Con LEAP, il salto verso un nuovo modello di gestione dei contenuti

Introducendo la piattaforma di co-sviluppo applicativo, la Enterprise Content Division (ECD) di DELL EMC apre molte nuove opportunità di business per i partner del canale. Tra questo dicembre e gennaio dell’anno prossimo, previsto anche il completamento dell’acquisizione di ECD da parte di OpenText

Pubblicato il 04 Nov 2016

Gianluigi Torchiani

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Chris McLaughlin, chief marketing officer della Enterprise Content Division (ECD) di DELL EMC

Per compiere la digital transformation, alle organizzazioni serve una strategia completa sui contenuti, in grado di fornire ai vari utenti un semplice accesso alle informazioni, di consolidare gli investimenti sull’infrastruttura IT e di assicurare una completa governance e sicurezza: il tutto per arrivare a prendere decisioni migliori e più informate. Così Chris McLaughlin, chief marketing officer della Enterprise Content Division (ECD) di DELL EMC, in apertura di ‘momentum Europe’, l’evento dedicato a partner e clienti organizzato a Barcellona i primi di novembre, richiama le aree chiave che l’azienda sta supportando con il proprio portafoglio di soluzioni. Portafoglio che ora, sottolinea, diventerà ancora più ampio, con il completamento – previsto tra dicembre di quest’anno e gennaio 2017 – dell’acquisizione, già annunciata a settembre, della divisione ECD da parte di OpenText, uno dei più grandi fornitori di soluzioni EIM (enterprise information management).

Molti sono i nuovi annunci di prodotto sintetizzati da McLaughlin (documentum 7.3, E&E Asset Operations 2.1, InfoArchive 4.2, e molto altro), ma al centro dell’offerta campeggia soprattutto l’introduzione di LEAP, una piattaforma cloud-based di gestione dei contenuti che, attraverso un insieme di servizi enterprise-grade, permette a partner e clienti di creare le proprie app, estendere le app LEAP ‘off-the-shelf’ e integrarle con il software di terze parti. LEAP, spiega Savinay Berry, vice president product management and business development di ECD, è soprattutto tre cose: una suite di app per accrescere la produttività degli utenti finali, una piattaforma di sviluppo ‘agnostica’ dal punto di vista tecnologico e, infine, un markplace curato da ECD e terze parti.

Partner, molte opportunità nella rivendita e sviluppo di app

Savinay Berry, vice president product management and business development di ECD

Chiediamo a Berry come i partner del canale possono sfruttare la piattaforma LEAP per aprirsi a nuove opportunità di business. «Crediamo che i partner abbiano grandi opportunità soprattutto in due aree – risponde il manager -. La prima è la rivendita delle app. La seconda, è sviluppare applicazioni con la piattaforma LEAP e poi venderle. Nel primo caso, oggi, abbiamo un programma reseller, per cui, se un partner vuol prendere una delle applicazioni LEAP, come Courier o Snap, e venderle al proprio canale creando un modello di prezzo per le applicazioni, può farlo. In questo modo, noi stiamo fornendo il supporto, ma i partner aggiungono la relazione con i propri clienti, applicando un loro modello di rivendita. Questa, quindi, è la prima modalità con cui possono trarre vantaggio dall’applicazione».

Nel secondo caso si parla, appunto, di sviluppo applicativo. «Come abbiamo appena annunciato, abbiamo nove partner che stanno costruendo applicazioni utilizzando la piattaforma LEAP”. Solo per menzionarne uno, c’è ad esempio Informed Consulting che, proprio durante momentum Europe, ha annunciato Senate, una app che il partner ha sviluppato con LEAP, utilizzando le relative API (application programming interface). La app, direttamente dal proprio dispositivo mobile, permette di organizzare meeting, invitare partecipanti, creare un’agenda, documentare il processo di presa delle decisioni e i suoi risultati, e ha come utente l’amministrazione pubblica olandese.

«Lo sviluppo di app è quindi un altro modo per fornire valore agli utenti facendo leva su LEAP. Per entrambe queste modalità, sentiamo che i partner stanno per giocare un ruolo molto importante» aggiunge Berry, sottolineando l’impossibilità, da parte dell’azienda, d’immaginare tutte le applicazioni che gli utenti possono desiderare. I partner, invece, con la loro vicinanza, anche territoriale, ai clienti, ne conoscono le esigenze e, quando sviluppano una app non supportata dalle API di LEAP, possono aggiungere le proprie competenze: il risultato, alla fine, è un maggior numero di app sviluppate. Tutto ciò, conclude Berry, i partner lo potranno fare con facilità nel cloud, senza dover apprendere diversi linguaggi di programmazione, e senza perder tempo con problemi di migrazione dei dati, perché LEAP si integra con i sistemi di back-end e front-end degli utenti, consentendo di gestire i contenuti direttamente alla fonte.

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