Acquisizioni

HPE investe nell’iperconvergenza: acquisita SimpliVity

La multinazionale Usa pagherà 650 milioni di dollari per una delle realtà che si sono fatte più strade in un mercato in forte espansione. Il canale è chiamato a un ruolo centrale

Pubblicato il 18 Gen 2017

Gianluigi Torchiani

HPE headquarter

Hewlett Packard Enterprise mette a segno una mossa importante nel mondo dell’iperconvergenza: la multinazionale ha infatti annunciato l’acquisizione di SimpliVity, una delle realtà “giovani” più attive nel panorama, pagando 650 milioni di dollari in contanti. Un’operazione di cui si parlava da mesi in rete e che ora si dovrebbe concludere in tempi piuttosto rapidi, entro il 30 giugno 2017, ha reso noto HPE. Il prezzo pagato dalla società guidata da Meg Whitman non è neppure troppo elevato, se si pensa che SimpliVity era riuscita a raccogliere più di 276 milioni di dollari in finanziamenti e la sua valutazione a un certo punto aveva superato quota 1 miliardo.
Fondata nel 2009 e con sede a Westborough, Massachusetts, SimpliVity ha circa 1.300 clienti – tra cui MLB Network e T Systems – e ad oggi ha venduto 6.000 sistemi. Ovviamente la mossa rafforza HPE in un mercato, quello dell’iperconvergenza, che cresce a ritmi del 25% annuo e che già oggi vale 2,4 miliardi di dollari. Un sistema iperconvergente, lo ricordiamo, è una piattaforma server virtualizzata e preconfigurata, che combina risorse di elaborazione, storage, rete e software di gestione in una singola appliance. Con vantaggi importanti per i clienti finali in termini di velocità ed efficienza, ma anche di costi.

Non è un caso che le soluzioni offerte da SimpliVity, ma anche da realtà come Nutanix, siano andate a fare concorrenza a nomi storici del mondo storage come NetApp ed EMC. HPE era già posizionata nel mondo dell’iperconvergenza con soluzioni come l’HC 250 e HC 380, che continuerà a proporre in maniera sostanzialmente inalterata, ma già entro la fine del 2017 il software Omnistack di SimpliVity sarà integrato nella famiglia di server ProLiant, ha precisato HPE.

Resta da chiarire come la multinazionale statunitense risolverà nei prossimi mesi la collaborazione, che ovviamente precede l’acquisizione, di SimpliVIty con realtà in totale o parziale concorrenza, come Lenovo, Huawei, Cisco e Dell. Quel che è certo è che, nei comunicati ufficiali di rito che accompagnano come sempre l’operazione, Doron Kempel, CEO di SimpliVity, fa un chiaro riferimento all’estensione del canale di partner di HPE, che dovrebbe facilitare la diffusione delle soluzioni alle imprese di tutto il mondo.

Che HPE punti sul canale per spingere al massimo l’iperconvergenza è confermato dalle parole di Antonio Neri, executive vice president e general manager di HPE Enterprise Group, che si è detto certo dei “benefici” e dei “migliori margini” che deriveranno per i partner dalla vendita di una soluzione integrata. Che combinerà l’hardware di HPE con il software di SimpliVity per aggredire un mercato sempre più in espansione.

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