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Microsoft: negli smartphone non tutto è perduto

L’addio a Windows Phone e le difficoltà incontrate dalla casa di Redmond con Windows 10 mobile non sembrano significare il totale addio al mondo smartphone.

Pubblicato il 25 Ago 2017

Gianluigi Torchiani

Microsoft-smartphone

Lo scorso luglio ha fatto molto scalpore la notizia della fine del supporto da parte di Microsoft per Windows Phone 8.1, ad appena tre anni dal suo lancio. Un annuncio che ha confermato le grosse difficoltà della casa di Redmond nel mercato degli smartphone, causa anche l’evidente fallimento dell’operazione Nokia voluta dall’allora Ceo Steve Ballmer. Ma anche Windows 10 mobile, il sistema operativo per smartphone voluto da Microsoft in concomitanza con il varo di Windows 10, non sembra godere di particolare salute, con gli aggiornamenti sin qui rilasciati che non sembrano aver convinto né imprese né consumatori. Tutto questo significa che la multinazionale IT sia pronta a mollare definitivamente il settore mobile? In realtà non sembra proprio così, anche a sentire alcune dichiarazioni rilasciate nei mesi scorsi da Satya Nadella, che ha confermato la volontà del gruppo di rimanere nel comparto smartphone.

Come tornare protagonisti

D’altronde dalle parti di Redmond ancora non riescono a capacitarsi come Microsoft, con le sue centinaia di milioni di utilizzatori di Windows in ambito desktop (che poi diventano utenti Ios e Android sul mobile) non riesca ad affermarsi anche sugli smartphone, ad oggi diventati il primo ufficio portatile per buona parte degli utenti. Le strade avviate per risalire la china appaiono molteplici: da un lato la strada chiara percorsa da anni da Microsoft è stata quella di rendere disponibili le proprie applicazioni (in primis la suite Office) anche agli affezionati dei device Apple e Google. Una scelta forse obbligata, dato il duopolio sostanziale che caratterizza il mercato ma che comunque la linea di apertura che caratterizza la nuova gestione dell’azienda.

Una Microsoft alla Google?

In secondo luogo Microsoft ha sperimentato la possibilità di fare un passo indietro, lasciando cioè ad altri il compito di cimentarsi con l’hardware e mantenendo per sé il compito di pensare esclusivamente al sistema operativo, esattamente come fa Google. Il risultato è stato l’HP Elite X3 (qui tutte le specifiche), che però sinora non si è rivelato un clamoroso successo, tanto che da alcuni rumors prevedono addirittura la possibile uscita di questo telefono con a bordo il sistema operativo Android. Al di là di questo caso specifico, è indubbio come Microsoft voglia perseguire in futuro questo nuovo ruolo: ecco perché, nelle scorse settimane, si è parlato molto di Andromeda, il progetto che sostanzialmente prevede l’adattamento di Window 10 agli schermi degli smartphone e non la creazione di un sistema operativo a sè stante che gli assomigli, come è invece adesso Windows 10 mobile. Spalancando così la possibilità, davvero utile per il mondo business, di un’esperienza utente davvero unificata. C’è poi sempre la terza possibilità di cui si parla ormai da tempo e che prima o poi (magari entro il 2018) dovrebbe prendere realtà: la realizzazione di una linea Surface – quindi prodotti direttamente da Microsoft – dedicati prevalentemente all’ambito professionale e capaci di replicare il successo ottenuto dalla linea in ambito tablet e 2 in 1.

Tutto sulla produttività

Insomma, scottata dall’insuccesso dell’avventura Windows Phone, Microsoft si muove su più fronti, senza rinunciare del tutto all’idea di poter rimettere piede in un mondo che – nonostante i continui allarmi sulla saturazione – costituisce comunque un’importante fonte di ricavi per i suoi concorrenti, Apple in particolare. Puntando non tanto a costruire un ecosistema “terzo” rispetto ad Android e Ios, che rischierebbe di essere schiacciato proprio come accaduto con Windows Phone, ma che sia profondamente ancorato ai concetti di produttività propri del mondo Windows.

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