Individuare tecnologie che possano migliorare lo smaltimento della plastica contenuta nei RAEE (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche) in particolare della categoria R4 (piccoli elettrodomestici), aumentando le percentuali di riciclo e migliorando la qualità delle frazioni, arrivando a potenziare l’apporto del trattamento dei rifiuti elettronici, e di tutta la filiera RAEE, all’economia circolare.
E’ questo l’obiettivo del progetto sviluppato dal consorzio nazionale per la gestione dei RAEE, delle pile e degli accumulatori Ecolight, dal dipartimento di Ingegneria meccanica e industriale dell’Università di Brescia e da Stena Recycling, azienda impegnata nel trattamento dei rifiuti elettronici.
Il progetto è stato sviluppato da febbraio 2018 a gennaio 2020 in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare – Direzione generale per i rifiuti e l’inquinamento. Venerdì 31 gennaio a Milano è stato presentato in occasione del convegno “L’economia circolare nei rifiuti elettronici: il miglioramento del recupero delle plastiche nei RAEE”.
Più plastica leggera, meno plastica pesante a favore della green economy
Due anni di ricerca sulle plastiche contenute nei piccoli elettrodomestici e nell’elettronica di consumo: una categoria di RAEE indicata come il raggruppamento R4 che è in grande crescita (l’anno scorso la raccolta è aumentata di oltre il 15% rispetto al 2018) e che, in peso, è composta per il 30% proprio da plastica.
Si tratta di una frazione caratterizzata da due elementi: la molteplicità di polimeri utilizzati e la presenza di plastiche con ritardanti di fiamma bromurati (plastiche pesanti). A differenza delle altre, queste ultime non possono essere avviate a recupero di materia: il loro destino è l’incenerimento.
Il progetto ha permesso di migliorare i processi di trattamento e selezione delle plastiche contenute nei piccoli RAEE (R4) sotto i profili quantitativi e qualitativi. Sono oltre 17.200, le tonnellate totali di plastica che si possono recuperare dai piccoli RAEE. A questo aumento è corrisposta una diminuzione della plastica pesante, non riciclabile e destinata a distruzione termica.
Al contempo, si è registrato un calo (-10%) degli scarti nelle due frazioni che vengono inviate a recupero, ovvero la plastica leggera e i metalli. Questo significa una potenziale miglior collocabilità del prodotto sul mercato dei materiali recuperati.