Il desktop è morto… viva il desktop. In moltissimi tra i puristi della Mela morsicata ci avevano rinuncito da tempo e avevano virato i loro acquisti in direzione iMac o Mac Book… Nelle scorse settimane però, quasi a comporre un ben archiettato ossimoro, nel mezzo del più deciso rinnovamento del proprio sistema operativo mobile Apple ha anche alzato il sipario sul rilancio e il rinnovo totale della sua famiglia desktop, il Mac Pro. Un rilancio che ha preso forma con un clamoroso cilindro nero e lucido capace di lasciare in molti senza parole ed è stato già ribattezzato come “il fustino di birra più caro del mondo”. Del resto, per rivitalizzare uno dei mercato più in difficoltà nel mondo IT non si poeva fare scelte scontate e dopo anni di attesa grafici, videomaker, progettisti in 3D (tutti colro insomma che sul carro di Apple erano già ben posizionati anche in era pre-iPod) hanno ora il tanto sospirato super Mac da tavolo.
Si parla infatti di un processore 12 Core con Ram a 1866Mhz ed una banda fino a 60GB/s, Thunderbolt 2, fino a 20Gbps, e 6 device collegati in cascata alla singola porta. Dual GPU di AMD con 4096 stream processor e supporto fino a 3 display 4K.
Qualcuno, nella scelta di una così esasperata forma cilindrica ha voluto vede anche un tentativo di esorcizzare uno dei pochi ma dolorosi flop di Jobs ovvero quel Mac G4 Cube che si dimostrò bello ma poco utilizzabile. Al di là di tutto perrò resta una scommessa molto interessante da seguire anche per capire come e se il mondo dei dektop ha ancora qualche carta da giocare e soprattutto se ha ancora importanti spazi per regalare margini interessanti al canale di vendita.
«Progettato intorno a un rivoluzionario core termico unificato – scrive la stessa Apple in un comunicato stampa -, il Mac Pro introduce un’architettura desktop pro completamente rinnovata e un design ottimizzato per le prestazioni, dentro e fuori. Con la prossima generazione di processori Xeon, due GPU di classe workstation, Thunderbolt 2, archiviazione flash basata su PCIe e memoria ECC ultrarapida, il nuovo Mac Pro racchiude in un case incredibilmente piccolo, alto appena 25 cm, un’incredibile quantità di potenza.”
«Il Mac Pro di prossima generazione è il Mac più radicale di sempre – ha poi rilanciato il vice presidente senior del marketing mondiale di Apple Philip Schiller -. Tutte queste prestazioni e capacità di espansione sono racchiuse in un nuovo design completamente riprogettato, che occupa un ottavo del volume del modello attuale e, soprattutto, sarà assemblato qui negli USA».
Al momento poche le informazioni sulla disponibilità e sul prezzo che si annuncia però abbastanza alto come da tradizione.