La Raspberry Foundation ha appena annunciato Pi 3 Model B, il terzo arrivato della famiglia di micro computer auto-prodotti. Si tratta di uno dei dispositivi più amati da makers, hacker e appassionati di fai-da-te visto che permette, con una spesa irrisora, di costruire oggetti intelligenti potenziati dal processore a bordo del dispositivo, aggiornato per l’occasione. Sul modello più recente troviamo un system-on-chip Broadcom BCM2837, quad-core da 1.2 GHz a 64-bit, scheda video integrata VideoCore IV dual-core da 400 MHz, 1 GB di RAM, uno slot per microSD, una porta micro-USB, quattro USB 2.0, un ingresso ethernet 10/100 MB, un HDMI, un RCA, un GPIO a 40 pin e supporto Wi-Fi 802.11n e Bluetooth.
Linea vincente
In linea con le versioni precedenti, il Pi 3 costa 35 dollari, più o meno 36 euro, anche se con l’aggiunta di IVA e spedizione si arriva a 52 euro, cifra importante ma pur sempre minima rispetto a modelli simili. Divenuto famoso nel 2012, il Raspberry ha ricevuto importanti aggiornamenti negli anni, tanto che rispetto agli inizi, quando poteva girare solo con Linux, oggi supporta anche Windows e in particolar modo Windows 10 IoT, una versione ad-hoc del sistema operativo pensata proprio per oggetti simili e Internet delle Cose. A settembre del 2015 Raspberry Foundation ha svelato un display touchscreen da 7 pollici da abbinare al micro computer, così da rendere più semplice la realizzazione di progetti completi in ambito tecnologico, con il supporto di un input visuale simile a quello su tablet e smartphone.