Strategie

TopNetwork, l’expertise a fattore comune come chiave competitiva

Dopo l’acquisizione da parte di Smart 4 Engineering, la società romana cavalca la crescita facendo leva sulle competenze condivise all’interno del Gruppo

Pubblicato il 09 Gen 2023

Arianna Leonardi

Acquisizione

“L’unione fa la forza” è un detto popolare che, esaltando il gioco di squadra e la capacità di collaborare, si presta bene al contesto del business, con particolare riferimento alle operazioni più virtuose di partnership o acquisizione aziendale.

Sicuramente il proverbio calza a pennello se applicato alla storia di TopNetwork, eccellenza dell’informatica italiana con quartier generale a Roma e altre sei sedi operative su tutto il territorio nazionale. L’azienda è specializzata in soluzioni che, integrando intelligenza artificiale, blockchain, cloud, scienza dei dati e Internet of Things, spaziano dalla robotica ai sistemi satellitari fino ai motori di ricerca semantica.

Nel 2021 la società romana è stata acquisita da Smart 4 Engineering, una private equity francese che opera esclusivamente nel comparto ICT e investe nei Paesi dell’area mediterranea (attualmente, in Francia, Spagna, Portogallo, Italia e Tunisia). L’obiettivo è creare una federazione di aziende internazionali con competenza verticali, capace di ingaggiare il mercato soprattutto grazie all’expertise multidisciplinare.

Cosmo Pepe, Partner Manager di TopNetwork, racconta i dettagli dell’acquisizione, evidenziando i benefici reciproci derivanti dall’operazione finanziaria e l’importanza di mettere le competenze a fattore comune per una maggiore efficacia competitiva.

L’unione fa la forza

«L’idea di costruire un polo IT tra i più importanti del bacino del Mediterraneo – racconta Pepe – è davvero ambiziosa e siamo orgogliosi di partecipare al progetto. Come TopNetwork possiamo fornire un contributo significativo al raggiungimento dell’obiettivo, grazie alle competenze maturate in quasi venti anni di attività. Siamo partiti nel 2003 con 15 dipendenti e nel 2021 il team aziendale contava oltre 600 persone. La nostra esperienza di crescita certamente porterà valore al Gruppo».

Secondo Pepe, gli investitori francesi hanno riconosciuto in TopNetwork “la grande capacità di gestire il business dell’informatica”, apprezzando soprattutto la forte specializzazione e il know-how consolidato. «Nelle operazioni di acquisizione aziendale – sottolinea Pepe – ciò che conta, oltre ovviamente all’expertise effettiva della società annessa, è il rapporto di fiducia che si viene a creare tra le parti. Bisogna essere in grado di trasmettere all’investitore la propria capacità manageriale ed evolutiva per instaurare un clima disteso di collaborazione, basato sulla credibilità e sulla stima».

Oltre a fornire valore, chiaramente TopNetwork guadagna una serie di importanti benefici dall’operazione finanziaria. «Abbiamo sempre partecipato ai bandi di gara pubblici – chiarisce Pepe – con le nostre sole forze, presentandoci comunque con una dignitosissima taglia da 40 milioni di euro di ricavi annui. Oggi, con Smart 4 Engineering, abbiamo aumentato notevolmente la nostra potenza di fuoco, mettendo sul piatto un’organizzazione che vale sei volte tanto».

Un vantaggio ulteriore è la possibilità di allargare i mercati di riferimento oltre al territorio nazionale. «Dobbiamo guardare all’economia globalizzata – riprende Pepe -, andando oltre al mercato domestico che, seppure foriero di importanti soddisfazioni, oggi sta diventando un po’ stretto».

La complementarietà delle competenze

Tuttavia, come evidenzia Pepe, il valore dell’acquisizione si gioca sulla capacità di esaltare reciprocamente le competenze e le peculiarità delle singole aziende, limando le sovrapposizioni e sfruttando la complementarietà per sviluppare nuovi approcci al mercato.

«Smart 4 Engineering – prosegue Pepe – può contare fondamentalmente su quattro leve di ingaggio. Innanzitutto, l’expertise su tematiche specifiche, derivante dall’acquisizione delle diverse società, ciascuna con caratteristiche peculiari, permette di presentarsi al cliente con un bagaglio di competenze verticali a completamento degli skill interni. La seconda leva è la capacità di fare gruppo, quindi di condividere le conoscenze e le capacità complementari, così da fornire progettualità end-to-end. La terza leva corrisponde al centro di servizio, ovvero alla capacità di fornire prestazioni agli utenti finali con risultati misurabili e SLA predefiniti. Infine, l’ultimo punto di forza deriva dall’offerta di progetti chiavi in mano, a prezzo fisso».

Pepe torna a insistere sull’opportunità di condividere le competenze verticali per creare nuovi modelli di engagement così da ampliare e diversificare la presenza sul mercato. «Ad esempio – chiarisce Pepe -, l’Italia è molto forte nel comparto dell’Energia, mentre la Francia lavora bene nel settore finanziario: studiare le modalità di ingaggio sulle diverse Industry, mettendo a fattore comune l’expertise delle singole aziende all’interno del Gruppo, è sicuramente un vantaggio per ciascuna realtà».

Gli obiettivi e la collaborazione in Italia

Con la “Federazione” che viaggia verso un fatturato da 250 milioni di euro e conta complessivamente oltre 3mila dipendenti, TopNetwork punta a una crescita locale del 10% entro fine anno (l’Italia, dove Smart 4 Engineering ha effettuato altre due acquisizioni, si conferma tra i mercati più promettenti del Gruppo, con circa 110 milioni di ricavi attesi per il 2022).

Dal punto di vista organizzativo, l’azienda romana continuerà a operare come una Società per Azioni, mantenendo l’autonomia a livello nazionale, ma confrontandosi con il Gruppo per la gestione coordinata del business.

«Sostanzialmente – suggerisce Pepe – siamo una multinazionale federata, dove ogni realtà ha completa libertà strategica e operativa. In Italia, siamo affiancati da altre due società, Atlantica Sistemi e Eurosystem, specializzate rispettivamente in tecnologie di metering e soluzioni di cybersecurity. Con entrambe abbiamo fortunatamente poche aree di sovrapposizione e molte di integrazione, che andranno valorizzate. La complementarietà con altre aziende del Gruppo, ci permette quindi di raggiungere mercati e aree di competenza dove prima non avevamo una presenza consolidata. Possiamo quindi dare seguito a nuove progettualità e attivare, con il supporto del Gruppo, iniziative che altrimenti non saremmo stati in grado di coprire. Così il nostro spazio di azione si amplia a 360 gradi».

In conclusione, Pepe sottolinea l’essenza che anima Smart 4 Engineering e muove le iniziative del Gruppo. «Il pay-off Critical By Design indica la nostra capacità di essere presenti e decisivi nelle aree di business critiche, laddove le aziende hanno maggiore necessità di supporto e servono competenze altamente specializzate. Qui, insieme alle altre aziende del Gruppo, possiamo fare davvero la differenza».

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