derivano dalla possibilità di ammodernare i processi con cui le aziende lavorano, una priorità divenuta ormai assoluta con il drastico ricorso allo smartworking o al lavoro da remoto, che prevede l’accesso continuo e sicuro alle informazioni aziendali».
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Terreno fertile per la proposta di servizi volti alla digital transformation
Un’attenzione alle esigenze di trasformazione digitale sulla quale Canon ha deciso oggi di puntare con decisione, mettendo a frutto gli investimenti già in atto in termini di progetti orientati alle soluzioni e ai servizi. Un business aggiuntivo a quello della stampa, da ufficio o professionale, per la quale è tradizionalmente riconosciuta sul mercato.
Una proposizione in linea con la digital transformation che il vendor interpreta con soluzioni, anche customizzate, di Information Management e di Output Management, due aree in fortissima crescita nel corso del 2020, rispettivamente del 170% e del 200%. Sintomo del radicale cambio culturale e di abbattimento della resistenza al cambiamento, che la pandemia ha portato all’interno delle aziende.
«Sul tema della digital transformation, Canon sta ragionando per aiutare i propri clienti a lavorare meglio – riprende Fioretti -, coniugando, all’interno del concetto più ampio della Workspace Collaboration, i due temi dello spazio di lavoro e della collaborazione da remoto. In questo modo riusciamo a offrire ai clienti un ecosistema di soluzioni e servizi tra loro integrati e indicare ai clienti come lo stesso investimento fatto a suo tempo per le esigenze di stampa, può oggi essere sfruttato anche su altri fronti».
Oggi, infatti, il dispositivo multifunzione presente in azienda, rappresenta un vero e proprio hub che consente l’accesso alle informazioni attraverso un sistema strutturato di gestione documentale. Multifunzione ma anche… multiobiettivo, vien da dire, permettendo a Canon e ai propri partner di proporre un’offerta estesa e integrata, comprensiva di soluzioni hardware, software e servizi, sia in modalità tradizionale, on premise sia, soprattutto, in cloud.
Dall’integrazione hardware, software e servizi, nasce l’offerta MPDS di Canon
Un’integrazione di offerta che oggi Canon connota come MPDS (Managed Print Document Services), aggiungendo il concetto della gestione documentale a una logica più tradizionale del business legata al printing. Un processo che ha abilitato i sistemi multifunzione alla costruzione di connessioni dirette, con applicativi e ERP, in modo che l’informazione, anche fisica, non abbia più limiti.
In pratica, dalla scansione di un documento cartaceo, l’informazione viene digitalizzata e, attivando sistemi intelligenti di tipo OCR si vanno a catturare le informazioni sensibili per alimentare dei processi di document management. Dalle fatture passive, ai documenti di trasporto, al fascicolo del dipendente e in generale tutte le informazioni residenti su carta vengono così messe a disposizione delle persone ovunque esse si trovino.
Dalla carta le informazioni entrano nel flusso degli applicativi aziendali
Attraverso le multifunzione, si possono attivare collegamenti diretti a Sharepoint, per esempio, e avviare con un semplice click dei processi pre-programmati di catalogazione delle informazioni che si stanno scansionando. In questo modo si fa sì che il documento diventi editabile e che, da quel momento, la carta possa “parlare”.
«Si offre così ai clienti la possibilità di passare da un modo tradizionale di lavorare a una modalità del tutto innovativa, in maniera semplice e usando la tecnologia che già hanno – spiega Fioretti -. La logica che sta dietro a questo processo è quella di creare delle interconnessioni tra più sistemi, e fare in modo che la tecnologia si adatti a ciò che richiede oggi il mondo delle informazioni. Finché il sistema rimane isolato, svolge la sua funzione d’uso mentre se integrato può dare vita alle informazioni stesse».
Tutto ciò consente all’offerta di Canon di essere proposta attraverso dinamiche diverse che in passato, a partire dal concetto di as-a-service, ma soprattutto di semplificazione, facilitando l’attivazione del processo di digital transformation da parte dei clienti. Un processo coadiuvato anche attraverso specifiche Smart App che Canon customizza per i clienti a risoluzione di singole esigenze e ad attivazione di singoli processi.
Il canale diventa protagonista della digital transformation
Nuovi messaggi al mercato e nuove interpretazioni della tecnologia per i quali il vendor delega la propria rete di partner certificati e specializzati, operatori con un alto livello di competenze in grado di rappresentare Canon direttamente e in maniera autonoma presso i clienti e indirizzarli nel loro percorso di trasformazione digitale. «Con la certezza di avere sempre Canon alle loro spalle – sottolinea Fioretti -. Vogliamo, infatti, essere sempre più vicini ai nostri partner e dare loro tutti gli strumenti per crescere e migliorare le proprie competenze, o di poter lavorare su mercati nuovi, su prodotti e soluzioni più ampie, allargando la customer base offrendo ai clienti servizi che fino a poco prima erano ad appannaggio di altri. Un canale che via via si sta arricchendo anche di nuove figure, quali system integrator e software houses, sui quali intendiamo investire maggiormente nel prossimo futuro. In questa fase di estensione e valorizzazione del canale sui servizi stiamo coinvolgendo anche i distributori – focalizzati su offerte MPS “light”-, particolarmente attivi tra gli operatori di medie dimensioni i quali, a loro volta, sono punto di riferimento per le numerose PMI presenti in Italia. Siamo infatti convinti che la digitalizzazione non porti vantaggi evidenti unicamente alle grandi aziende, ma che anche le realtà del midsize possano rapidamente godere dei benefici derivanti da una trasformazione dei propri processi in una logica digitale».