Il contesto che stiamo vivendo oggi vede gli ambienti IT sono “sotto stress” perché chiamati a dare, in modo agile e sempre più rapido, una risposta al business il cui asset principale è il dato. Non a caso, negli ultimi anni si è cominciato a parlare di Intelligent Data Management, un approccio (non solo tecnologico) alla base del quale si disegnano i nuovi modelli di business “always-on”, quelli che sempre più caratterizzato l’hyper-available enterprise.
Il panorama dell’Industry 4.0, attorno al quale ruotano IoT e Big Data Analytics, nonché l’Intelligenza Artificiale, ha fatto poi da ulteriore forte acceleratore, nell’ultimo biennio, dell’Intelligent Data Management perché pilastro, quest’ultimo, del passaggio evolutivo verso il concetto di “servitization”.
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Intelligent Data Management: è “iper” il cambiamento dei dati
Di fronte all’importanza sempre maggiore che acquisiscono i dati, le imprese hanno bisogno di capire con certezza come fare in modo che tutte le transazioni digitali (sia che facciano riferimento a servizi interni, sia che si tratti di applicazioni e servizi erogati all’esterno per clienti e partner) non solo funzionino correttamente da un punto di vista tecnico ma soddisfino a pieno le aspettative degli utenti.
La sfida, come riportano gli esperti di Veeam che di questi temi ne ha fatto il cavallo di battaglia pricnipale, è quindi doppia, legata non solo alla gestione e al mining dei dati che producono e usano tali aziende, ma anche alla certezza di garantire che l’esperienza digitale sia always-on per i clienti e che la catena della fiducia non si spezzi mai.
Per risolvere queste problematiche, la prima grande sfida è comprendere come cambiano oggi i dati:
1) iper-espansione dei dati: i dati sono generati da una varietà più ampia di fonti rispetto al passato; la sfida per le aziende sta nella gestione e il mining di questi dati alla ricerca di nuove possibilità;
2) iper-criticità dei dati: i dati svolgono un ruolo critico nell’impresa di oggi per assicurare risultati aziendali migliori. E la necessità di garantire che tali dati siano al sicuro, protetti e conformi sta diventando sempre più iper-critica.
3) iper-crescita dei dati: l’ingente quantità di dati e la sua rapida crescita rappresentano una sfida enorme per le imprese. E parallelamente alla rapida crescita dei dati, aumentano anche i costi di gestione.
Le cinque fasi dell’Intelligent Data Management
In questa nuova realtà di iper-espansione, in cui i dati aziendali sono disseminati in molti cloud e sistemi diversi, garantire l’availability in tutta l’impresa diventa molto più critico e problematico. Per raggiungere questo obiettivo, i dati devono passare a un nuovo stato di intelligenza, ed essere automaticamente in grado di anticipare le esigenze e rispondere alla domanda in modo sicuro attraverso infrastrutture multi-cloud per soddisfare le aspettative del mondo mobile, always-on. In Veeam la chiamiamo l’Hyper-Availability.
Prendendo quindi spunto proprio dall’esperienza e dalla value proposition di Veaam, proponiamo quelle che la stessa azienda identifica come le cinque fasi dell’Intelligent Data Management:
1) fase uno, bakup: eseguire il backup di tutti i carichi di lavoro e assicurarsi che siano sempre ripristinabili in caso di interruzioni, attacco, perdita o furto;
2) fase due, aggregazione: garantire la protezione e la disponibilità dei dati attraverso gli ambienti multi-cloud per offrire servizi digitali e assicurare una vista aggregata della conformità ai livelli di servizio;
3) fase tre, visibilità: migliorare la gestione dei dati attraverso gli ambienti multi-cloud con una visibilità trasparente e unificata, oltre al controllo dell’utilizzo, dei problemi di performance e delle operazioni;
4) fase quattro, orchestrazione: spostare i dati senza problemi nella posizione migliore attraverso ambienti multi-cloud per garantire la continuità aziendale, la conformità, la sicurezza e l’utilizzo ottimale delle risorse per le operazioni di business;
5) fase cinque, automazione: i dati diventano autogestiti nel momento in cui apprendono come “copiarsi da soli”, a migrare in posizioni ideali basate sulle esigenze aziendali, a mettersi al sicuro durante attività anomale e a ripristinarsi istantaneamente.
Intelligent Data Management, se ne parla al VeeamON Forum Italy 2018
Di questi temi si è parlato in modo approfondito durante il VeeamON Forum Italy 2018, in programma presso l’Autodromo di Monza lo scorso 7 giugno, con l’obiettivo di capire insieme agli esperti Veeam, ai manager delle aziende Tech partner, ai rappresentanti delle aziende clienti e ad illustri ospiti “super partes”, come gestire i dati, proteggerli e renderli costantemente disponibili per innovare, creare nuovi servizi e garantire agli utenti accesso “always-on” alla loro vita digitale.
Tra i relatori del VeeamON Forum disponibili sia dal palco dell’evento sia durante la diretta Live: Albert Zammar, Vice President della Southern EMEA Region di Veeam – Carlo Alberto Carnevale Maffè, SDA Bocconi – Cristina Pozzi, Co-fondatore e CEO di Impactscool e Vice Presidente di 10 volte meglio – Maurizio Porta, Flexible Production Expert, Amministratore Delegato Porta Solutions.
Alcuni clienti di Veeam, tra cui TIM, IRI Worldwide e SKY, hanno inoltre illustrato – proprio durante il VeemON Forum – come le soluzioni Veeam stanno contribuendo a risolvere le sfide legate alla gestione e disponibilità dei dati all’interno delle loro organizzazioni.
E ancora, tanti approfondimenti grazie alla disponibilità durante la Digital Experience del VeemON Forum di aziende di spicco come Cisco, HPE, Nutanix, Pure Storage, NEC, Kaspersky, Var Group, Reevo, CDM Tecnoconsulting, R1, NPO Sistemi… e molti, molto altri protagonisti!