Non è noto a molti l’impegno dell’Unione Europea verso le tecnologie del cloud computing, quali componenti strategiche per l’informatizzazione e la modernizzazione di imprese e pubbliche amministrazioni.
Un impegno che si è materializzato in questi giorni con il rilascio, dopo tre anni di lavoro, del primo prototipo della piattaforma Cloud-TM (TM sta per Transactional Memory) frutto di uno dei più estesi progetti di ricerca mai finanziati dall’Unione Europea in ambito informatico.
Il progetto, a cui ha partecipato tra le capofila anche la società Red Hat, aveva l’obiettivo di definire degli standard e un modello di sviluppo appropriato per le grandi data-grid. Un ambito in cui i vantaggi dell’estesa scalabilità sono ancora oggi compromessi dalla mancanza di standard comuni e protocolli di programmazione utilizzabili al di fuori di una ristretta cerchia di accademici.
Una mancanza che Cloud-TM prova a colmare, offrendo agli sviluppatori i mezzi per sfruttare appieno la potenza della programmazione distribuita e i vantaggi di una grande piattaforma per il cloud computing.
Grazie al finanziamento UE, accademici e società software hanno infatti collaborato nella creazione di una piattaforma middleware centrata sui dati, progettata per poter soddisfare i requisiti di scalabilità e flessibilità delle grandi infrastrutture cloud.
“Il risultato che abbiamo ottenuto è una piattaforma innovativa che riduce i costi di sviluppo, di implementazione e gestione delle applicazioni cloud – spiega Paolo Romano, coordinatore del progetto – Questo è reso possibile dall’integrazione nella piattaforma dei protocolli di data management più scalabili e astrazioni di programmazione capaci di mascherare la complessità di codifica della piattaforma. Cloud-TM dispone inoltre di meccanismi di self-tuning che ne ottimizzano l’efficienza in tutte le condizioni operative”.