Project Informatica dà forma al suo progetto di crescita con l’acquisizione di Centro Computer

Con l’acquisizione di Centro Computer prende forma il progetto di crescita di Project Informatica, iniziato lo scorso anno con l’ingresso nel capitale sociale del fondo H.I.G.. Un primo passo di rafforzamento, poi si proseguirà con altre operazioni che avranno come obiettivo ampliare competenze e portafoglio

Pubblicato il 13 Mag 2021

Maria Teresa Della Mura

Alberto Ghisleni, CEO Project Informatica

Quando lo scorso mese di luglio Project Informatica aveva annunciato l’ingresso nel proprio capitale sociale di H.I.G. Europe (“H.I.G.”), filiale europea del fondo d’investimento internazionale H.I.G. Capital, che, attraverso un’entità affiliata ne acquisiva di fatto il controllo, Alberto Ghisleni, fondatore e CEO di Project Informatica aveva dichiarato: “L’ingresso di H.I.G. in Project Informatica […] segna un momento fondamentale per dare un ulteriore stimolo allo sviluppo futuro della società”.
Cosa intendesse con “sviluppo futuro” è diventato più che mai chiaro oggi, con l’annuncio dell’acquisizione di Centro Computer, le cui attività verranno integrate completamente all’interno di Project.

Nella nota ufficiale rilasciata da H.I.G. si legge “L’investimento si pone in continuità con la strategia di sviluppo del gruppo Project Informatica volta ad accrescere la copertura geografica e ad aumentare le competenze e i servizi offerti”, ma sono le parole di Alberto Ghisleni e di Roberto Vicenzi, vicepresidente di Centro Computer, da noi interpellati proprio per capire il valore di questa operazione, che ce ne chiariscono la portata.

Project Informatica si rafforza con Centro Computer

“Centro Computer è un’azienda molto simile a Project Informatica – chiarisce subito Ghisleni -. Abbiamo entrambi una forte competenza nell’ambito infrastrutturale ed entrambi abbiamo partnership importanti con realtà come Microsoft, che rappresenta uno dei punti di forza della nostra proposta. Questa operazione ha dunque l’obiettivo di rafforzarci, ampliando il presidio territoriale e allargando la nostra base clienti”.
Va detto che entrambe le realtà, Project con sede a Stezzano in provincia di Bergamo, e Centro Computer con sede a Cento, in provincia di Ferrara, sono attive a livello nazionale, anche attraverso filiali territoriali, come quelle istituite da Centro Computer a Faenza, Modena, Padova e Milano.
Ma non si tratta solo di un presidio geografico.
L’operazione ha un valore destinato a crescere nel tempo, mano a mano che il progetto di evoluzione prende forma.
Se con l’integrazione di Centro Computer in Project si può parlare di un “consolidamento” tra due realtà tutto sommato non così diverse, se pure ciascuna con la sua specificità (ad esempio tutto il mondo delle UCC e della collaboration per Centro Computer e i servizi di security e il SOC di Project Informatica), il piano di sviluppo guarda già all’ampliamento delle competenze.

Per Project altre acquisizioni in arrivo

“Abbiamo in programma altre due o tre acquisizioni, mirate questa volte sulle competenze – spiega Ghisleni -. Il nostro obiettivo è presentarci al mercato come fornitore strategico a 360 gradi, integrando nella struttura di Project altre realtà con competenze che in questo momento non abbiamo”.
Non si sbilancia sulle prossime operazioni, ma sottolinea che l’azienda si muoverà verso l’area dei servizi ad alto valore: dal cloud alla security all’intelligenza artificiale, per citare i primi.
Un ampliamento di competenze, ma anche un ampliamento del portafoglio di prodotti e servizi che, come specificato nella nota ufficiale, espanderà il numero di partnership tecnologiche del gruppo.

Obiettivo: attrarre e trattenere talenti

“È un progetto che vuole garantire un futuro sia a Project, sia a Centro Computer. Sappiamo che la globalizzazione porterà molte realtà a voler lavorare solo con determinate aziende, che alle competenze uniscono anche un elemento dimensionale importante. E noi vogliamo esserci. Vogliamo dare un futuro alle nostre persone, ma vogliamo essere anche attrattivi. Attrattivi per trattenere i nostri talenti. Attrattivi per acquisirne di nuovi”.
In realtà quello che viene a configurarsi è un gruppo con un fatturato che potrebbe toccare i 200 milioni di euro, con circa 470 collaboratori complessivi.
Project, che già si configura come gruppo, del quale fanno parte Ates Informatica, Personal Data, Project Adriatica e Venticento, già a settembre aveva dato il via al programma di crescita, con l’acquisizione di Techlit, società brianzola specializzata nelle soluzioni audio e video per la collaboration.
Altro, come anticipato da Ghisleni, che insieme al presidente di Centro Computer Giuseppe Costa mantiene una quota nella compagine azionaria, arriverà e arriverà a breve.

La visione di Centro Computer

Da parte sua Roberto Vicenzi così commenta l’operazione.
“Ci sono certi periodi che rendono maturi alcuni passaggi e questo evidentemente lo è. Ci conosciamo da decenni come concorrenti e ci siamo sempre rispettati. Noi abbiamo sempre guardato a Project come a una realtà da prendere a modello per la loro capacità di generare redditività. È vero, per molto cose siamo molto simili, poi ci sono gli elementi di differenziazione, come l’ambito della collaboration o la presenza di un team di sviluppo per noi, la security per loro e la disponibilità del SOC per Project. Questa operazione rappresenta una opportunità di crescita e il fondo H.I.G. ha fatto oltre 30 investimenti in ambito IT, lavorando su acquisizioni di qualità”.
Va detto che ancora per l’anno in corso le due società opereranno come entità autonome, anche se il percorso di integrazione inizia da subito.
“Per me – chiosa Vincenzi – inizia una nuova sfida come manager e non solo perché si deve rispondere a un fondo. Si apre una sfida nuova in termini di innovazione e di servizi ai clienti. Il mio obiettivo personale è vedere, magari tra un anno, nelle sedi del gruppo del personale in più. Perché questo significa che l’azienda è cresciuta”.
Quanto agli obiettivi, anche se né Ghisleni né Vicenzi si sbilanciano, appare chiara la volontà “di dare più attenzione agli enti pubblici, anche in considerazione di quanto previsto da PNRR”, spiega Vicenzi.

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