Il mercato enterprise è l’obiettivo dichiarato di Google che, con il suo programma ‘Android for Work‘, punta a migliorare la sicurezza e la gestione degli smartphone in ambito aziendale. Un programma che, probabilmente, è una risposta al sostanziale predominio dei telefoni marchiati Apple in questo settore. Il punto di partenza della strategia di Mountain View è che oggi più di un miliardo di persone ha uno smartphone Android. Per molti, questi telefoni sono diventati strumenti essenziali per portare a termine importanti attività lavorative come controllare le mail, scrivere documenti, aggiornare la pipeline di vendita e approvare contratti. Ma nella maggior parte dei casi, ammette la stessa Google, smartphone e tablet marchiati Android sono poco utilizzati nei luoghi di lavoro, dunque il loro potenziale di business rimane infatti largamente inutilizzato. Il problema principale è la scarsa percezione di sicurezza di questi apparecchi da parte delle aziende, che li tendono a considerare meno “protetti” rispetto a quelli marchiati Apple.
Da qui il varo del programma Android for Work, che in pratica dovrebbe permettere a ogni utente di poter utilizzare il proprio device in una doppia maniera: da una parte l’uso privato, dall’altro quello aziendale. Questa scommessa si basa su quattro componenti tecnologiche chiave: innanzitutto Big G dichiara di aver migliorato il sistema di criptazione presente di default, potenziato le funzioni di sicurezza SELinux e il supporto multi-utente in Android 5.0 Lollipop per creare profili professionali dedicati in grado di isolare e proteggere i dati. Così i dipartimenti IT può rendere disponibili app professionali accanto alle proprie app personali, con la certezza certi che i propri dati personali resteranno al sicuro. Invece, per i dispositivi Ice Cream Sandwich e Kitkat o che nascono sprovvisti di profili professionali, è stata creata la app Android for Work. La App, che garantisce un servizio mail sicuro, calendario, contatti, documenti, navigazione internet e accesso ad app professionali approvate, può essere completamente gestita dal dipartimento IT. Invece, Google Play for Work permette alle aziende di implementare e gestire in modo sicuro applicazioni per tutti gli utenti che utilizzano Android for Work. Infine, per semplificare il lavoro di tutti i giorni è stata messa a punto una suite di applicazioni professionali per gestire mail, contatti e calendario che supporta Exchange e Notes e rende disponibili funzionalità per modificare documenti, fogli di calcolo e presentazioni.
In questa nuova e importante sfida Google non si è mossa da sola, ma si è fatta affiancare da un cospicuo numero di partner. Tra questi ci sono tra i principali fornitori di servizi di Enterprise mobility management (EMM), che forniranno tutte le funzioni di Android for Work: un colpo importante è la presenza di Blackberry (a conferma del suo progressivo slittamento verso la galassia Android) che può vantare soluzioni molto avanzate in termini di sicurezza, ma anche gli altri nomi sono di rilievo: Citrix, AirWatch (di proprietà di VMware), Sap, Soti, Mobile Iron. Tra i produttori di device che hanno aderito al progetto ci sono Dell, Lenovo, Hp, Huawei, Samsung, Sony, LG, ecc, mentre in ambito networking ci sono nomi del calibro di F5, Cisco e Paolo Alto. Basterà tutto questo per lanciare Android in ambito enterprise?