Il cloud per l'innovazione

Turco: l’as a service come base del successo della nuova Si-Net

La svolta sul cloud ha permesso alla società di realizzare importanti case history internazionali, legate al mondo Microsoft

Pubblicato il 23 Nov 2020

Gianluigi Torchiani

Fausto Turco, Ceo e Fondatore di Si-Net

Da un piccolo magazzino di provincia sino alla realizzazione di innovativi progetti phygital finiti sui media internazionali, in stretta collaborazione con un gigante dell’IT come Microsoft. Questa la sorprendente parabola del system integrator Si-Net, che ha progettato 6 delle 12 case history che saranno contenute nell’ebook di presentazione del progetto Ambizione Italia Digital Restart, in cui saranno raccontati casi concreti di aziende italiane che, in piena emergenza sanitaria e grazie alla tecnologia, sono riuscite a cambiare i propri modelli di business. In particolare Si-Net si è dimostrata capace di sfruttare le tecnologie di Microsoft 365, a partire da Teams, per realizzare delle importanti esperienze enogastronomiche interattive per realtà storiche del Made in Italy, come Cantina Toblino, l’Ente Fiera Internazionale del tartufo bianco d’Alba e Ciacci Piccolomini D’Aragona, storica cantina del Brunello di Montalcino. Proprio quest’ultimo caso è particolarmente interessante, dal momento che è stato realizzato appena prima della pandemia e del conseguente lockdown, permettendone così la replicabilità anche in altri contesti.

Come racconta Fausto Turco, Ceo e fondatore di Si-Net, “ L’idea è nata in maniera un po’ casuale e se vogliamo anche fortunosa. Abbiamo avuto l’intuizione di effettuare una presentazione digitale dell’annata vinicola 2015, organizzando grazie agli strumenti digitali di Microsoft una degustazione da remoto a Milano (all’interno della Microsoft House), con gli esperti collegati via Teams. Sul momento non ci siamo accorti dell’impatto, ma sostanzialmente questo tipo di evento ha disintermediato la filiera vinicola, cambiando i canali tradizionali. Successivamente si è scritto molto dell’innovazione che siamo stati capaci di portare; ne siamo orgogliosi ma, in realtà, non abbiamo fatto altro che mettere insieme dei pezzi di tecnologie che erano già disponibili. Inoltre, questo appuntamento è stato organizzato appena 10 giorni prima del lockdown, ovvero da una situazione che ha reso oltremodo necessaria l’organizzazione di questo tipo di eventi”.

La scelta del modello Saas

Le degustazioni virtuali successive, come quelle organizzate con Cantina Toblino (citato come caso di eccellenza nel libro Proposte per l’Italia, scritto anche dal numero uno di Microsoft Italia, Silvia Candiani) e Tartufo D’Alba hanno portato il nome di Si-Net su media affermati come BBC e Financial Times, a dimostrazione della bontà della svolta verso il cloud: “Noi siamo un system integrator as a service. Già da almeno 5 anni abbiamo cominciato a costruire il nostro business intorno al cloud, abbandonando le classiche vendite di licenze e di prodotti. La storia di Si-Net, in realtà, nasce nella seconda metà degli anni 80, in un magazzino prestatomi da mio padre, che aveva sposato la mia volontà di lavorare nel mondo dei pc, nonostante all’inizio avessimo davvero pochissimi clienti. Successivamente il nostro business ha preso il via e siamo nel corso degli anni diventati uno stretto partner di Microsoft, focalizzandoci prevalentemente nella rivendita di server Windows. Nel 2013 ho partecipato alla prima presentazione di Office 365 e in quel momento ho capito che stava veramente cambiando qualcosa”. Dopo una fase di studio delle criticità del modello hardware based in essere e dei possibili vantaggi di quello cloud, Si-Net ha cominciato gradualmente a proporre le soluzioni Saas alle aziende clienti, magari partendo da quelle imprese che avevano problemi e difficoltà con i server fisici o con l’approccio tradizionale alla posta elettronica. Un cambiamento che è stato coronato da successo, tanto che oggi il 90% del fatturato del gruppo e legato a mandati e contratti, a loro volta correlati a Office e Azure. “Questo passaggio ha significato cambiare le nostre skill interne e anche studiare tanto: vendere as a service vuol dire soprattutto rivedere completamente i processi interni, soprattutto per una piccola azienda come la nostra”. Sino ad arrivare al luglio 2020 all’ottenimento del Microsoft Italia partner Awards, nella categoria Collaboration e Smart Working.

Non solo rivendita

Ma la particolarità di Si-Net è di non limitarsi soltanto a una pura e semplice rivendita: “Noi non vendiamo direttamente Microsoft 365 o Azure, piuttosto proponiamo Kuro 365: attorno ai prodotti Microsoft abbiamo infatti costruito degli add-on, premiati dalla stessa casa di Redmond – che comprendono anche assistenza, monitoraggio, ecc. Non a caso quando incontriamo le aziende cerchiamo sempre di partire dall’ascolto e dalle analisi delle loro specifiche esigenze”. A proposito di clienti, Si-Net ha sempre avuto come focus il mondo dei commercialisti, che hanno consentito al gruppo di raggiungere gli attuali livelli: il fatturato si aggira oggi intorno ai 3 milioni di euro, con investimenti estremamente aumentati negli ultimi anni nel personale, persino durante il delicato periodo del lockdown: “Non abbiamo mai avuto una figura commerciale di riferimento, i nostri clienti sono tutti arrivati tramite passaparola, questo ha fatto la nostra fortuna. Ci siamo accorti recentemente che gli studi professionali hanno spostato il focus dall’applicativo alla tecnologia, guardando ad ambiti come lo smart working, la sicurezza, la collaborazione. Tutto questo, nell’attuale fase, ci sta dando grande soddisfazione, visto che le soluzioni che proponiamo vanno in quest’ottica”.

Una Si-Net sempre più incentrata sui dati

La logica as a service è portata avanti da Si-Net con un’organizzazione estremamente fluida e poco rigida. Che guarda anche al futuro: “La nostra crescita è avvenuta soltanto con le nostre forze. È vero che rimaniamo piccoli ma siamo ben capitalizzati. L’ingresso in azienda di capitali esterni? Si tratta di un’idea che potremmo prendere in considerazione soltanto se questi capitali ci permettessero di mettere in atto rapidamente nuove idee e progetti: penso ad esempio all’intelligenza artificiale applicata, che rappresenta un’area che ci interessa moltissimo. In caso contrario non abbiamo certo intenzione di stare fermi in attesa di essere ceduti al migliore offerente”. Sulle prospettive future di Si-Net l’idea del fondatore è chiara: “Anche se è difficile dire in questo periodo di Covid dove andrà l’azienda, sicuramente io vedo una Si-Net sempre più incentrata sui dati. Dobbiamo analizzare sempre di più i dati che abbiamo a disposizione, soltanto in questo modo potremo essere ancora sul mercato anche nel futuro”.

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