Come abbiamo avuto modo di sottolineare in un precedente articolo, l’avvio della partnership tra Tech Data e VMware, avvenuta nel corso della primavera, rappresenta l’apertura di nuove opportunità per la community dei partner e delle Tech Company, che proprio in virtù e in ragione di questa intesa guadagnano accesso a quella “Digital Foundation” fondamentale per accompagnare le imprese, di qualunque settore e di qualunque dimensione, nei loro percorsi di trasformazione e di modernizzazione.
Una trasformazione e una modernizzazione che trovano nel cloud la vera piattaforma abilitante.
Ed è in questo scenario che l’inserimento di VMware Cloud Foundation nel portafoglio di offerta di Tech Data assume un’importanza strategica.
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Verso l’Hybrid Cloud
Nello sviluppo di VMware Cloud Foundation, oggi disponibile nella release 4.2, VMware ha tenuto conto di un aspetto con il quale tutti gli operatori del canale e i Cloud provider devono confrontarsi. Se è vero che quando si parla di Cloud non esiste una soluzione unica o valida per tutti, è altrettanto vero che oggi le imprese, per poter supportare adeguatamente i propri percorsi di innovazione, hanno bisogno di una infrastruttura IT agile, dinamica, orientata ai servizi, che sfrutti tutti i benefici del private e del public cloud.
Una infrastruttura facile da implementare, in grado di gestire adeguatamente dati, networking, sicurezza, di garantire prestazioni ottimali per ogni applicazione e di offrire accesso a un’ampia gamma di servizi cloud ibridi, lasciando a partner e provider tutta la libertà di cui hanno bisogno per creare, eseguire e gestire le applicazioni.
Una piattaforma in grado di garantire uno spazio di lavoro coerente, affidabile, ottimizzato e sicuro da qualsiasi luogo e con qualunque dispositivo, e di supportare carichi di lavoro variabili grazie a macchine virtuali, container, risorse di archiviazione aggiuntive in base alle necessità.
Che cosa è la VMware Cloud Foundation
Nello sviluppo della sua Cloud Foundation, VMware è partita dunque dalla considerazione della crescente importanza delle architetture ibride e multicloud nei percorsi di trasformazione delle imprese.
Per questo ha reso disponibile un vero e proprio “stack tecnologico” completo e integrato che abilita quel modello di hybrid cloud che oggi supporta quasi tutti i progetti di modernizzazione dell’IT aziendale.
VMware Cloud Foundation 4.2 integra componenti come vSphere 7, vSAN 7, NSX-T 3.0 e SDDC Manager e dunque riunisce in un unico stack hypervisor, vSAN, software defined storage, e piattaforma di virtualizzazione della rete.
Questo non solo consente un ambiente sicuro e integrato, ma soprattutto abilita nuovi livelli di automazione, che si traducono in un risparmio di tempo, tradizionalmente destinato ad attività di routine come implementazione, configurazione, provisioning delle risorse, patching e installazione degli aggiornamenti di tutti i componenti.
Per l’II manager o il service provider, tutto ciò rappresenta un vantaggio innegabile, non solo perché non deve più verificare le diverse matrici di interoperabilità, ma anche perché tramite SDDC Manager può abilitare una gestione unificata di tutto lo stack tecnologico, inclusi orchestrazione, automazione, gestione dei carichi di lavoro.
Basata su un’architettura iperconvergente, la VMware Cloud Foundation può essere distribuita on-premise o in cloud e consente di eseguire in modo sicuro una varietà di workload sia nel data center aziendale, sia in ambienti cloud pubblici e privati, offrendo benefici misurabili in termini di ROI, di efficienza, di scalabilità e di sicurezza.
Quali opportunità per i partner
La VMware Cloud Foundation è stata pensata per rispondere alle esigenze di un numero crescente di imprese e organizzazioni che hanno intrapreso o stanno intraprendendo un percorso di migrazione verso il cloud, che rappresenta, di fatto, l’architettura abilitante per tutti i progetti di trasformazione e innovazione.
Un percorso nel quale public, private e hybrid cloud spesso coesistono in una logica di complementarietà.
Parliamo di ambienti multicloud, per i quali una soluzione full-stack, qual è la VMware Cloud Foundation, aiuta clienti e partner a modernizzare i data center, a migrare rapidamente applicazioni e interi data center in cloud, a scalare su richiesta, a distribuire applicazioni di nuova generazione.
Il tutto senza compromessi.
Per i partner, e in particolare i cloud provider, rappresenta un’opportunità non solo per accompagnare i propri clienti semplificando l’adozione e la gestione di ambienti cloud ibridi, ma soprattutto per differenziare la loro offerta con nuovi servizi, anche in logica multi-tenant, grazie a una interfaccia utente che ne semplifica l’erogazione e la gestione.
In particolare, i Cloud Provider possono sfruttare VMware Cloud Director (VCD) per gestire implementazioni IaaS di hybrid e public cloud.
Tramite VMware Cloud Director possono orchestrare il provisioning di servizi Software-Defined Data Center, applicando i principi di pooling, astrazione e automazione a tutti i servizi del data center: storage, networking e sicurezza.
Tutto questo consente di rispondere alle molte aziende che, pur consapevoli dei benefici di una migrazione al cloud, in termini di agilità, sicurezza e possibilità di ottenere dei time-to-market più rapidi, desistono per paura della complessità e dei costi di gestione, rinunciando in tal modo alle potenzialità che la cloud transformation porta con sé.
Il ruolo di Tech Data
In virtù del rapporto di partnership che la lega a VMware, Tech Data è in grado di offrire ai propri partner tutti gli strumenti necessari per sfruttare le opportunità che la VMware Cloud Foundation offre: formazione, assistenza, supporto in tutte le fasi della relazione con il cliente.
Aiuta a mettere in contatto i clienti con i partner in grado di soddisfare le loro esigenze e rappresenta un interlocutore di fiducia per tutti gli attori in scena.