TensorFlow è stato il progetto più biforcato su GitHub per tutto il 2015. Questo vuol dire che un numero altissimo di persone lo ha scaricato e modellato, rendendo il suo codice il più popolare in ambito framework machine learning sul web. Lanciato lo scorso novembre, ha già rappresentato la base di molti progetti interessanti, tesi a studiare meglio gli sviluppi di reti intelligenti, come quelle neurali. Negli ultimi giorni Google ha reso disponibile la versione distribuita di TensorFlow, arrivata alla release 0.8. Ciò vuol dire che chiunque può scaricare il software e applicarlo ai propri progetti di lavoro, con un supporto molto più ampio e sfruttando i modelli informatici realizzati dall’azienda di Alphabet. “TensorFlow 0.8 contiene tutto il necessario per integrare modelli distribuiti all’interno delle vostre infrastrutture – scrive Google – a guidare le performance della nuova versione c’è la libreria gRPC, che supporta l’utilizzo contemporaneo su centinaia di macchine in parallelo, anche localizzate sul cloud, così da utilizzare il potere sulla nuvola di Google Cloud Machine Learning”.
L’architettura di TensorFlow consente di ottenere un ambiente di lavoro flessibile ma completo, visto che ogni cluster può avviare processi di computazione indipendenti. Uno degli obiettivi del rilascio globale del software è la possibilità di capire quanto il mondo dell’IT possa trarre vantaggio dal suo apporto. A spiegarlo è la stessa Google: “Per continuare a migliorare i nostri modelli di machine learning abbiamo bisogno di un allenamento costante della piattaforma su centinaia di computer”. Sappiamo bene infatti che il concetto stesso che è alla base del machine learning è che l’Intelligenza su cui poggia può incrementare le proprie conoscenze solo con l’utilizzo. Rendere open source il codice di TensorFlow vuol dire permettere a tutti di ottenere il meglio dalla tecnologia di Google, incentivandone lo sviluppo sul campo.