
HP conferma il suo impegno strategico nel public cloud, al termine di una settimana abbastanza confusa. Ma andiamo con ordine: il caso nasce da un’intervista rilasciata da Bill Hilf, product management di Helion, al New York Times, in cui sostanzialmente il manager afferma che i consumatori si aspettavano da HP soprattutto un impegno nella vendita di computer e non una competizione accanita in questo settore. Parole che erano state interpretate dalla stessa testata americana come il preludio a una e vera propria rinuncia all’affollata arena del public cloud, dove in effetti HP si trova a competere con colossi del calibro di Amazon, Google, Microsoft e così via.
Per alcuni giorni in molti hanno atteso commenti e comunicazioni ufficiali… Poche ore fa, finalmente, HP ha deciso di smentire il tutto, facendo intervenire nuovamente Hilf con un comunicato ufficiale. Nel quale sostanzialmente si riafferma l’impegno di HP nel Public Cloud Helion, sul quale comunque l’azienda americana ha effettuato un investimento importante (circa un miliardo di dollari) appena nel maggio 2014. Al tempo stesso, però, nel messaggio ufficiale si mette in risalto la compatibilità di HP Helion con il mondo open source (Open Stack) e l’impegno di HP nel versante private cloud, in cui la società guidata da Meg Whitman ha una posizione di forza (secondo una recente ricerca Sinergy). Come a dire che, nonostante la smentita dell’abbandono, la nuvola di HP non sia solo e soltanto pubblic cloud.