Cybersecurity

Anonymous colpisce Governo e istituzioni italiane: sottratti dati

Il collettivo hacker Anonymous ha rivendicato via web l’attacco compiuto contro Palazzo Chigi e ministeri. Sottratti e diffusi in rete dati personali

Pubblicato il 15 Nov 2017

Gianluigi Torchiani

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Negli ultimi tempi siamo stati abituati a una serie di attacchi hacker compiuti per un’unica ragione: il denaro. Tra questi possiamo ricordare Wannacry, NotPetya e BadRabbit, che molti danni hanno compiuto anche in Italia. Sembravano scomparsi o quasi, invece, le azioni vecchio stile, compiute in nome di “ideali” più o meno nobili. Nei giorni scorsi, invece, Anonymous, il più noto collettivo di hacker, ha messo in atto un’azione diretta  – e a quanto pare riuscita – contro le istituzioni italiane.  Nel mirino del cybercrime sono finiti i sistemi informatici di palazzo Chigi, ministeri dell’Interno e della Difesa, della Marina Militare e del Parlamento europeo. Sul web è possibile anche possibile rintracciare la rivendicazione del collettivo: “Cittadini, siamo lieti di annunciarvi, per il diritto della democrazia e della dignità dei popoli, che siamo in possesso di una lista di dati personali relativi al Ministero dell’Interno, al Ministero della Difesa, alla Marina Militare nonché di Palazzo Chigi e Parlamento Europeo. Governo, corruttore di democrazia, la rivoluzione passa anche qui, inarrestabile, il cui ideale conosce ora i vostri nomi, i vostri contatti telefonici, le vostre residenze. Possediamo anche fotocopie dei vostri documenti personali, di quelli dei vostri parenti ed amici, contratti di lavoro, contratti d’affitto, buste paghe e molto altro.(…)”.

Gli hacker hanno insomma reso accessibili  mail, numeri di telefoni, ordinanze di servizio delle Questure ma anche buste paga e fotocopie di documenti di appartenenti a forze di polizia e forze armate. I documenti diffusi sono al momento una quarantina ma Anonymous potrebbe averne in possesso molti di più. La portata dell’attacco è stata comunque ridimensionata dallo Stato maggiore della Difesa: “Nessuna informazione a uso d’ufficio è stata in alcun modo trafugata, né, tanto meno, dati e argomenti classificati” e dalla Polizia Al momento non sono state evidenziate ulteriori compromissioni di sistemi informatici istituzionali”. La  Procura di Roma ha comunque avviato una indagine in relazione all’attacco informatico avvenuto sabato per mano degli hacker di Anonymous. Nel procedimento  si ipotizza il reato di accesso abusivo ad archivio informatico.

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