Reportage

Expo 2015: il video protagonista, tra innovazione digitale e tradizione alimentare

La visita al sito espositivo è un viaggio nella smart city del futuro: centinaia di display di ogni foggia e misura, totem mono e bifacciali interattivi, NFC e qr code, tablet a supporto del personale o usati come touch point, Wi-Fi declinato in tutte le forme possibili, smart glasses. E tutto poggia su 70 chilometri di fibra ottica

Pubblicato il 05 Ago 2015

Redazione TechCompany360

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Tra show-biz e globalizzazione, infotainment e cultura alimentare, l’edizione milanese di Expo 2015 offre una panoramica interessante sui nuovi concept di relazione e di ingaggio.

L’informazione, sublimata dalle tecnologie digitali, in molti casi diventa creativa e sposa la logica del palinsesto per programmare una diversificazione dei contenuti e dei messaggi, arrivando a evocare eventi mediatici che hanno dello spettacolare.

Di giorno e di notte, praticamente ovunque, brillano centinaia di display di ogni foggia e misura. Il digital signage, infatti, è protagonista di una comunicazione che sfrutta soluzioni di ultima generazione per aggiungere fascino e potenziare la call to action progettata dal marketing.

Declinato in ogni forma possibile, il display diventa il touch point dell’infotaiment: dai tablet integrati in ogni tipo di installazione che aggiungono all’informazione una fascinazione multimediale, ai tablet usati come finestre di accesso alla navigazione di contenuti più o meno interattivi, dai 20 e-wall distribuiti come separè tematici ai giganteschi videowall trasformati in elementi architettonici di arredo e comunicazione.

I totem informativi, grazie all’innovazione tecnologica, acquistano un nuovo ruolo: usati come smart poster oppure come perno di riferimento del visitatore. Dall’ingresso in poi spiccano 100 installazioni interattive, a singolo o a doppio schermo, disseminate lungo i vari itinerari della manifestazione milanese. Sono loro che aiutano i viandanti dell’Expo a capire come orientarsi in un milione di metri quadrati. Grazie alle tecnologie NFC (ma per i telefoni non abilitati è possibile usare i barcode) direttamente dai totem è possibile agganciarsi a contenuti di supporto, attraverso un palinsensto che cambia quotidianamente.

Innovazione digitale nella comunicazione

Utilizzati per informare ma anche come originalissimi elementi di arredo, i display sono i protagonisti della comunicazione mediatica di Expo da ogni nazione.

Grazie a un lavoro di concerto tra designer e marketer, infatti, i monitor a cristalli liquidi sono presenti sia negli spazi pubblici e condivisi, sia all’interno di tutti gli stand.

Si trovano incastonati in tavoli circolari e poliedrici, si ergono da terra con sagomature tra le più incredibili.

Modulati a pannello, i display creano dei composit a singolo schermo o in multischermo, mixando giochi cromatici e demo informative. Dai pavimenti ai soffitti, i display sono i media portanti della comunicazione ma anche pretesti scenici per generare scenografie dinamiche.

Integrati in gigantesche pareti o nei divisori che separano un’area dall’altra, diventano generatori di atmosfere molto teatrali.

Tra le installazioni più suggestive, quelle all’interno del padiglione 0. Le si scopre dopo essere entrati in una sorta di tempio della cultura: attraversando una navata si entra in una dimensione che mixa l’antico e il digitale, in uno scenario multimediale che, attraverso filmati o composit informativi, crea un’esperienza suggestiva.

Big data management e rappresentazione dei dati

“Presso il Muro del Mercato è stato installato un videowall curvo di 30 mt x10 mt – ha spiegato Mario Levratto, Strategic Planning & External Relations Director Samsung Electronics Italia -, composto da circa 460 grandi schermi dove sono proiettate informazioni come alla Borsa, sui vari tipi di alimenti di base, quali farina e frumento. Nella Sala di Controllo è stato collocato un grandissimo videowall che permette a tutti gli addetti alla centrale operativa di presidiare i flussi per uno svolgimento ideale delle attività, dall’accesso del pubblico alla gestione della sicurezza.

L’obiettivo di Samsung, infatti, è quello di migliorare l’esperienza degli operatori e dei visitatori, dando vita a un orizzonte di nuove possibilità, attraverso soluzioni d’avanguardia capaci di ispirare il mondo”.

La fotografia dei mercati alimentari del pianeta offre una quantità di informazioni raccontate in tempo reale in modo tale da costituire forse una delle migliori rappresentazioni di cosa debba significare per molte aziende della distribuzione alimentare e del manufacturing definire soluzioni precise a supporto del Big Data Management.

Expo 2015: Cisco e Samsung Official Global Partner

L’informazione in Expo 2015 regna sovrana, e viaggia su una rete in fibra ottica che garantisce una connessione a 10 gigabit a supporto di tutte le applicazioni.

Non a caso, Official Global Partner di Expo 2015 trovano come main sponsor Cisco e Samsung: il primo come progettista dell’infrastruttura che sostiene tutte le applicazioni chiave dell’esibizione, il secondo con una proposizione di schermi e di installazioni che trasformano il momento di relazione e di informazione focalizzandosi su un concetto di touch point visivo o interattivo a valore aggiunto.

Non esiste infatti applicazione che non sia veicolata dalla rete IP realizzata da Cisco: dal controllo accessi all’entrata, dove vengono letti i biglietti, alla rete elettrica gestita da Enel con Smart meter collegati in wi-fi.

Le persone, sia interni che i visitatori (circa 230mila al giorno), si connettono per il 90% al wi-fi (è aperto e gratuito per tutti), per un totale di circa 2.700 punti di accesso sia indoor che outdoor. La rete Wi-Fi ha un’architettura dinamica e intelligente, in grado di adeguarsi automaticamente alle necessità ed alle priorità del momento: e finora ci è riuscita senza intoppi. Ad esempio la prioritizzazione del traffico è data ai video, per garantirne la qualità trasmissiva. La sicurezza è di altissimo livello, fisica e logica. Sono anche attive 2000 telecamere di videosorveglianza, collegate a una rete indipendente.

Riprogettare la comunicazione fissa e mobile

Ogni giorno si collegano contemporaneamente 40 mila device mobili, con picchi che arrivano ai 70 mila dispositivi. I tablet Samsung sono anche uno degli strumenti di supporto dato agli operatori di Expo 2015, che li utilizzano per offrire informazioni ai visitatori di passaggio o per rimanere agganciati ai sistemi di monitoraggio e di controllo delle attività di back end associate alla business continuity della manifestazione. Il traffico wi-fi generato complessivamente dalla manifestazione milanese? I sistemi di monitoraggio dicono tra 1,6 e 2 terabyte.

«Il principale obiettivo della tecnologia – spiega Fabio Florio Manager of Business Development and Expo 2015 Leader, Cisco Italia – è stato quello di semplificare la gestione di Expo, veramente molto complessa. Il disegno dell’architettura è stato l’aspetto più importante e sofisticato, mentre i prodotti sono quelli disponibili nella nostra offerta. Abbiamo maturato una grande esperienza che potrà essere replicata. La progettazione è iniziata 3 anni fa, ma nell’ultimo mese prima dell’apertura abbiamo completato tutta la configurazione degli apparati e il testing».

Touchpoint, tra infotaiment, stupore e valore aggiunto

Touchpoint di una relazione a valore aggiunto, i display si confermano protagonisti di un’interfaccia tra il mondo analogico e il mondo digitale, cortocircuitando dati e messaggi su canali iconografici di nuova concezione.

L’abilità non banale dei programmatori, infatti, è stata quella di risolvere sia l’immagine coordinata delle installazioni che una modalità di rappresentazione capace di rispettare la percezione e garantire una piena comprensione delle informazioni.

Intrigantissimi i 50 gear VR usati per proiettare lo spettatore in uno spazio multidimensionale incredibile. Il Samsung Galaxy 6, integrato in un caschetto ergonomico che posiziona lo smartphone un po’ come il vetro di una maschera da sub, consente di visionare filmati a 360° garantendo un’esperienza percettiva unica.

MSC, ad esempio, li utilizza nel proprio stand per consentire una visita guidata esclusiva alle proprie navi da crociera: lo spettatore viene proiettato all’interno delle strutture e può curiosare ovunque, semplicemente girando il capo in ogni direzione possibile e immaginabile.

Dalla mappa al tablet, tramite app (e social)

In occasione di EXPO, Samsung ha inoltre sviluppato con TIM TIM2go, un nuovo servizio di tablet sharing prenotabile online che va ad arricchire l’esperienza della visita a Expo Milano 2015 (il costo giornaliero è di 10 euro se si prenota on line e di 15 euro se si prenota in loco).

Il servizio comprende il noleggio di un tablet Samsung Galaxy Tab S 8.4”, dotato di connettività ultraveloce illimitata 4G LTE di TIM e di una selezione dedicata di App e contenuti multimediali esclusivi e gratuiti, utilizzabile come guida innovativa sia all’interno che all’esterno del sito espositivo.

I visitatori potranno lasciare a casa mappe, guide turistiche, macchine fotografiche e videocamere: grazie alle potenzialità delle applicazioni installate sarà possibile arricchire i percorsi di visita anche attraverso animazioni e contenuti multimediali. In particolare l’applicazione TIM2go permette di creare e condividere il proprio ricordo digitale personale grazie alla disponibilità di uno spazio cloud di 5GB: le foto scattate, i video girati e gli itinerari percorsi con il tablet daranno vita alla sezione My visit, condivisibile dagli utenti con i propri contatti anche successivamente alla visita.

Tablet multiuso. Anche in versione fissa

A Expo 2015 il concetto di ingaggio tecnologico viene esploso in tutti i suoi orizzonti tecnologici: dai tablet usati per registrare gli accessi all’NFC parlante attraverso telefoni abilitati (o, ancora, tramite Qr code) o i gadget NFC a spiletta o portachiavi.

Allo stand Coca-Cola, ad esempio, durante la visita guidata special a ogni ospite viene consegnato un gettone tramite il quale si viene riconosciuti dai totem all’interno dello stand: quando si passa davanti, lo schermo manda un messaggio di saluto personalizzato e nominale.

I tablet Samsung lungo tutta la manifestazione sono usati anche come illustrazioni digitali all’interno di molti stand.

Coca-Cola, ad esempio, li usa per spiegare il sistema di riciclaggio delle bottiglie di plastica, confermando una nuova dimensione della comunicazione non necessariamente in chiave portatile.

Altri stand integrano i tablet ai pannelli e alle pareti per costruire composit iconografici o veri e propri percorsi espositivi miniaturizzati. Le possibilità applicative dei display interattivi, insomma, aprono finalmente le porte all’immaginazione.

Tecnologia e folklore, cioé innovazione e tradizione

Molti gli stand originali che sfruttano gli schermi digitali per ricreare ambienti futuristici che mixano materiali naturali e di nuova concezione, vegetazione reale e artificiale, touchpoint puramente decorativi o decisamente informativi.

Innovazione digitale e tradizione alimentare convergono nello stand dell’Azerbaijan che inizia con un piano terra incentrato sulla musica e il folklore e, tra pannelli e scale mobili, ecosistemi fisici e digitali, racconta il cibo, la natura e le abitudini alimentari di un popolo.

La fila di cassette di legno che emulano l’esposizione di un mercato accoglie i visitatori con una sorpresa: all’interno ogni cassetta ha un display touch screen che consente ai visitatori di navigare le informazioni per costruire percorsi di conoscenza personalizzati tra una miscellanea di proposte.

All’ultimo piano uno schermo propone una realtà aumentata alla rovescia: il cuoco che cucina ha come sfondo i visitatori che passano e lo guardano preparare manicaretti di ogni tipo.

Il cibo raccontato nelle piazze digitali

A Expo il cibo, la storia e la tradizione sono raccontati soprattutto attraverso una coreografia fatta di immagini digitali, tra giochi di luce e di ombra.

Percorsi dalle atmosfere musicali rarefatte si alternano alle situazioni più chiassose e da lunapark con lounge bar sofisticati e street food più caserecci (con varianti spregiudicate: ad esempio il kebab di cioccolato)

Il cubo digitale di fronte a Palazzo Italia è un evento mediatico esclusivo: 4 facce multischermo, tramite apposite telecamere che inquadrano i mercati di quattro diverse città italiane in modalità live, raccontano la portata di un’informazione globale.

Dal micro al macro, l’innovazione è davvero ovunque. Tra gli eventi forse più discussi c’è l’Albero della Vita: tra il pirotecnico digitale e le fontane danzanti analogiche. 30 switch Cisco gestiscono lo spettacolo di luci e i giochi d’acqua sottostanti che, all’imbrunire, creano un’atmosfera magica. La struttura, che misura 37 metri in altezza, è innervata di fasci iridescenti che cambiano continuamente colore secondo uno schema coreografico.

Tra le chicche tecnologiche, vanno citati i poliedri multischermo del padiglione americano su cui sono proiettati sofisticatissime animazioni che sfruttano ogni modulo come un set di scena a sè stante, ma che all’occorrenza viene attraversato dai protagonisti come se una pagina a fumetti perdesse il senso classico della lettura per diventare multidimensionale e multi-oriented.

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