Strategie

SAP: il cloud è anche una leva per la sostenibilità d’impresa

Nel corso della sua recente visita in Italia Scott Russell, membro del consiglio di amministrazione di SAP e responsabile dell’organizzazione Customer Success di SAP ha evidenziato come i system integrator italiani debbano cavalcare questo trend, costruendo nuovi servizi a contorno

Pubblicato il 22 Giu 2022

Gianluigi Torchiani

Scott Russell, membro del consiglio di amministrazione di SAP e responsabile dell’organizzazione Customer Success di SAP

La svolta cloud è senza ritorno, anche nel mercato ERP: questa la convinzione di Scott Russell, membro del consiglio di amministrazione di SAP e responsabile dell’organizzazione Customer Success, che nei giorni scorsi ha incontrato in Italia alcuni dei principali partner e clienti nazionali. Parlando in occasione di un ristretto incontro con la stampa, Russell ha messo in evidenza quanto la proposta cloud di SAP, introdotta nel gennaio 2021 con il lancio di RISE with SAP, sia ormai prioritaria per la multinazionale e i clienti stessi.

La spinta verso il cloud

“Le aziende non vogliono più occuparsi di questioni come upgrade, data integrity, data sovereignity, hanno soltanto bisogno di tecnologia e servizi adeguati che gli consentano di scalare e di massimizzare la propria produttività. Penso che nel prossimo futuro questo trend di crescita del cloud in Italia e in Europa continuerà, non tanto per una questione tecnologica, ma soprattutto per un tema di Talent relocation opportunity. Ovvero le imprese hanno bisogno dell’efficienza del cloud per continuare nel proprio business, riallocando così i propri talenti nelle attività a maggiore valore aggiunto piuttosto che nella risoluzione delle problematiche IT”. Oltre alla tecnologia vera e propria, SAP sta affiancando alla propria preposizione sempre di più i servizi cloud, che sono cresciuti del 31% lo scorso anno.

La pandemia, ammette il manager, ha spinto questo shift tecnologico, che sta interessando nel 2022 anche il mondo del manifatturiero, che ha necessità di reagire rapidamente e rispondere ai cambiamenti di mercato e geopolitici. Mettendo in connessione domanda e offerta, acquisendo visibilità sulla supply chain ed acquisendo elementi di predittività sull’andamento della domanda. Un caso di successo di questo tipo in Italia è Ducati: la casa motociclistica ha adottato RISE sia per mettere più al centro della propria strategia i clienti finali, ma anche per rispondere in maniera efficiente a un sistema globale di fornitura sempre più complesso e aumentare il proprio livello di sostenibilità.

Il peso della sostenibilità

Proprio la sostenibilità rappresenta un’area estremamente importante per SAP in questa fase, come racconta Russell: “Ci sono dal nostro punto di vista tre principali via per la sostenibilità: innanzitutto occorre dare al business la capacità di maneggiare, oltre ai dati economici, anche quelli ambientali. In questo senso abbiamo costruito un gran numero di soluzioni in tal senso, come il nostro SAP Sustainability control Tower: si tratta di una piattaforma che restituisce informazioni in tempo reale sulla carbon footprint. Il secondo punto è di riuscire a collocare questi insight ambientali all’interno dei business process, così da renderli più sostenibili. Come ad esempio, riuscire a calcolare con rapidità l’impatto ambientale dei voli o dei trasporti. Il terzo aspetto chiave è rappresentato dalle partnership: non possiamo fare la sostenibilità da soli, abbiamo bisogno di partnership con altre industry e technology partners. Così da individuare soluzioni capaci di risolvere problemi complessi. In generale sono abbastanza ottimista sul tema, qualche tempo fa c’era una mancanza di leadership in materia, ora i business leader stanno mettendo in cima alle loro priorità la sostenibilità”.

Cosa cambia per i system integrator

Con il cloud, sta cambiando anche il target di mercato: RISE, ammette il manager, ha favorito anche un allargamento di SAP verso il mid market, ovvero un target sino a pochi anni fa ritenuto molto distante dalla multinazionale tedesca: oggi, invece, la maggioranza dei nuovi clienti RISE arriva proprio da questa fascia di mercato. Un cambiamento che interessa da vicino anche i partner SAP italiani: “I system integrator devono riuscire ad adattare il proprio business. Alcuni lo hanno già fatto: qui in Italia abbiamo degli small partners che sono stati in grado di costruire dei servizi attorno al cloud sap. Penso che al nostro canale servono più risorse umane dedicate, perché il passo dell’accelerazione sta aumentando: ormai le imprese stanno dibattendo su quando e che cosa spostare nel cloud, non tanto sull’andarci o meno”, conclude Russell.

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