L’iPhone 6, come da più parti annunciato, sarà senza dubbio uno dei prodotti chiave per la Mela morsicata ma, mentre sale la febbre per l’annuncio atteso per il prossimo autunno, è già scattato l’allarme prezzi dopo l’annuncio dei rincari stabilit in base alle nuove tabelle dell’Equo Compenso, così come raccontato da ICT4Trade nelle scorse settimane.
Andando con ordine comunque, da Cupertino arrivano segnali di grandissima fiducia e ottimismo in relazione all’imminente iPhone 6. Il nuovo gioiellino born in Cupertino che, stando agli immancabili rumors, sarà disponibile in due modelli, con schermo da 4,7 e 5,5 pollici, andando dunque a mettere pepe nella già affollata arena degli smartphone king size che tanto piaccino in Oriente che stanno facendo le fortune di Samsung, Lg, Lenovo e Huawei. La conferma di un simile ottimismo arriva dai numeri che cominciano a circolare. Secondo il Wall Street Journal e varie fonti americane infatti, Apple avrebbe commissionato ai suoi fornitori la produzione, entro il 30 dicembre, di 70-80 milioni di nuovi melafonini. L’ordine è superiore ai 50-60 milioni di iPhone 5S e 5C commissionati lo scorso anno.
Come anticipato, il lancio dell’iPhone 6 è atteso in autunno e la presentazione potrebbe avvenire, come da tradizione, a settembre. Secodno diverse fonti grande attesa c’è in particolare per l’applicazione della nuova tecnologia ‘in-cell’, che permette di costruire modelli più sottili integrando i sensori ‘touch’ tra gli elementi del display. Una tecnolgoia che sembra aver cerato non poche difficoltà in fase di progettazione. Problemi che hanno spinto l’analista Ming-Chi Kuo di Kgi Securities, ad ipotizzare che Apple potrebbe trovarsi costretta a rimandare il lancio dell’iPhone da 5,5 pollici al 2015.
Detto del futuro però, le note dolenti arrivano, come previsto dalla dolorosa applicazione della nuova normativa legata all’Equo Compenso, del quale Ict4Trade ha parlato a più riprese. Con l’annuncio della nuova normativa infatti da casa Apple non hanno perso tempo e sono scattati i rincari: adesso infatti l’iPhone 5s da 16GB costa 732,78 euro, 3,78 euro in più. Il modello da 32GB costa 4,76 euro in più, quindi 843,76 euro. Per quello da 64 GB il rincaro è di 5,25 euro (954,25). Altri rincari sono in arrivo su iPad e Macbook. Una decisione che ha scatenato la reazione della stessa Siae.
Quest’ultima infatti, nei giorni scorsi ha immediatamente tuonato contro la decisione di Apple: «abbiamo appreso con sconcerto – riporta Repubblica.it – della provocatoria iniziativa della Apple Italia che da oggi, pubblicizzandola come “tassa sul copyright”, ha rincarato i prezzi dei propri dispositivi applicando un aumento esattamente pari alla rivalutazione della tariffa dovuta per Equo compenso, decisa dal Governo il 21 giugno scorso. Un’operazione di pura mistificazione della realtà mirata a confondere i consumatori e a mantenere inalterati i propri ingenti profitti, spesso realizzati attraverso l’utilizzo di manodopera a basso costo». Senza mezzi termini anche il ministro della Cultura e del Turismo Dario Franceschini, (che aveva rassicurat tutti dicendo che non ci sarebbero ststai rincari sull’onda dell’Equo Compenso) e che ha parlato di «un aumento puramente ritorsivo nei confronti dei loro clienti italiani». Una battaglia decisamente aperta e strategica per le sorti di un mercato chiave come quello italiano, una battaglia nella quale potrebbe a breve scendere in campo un nuovo contendente, la stessa Samsung che, come riportano diverse agenzie, starebbe infatti valutando l’ipotesi di rincari anche dei propri device…