In un mondo della tecnologia che corre a velocità impensabili sino a qualche tempo fa, le conferenze organizzate dai big dell’IT con le proprie community di sviluppatori si stanno dimostrando come gli eventi più attesi e anche più interessanti, come testimoniato dai recenti appuntamenti di Facebook e Microsoft. Non poteva essere da meno la società che, da dieci anni a questa parte, cerca di accreditarsi come pioniera dell’innovazione ossia Google. Ed effettivamente le novità presentate nel corso della prima giornata del Google i/Os 2016 davanti a una vera e propria folla da stadio, ossia circa 7.000 sviluppatori presenti, sono destinate a non passare certo inosservate. L’annuncio più clamoroso effettuato a Mountain View dal ceo di Google in persona, Sundar Pichai, è Home, con cui Big G fa il suo definitivo ingresso nel crescente mercato della domotica e delle smart home.
In questo caso la sfida è diretta soprattutto ad Amazon, che da tempo è presente su questo mercato con un analogo dispositivo, Echo, venduto in milioni di esemplari negli Usa Google Home si presenta come un dispositivo dalla forma cilindrica, a cui gli utenti potranno rivolgere domande, fare richieste, avere informazioni o portare a termine commissioni. Ad esempio si potrà chiedere a Home di prenotare un volo, un tavolo al ristorante, un biglietto aereo e così via. Inoltre renderà possibile controllare luci e chiusure della casa e dei diversi dispositivi installati. Il tutto rigorosamente a voce, senza bisogno di digitare su alcuna tastiera. Un’innovazione resa possibile da Google Assistant, il nuovo assistente virtuale di Mountain View che sarà in grado di rispondere a domande complesse e tenere conto del contesto per le domande successive, ha promesso Pichai. Assistant sarà presto integrato negli smartphone e smartwatch Android, ma anche nel mondo Automotive. In questo caso la sfida è invece agli assistenti virtuali concorrenti, Siri e Cortana.
Appare chiaro che però Google parte già da una posizione di vantaggio, per il suo essere l’indiscusso motore di ricerca numero uno al mondo e, di conseguenza, in possesso di una quantità di dati senza pari sulle richieste e abitudini degli utenti. Il colosso di Mountain View parte poi all’attacco di un altro segmento di mercato in cui era da tempo in difficoltà, nonostante Hangouts, ossia quello delle chat, settore dove oggi predominano nomi come WhatsApp, Messenger (entrambi di proprietà Facebook), Telegram e Snapchat. La nuova chat di Google si chiama invece Allo, connessa direttamente al numero di telefono dell’utente e al suo profilo Google, in grado di funzionare sia su piattaforma Android sia su iOS. Anche da Allo sarà possibile ottenere delle risposte personalizzate, inoltre ci saranno chat anonime e una forte crittografia. In combinazione con Allo arriva anche Duo, con la quale sarà possibile effettuare delle videochiamate.
Tra letante altre altre novità che arrivano da Mountain View c’è l’estensione del servizio di pagamenti “mobile” Android Pay al di fuori degli Stati Uniti, per la precisione nel Regno Unito, mentre presto arriverà lo sbarco in Australia. In arrivo poi le nuove versioni di Android (N) e Android (Wear), il nuovo sistema operativo per i dispositivi indossabili, che dovrebbe consentire alla galassia Google di inseguire il primato di vendite dell’Apple Watch. Infine arriva anche una piattaforma mobile per la realtà virtuale, ribattezzata Daydream, che oltre al lato software contiene anche la parte hadware, ossia un visore che rende possibile l’interazione. E’ possibile seguire la seconda giornata di lavori di I/O 2016 in diretta streaming direttamente su questa pagina: