Iniziative Fase 2

Si riapre, ma distanziati. Gruppo Filippetti e la ricetta per una ripartenza sostenibile.

Gruppo Filippetti arricchisce la propria piattaforma per la sicurezza sul lavoro basata su IoT con nuove feature che monitorano, con una connessione badge-to-badge, il distanziamento obbligatorio dell’emergenza Coronavirus. L’intervista al presidente e CEO del Gruppo

Pubblicato il 07 Mag 2020

Loris Frezzato

Micol Filippetti, President & CEO di Gruppo Filippetti

La voglia di ripartire dopo le tante settimane di lockdown a cui moltissime aziende sono state costrette dall’emergenza Coronavirus è, inutile dirlo, tantissima e Gruppo Filippetti interviene con una propria soluzione a garanzia degli obblighi sanitari di distanziamento sociale tra i lavoratori. Finalmente, infatti, la tanto attesa Fase 2 ha avuto inizio e le imprese possono così riprendere le attività in “convivenza con il virus”, ma solo se in grado di adottare tutte le precauzioni possibili al fine di garantire distanziamento tra i lavoratori, oltre che agli altri accorgimenti di ordine sanitario atti a prevenire eventuali contagi.

Distance Check, la nuova feature di sicurezza per il distanziamento sociale dei lavoratori

Gruppo Filippetti ha quindi messo a disposizione la propria soluzione Distance Check per il distanziamento del personale, una nuova feature della propria piattaforma Smart Safety per il monitoraggio dei movimenti – in sicurezza e localizzazione – della forza lavoro di grandi aziende, impianti, cantieri.

Micol Filippetti, Gruppo Filippetti distanziamento sociale
Micol Filippetti, President & CEO di Gruppo Filippetti

Una piattaforma che nasce dalle competenze in ambito IoT e dall’applicazione di sensoristica che l’azienda ha sviluppato nel tempo. «Filippetti nasce nel 1974 ad Ancona come system integrator, sviluppando nel tempo competenze di mercato che l’hanno portata a integrare la tecnologia IT in ambienti produttivi, quali il mondo delle fabbriche, delle raffinerie, dei cantieri – spiega Micol Filippetti, President & CEO dell’omonimo Gruppo -. Ambienti in cui le tecnologie tradizionali non riescono a soddisfare esigenze che sono ben diverse da quelle espresse dalle attività di ufficio e che ci hanno spinto a investire in ricerca e sviluppo per avere una tecnologia innovativa adatta a questi verticali, fatta di software ma anche di sistemi hardware, per reti, sistemi di localizzazione e sensoristica».

Un po’ system integrator e un po’ technologies provider per soddisfare le esigenze verticali

Una nuova vocazione che ha spinto l’azienda a evolvere orientandosi verso un ruolo di technologies provider, oltre che di system integrator, dovendo proporre all’utente finale soluzioni complete non solo di componenti tecnologiche, ma anche di servizi e competenze verticali tali che le rendessero adottabili anche in contesti dove non c’era troppa dimestichezza con la tecnologia.

E proprio alcune di queste tecnologie si sono rivelate particolarmente flessibili e adatte a essere declinate alla soluzione delle problematiche della Fase 2 dell’emergenza Coronavirus.

Distanziamento sociale: la responsabilità sanitaria sui gestori di edifici e aziende

«Le fabbriche e le aziende in generale sono popolate da tante persone, sia interne sia esterne all’azienda stessa – prosegue Filippetti –. Nei nuovi decreti che definiscono la Fase 2, c’è un netto spostamento della responsabilità sanitaria e dell’osservanza delle misure verso chi possiede l’edificio o sul datore del lavoro. Gruppo Filippetti su questi temi si è trovato avvantaggiato, avendo già sviluppato una piattaforma per la digitalizzazione delle informazioni del lavoro per gli ambienti produttivi».

Dall’ottimizzazione degli spazi al monitoraggio per garantire il distanziamento sociale

Si tratta di una piattaforma utilizzata da importanti proprietari immobiliari per gestire i propri asset, in senso molto ampio, potendo comprendere il dimensionamento degli uffici, delle scrivanie, l’asset e il project management e tutti i processi legati al mondo delle facilities. Utile per l’ottimizzazione degli spazi sulla base del numero di persone che lo li devono occupare. Una tecnologia che si è quindi rivelata utile come base per il sizing di quante persone possono aentrare all’interno degli uffici. Una lettura “inversa”, quindi, della stessa esigenza, consentendo di capire come e in quali spazi le persone si muovono. Particolarmente utile, nella valutazione del rispetto delle misure sanitarie.

Sensori wearable per identificare la posizione (e condizione) del lavoratore

Piattaforme digitali di monitoraggio che si affiancano ad altre tecnologie in ambito IoT, sempre riferite al mondo della safety, area che vede il Gruppo anconetano leader di mercato in Italia e non solo. In particolare, è stato sviluppato un sensore wearable che consente una localizzazione molto precisa della persona che lo indossa, sia indoor sia outdoor, che abilita l’SOS, il man down e il controllo della presenza dei dispositivi di sicurezza, grazie al collegamento a sensori presenti nell’elmetto o nelle scarpe indossate dai lavoratori.

L’IoT sensor-to-sensor applicata alla sicurezza da Covid-19

«Le piattaforme le avevamo in casa – prosegue Filippetti -, e in questo frangente abbiamo ampliato le funzionalità della nostra tecnologia, spingendo l’IoT alla comunicazione sensor-to-sensor. Solitamente la nostra piattaforma localizza una persona all’interno di un grande ambiente, nel caso del Covid19 la situazione cambia. La priorità in questo caso è capire se questa persona si avvicina troppo ad altre, sapere con chi eventualmente è venuto in contatto, e soprattutto avere una macrolocalizzazione per aree, per capire, per esempio, quanti stanno entrando in una mensa o quanti si stanno spostando verso un certo piano dell’edificio, secondo le policy definite».

Smart Safety si arricchisce con Distance Check

Gruppo Filippetti ha perciò sviluppato e ampliato le funzionalità della propria soluzione Smart Safety, creando Distance Check, una nuova feature che crea una comunicazione badge to badge, rendendo il sistema attivo e in grado di verificare chi c’è nei paraggi, senza bisogno di creare infrastrutture di localizzazione. Gli aspetti di privacy sono tutelati, trattandosi di un’associazione anonima del badge, ogni volta diverso e quindi non identificante la singola persona.

La modalità di fruizione è as a service, con canone mensile che copre sia le componenti hardware sia quelle software previste dalla soluzione.

Le tante anime innovative del Gruppo Filippetti

Sviluppo di soluzioni, declinazioni e interpretazioni inedite di tecnologie digitali innovative che stanno ormai da anni caratterizzando le competenze del Gruppo Filippetti, che a oggi conta 12 società sussidiarie, a copertura dei 5 ambiti di mercato su cui indirizza la propria offerta: Digital Transformation, Industry 4.0, Building 4.0, Mobility 4.0 e Technology 4.0 dove rientra la produzione tecnologica, hardware e software, legata al mondo dell’IoT.

Tra le varie anime del Gruppo, Filippetti ed Evolvea (startup nata anni fa in Filippetti – ndr) si occupano della grande clientela, la prima orientata al mondo informatico, mentre la seconda focalizzata sulla tecnologia per i mondi produttivi. Altre aziende sono frutto di ulteriori startup interne o di acquisizioni. Da citare Eximia, focalizzata sull’RFID; Geoweb, proprietaria di una piattaforma per la gestione degli asset; Tecnovox Smart Digital Building, startup creata appositamente per realizzare soluzioni verticali destinate agli hotel e all’Horeca in genere; Solunia, specializzata nella building automation, nell’energy management degli edifici e nel controllo e regolazione degli impianti, mentre Novatest si occupa di monitoraggio strutturale.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati

Articolo 1 di 2