L’affollamento di applicazioni, lo sviluppo costante di nuovi progetti e la crescita del numero di sviluppatori sta rendendo la corsa alla visibilità sempre più dura e più complesso il successo ed il ritorno dell’investimento su un progetto. In un mercato così dinamico ed in rapida evoluzione, l’approccio che si tende ad avere è quello di centralizzare in un’unica applicazione più funzionalità e servizi per ottimizzare investimenti di marketing, time to market, costi di sviluppo e manutenzione. La scelta di focalizzarsi su un approccio all-in-one app, che porta all’integrazione in un’unica soluzione di tutte le funzionalità desiderate per i diversi target, prodotti o mercati, ha però delle ripercussioni di cui le aziende non si rendono conto, penalizzanti sotto molteplici aspetti nel medio-lungo periodo.
Il passaggio da all-in-one ad ecosistema di app
Molti brand e aziende che stanno affrontando un percorso in ambito mobile hanno scelto di concentrare la presenza su una sola applicazione, integrando tutte le funzionalità in un unico progetto come avvenuto nei progetti web agli inizi del 2000, quando sono nati grandi portali che integravano tutte le funzioni e i servizi in uno. La numerosità e la profondità di questi portali ha generato delle esperienze d’uso pessime. Sono nate allora le verticali: siti internet tematici e con esperienze e cicli di vita mirati ad azioni o funzioni specifiche (campagne, lead, servizi, aree ecc).
La stessa evoluzione sta avvenendo per il mobile, nel quale si assiste al passaggio da una concezione all-in-one ad una ecosistemica che, attraverso una corretta progettazione, consente:
1. l’ottimizzazione dei costi di gestione e promozione;
2. la semplificazione dei contenuti;
3. la razionalizzazione della manutenzione.
Le criticità di un approccio “all-in-one”
Scegliere infatti un approccio “all-in-one”nel tempo spesso non si rivela premiante. Le principali criticità riguardano:
● La poca chiarezza delle informazioni e del servizio;
● La difficoltà nel posizionarsi ed avere visibilità;
● I costi elevati di manutenzione e per le evoluzioni;
● La complessità nell’integrare nuove funzionalità mantenendo una ergonomia adatta e poco complessa;
● La bassa probabilità di rimanere installati sul dispositivo;
● L’inefficacia nel comunicare con il giusto utente, al momento giusto, con il giusto messaggio;
● La poca capillarità nell’analisi dei dati ed individuazione di indicatori di performance.
Un approccio all-in-one costringe il brand a rivolgersi ad una platea estremamente eterogenea, che impedisce la definizione efficace di tono, comunicazione e contenuti mirati. La creazione di verticali focalizzate su nicchie permette invece tipologie di linguaggio, frequenze e contenuti diversi legati sempre allo stesso brand. Tutti questi fattori stanno portando le aziende verso un approccio più orientato a un vero e proprio ecosistema app, composto di singole applicazioni mobile con funzionalità verticali su utenti, servizi e mercati specifici.
Nel prossimo articolo approfondiremo il concetto di Enterprise App Ecosystem: cos’è, le opportunità e i punti di forza di questo approccio per brand e aziende