Una volta deciso di puntare sull’hybrid cloud, conviene fare da sé o affidarsi a delle soluzioni ingegnerizzate e già predisposte? È quanto ha provato a determinare uno studio commissionato da EMC (uno dei principali vendor di cloud ibrido), realizzato in collaborazione con Principled Technologies. La prima evidenza è che l’implementazione di una soluzione hybrid cloud porta reali e concreti vantaggi in termini di riduzione dei costi e delle risorse.
Ad esempio, si è calcolato che per una azienda di circa 30.000 dipendenti e una infrastruttura di 5.000 virtual machine, i risparmi sugli investimenti in conto capitale (CAPEX) possono arrivare al 50%, quelli sulle virtual machine al 10% e quelli per le licenze software al 2%. Inoltre, da un punto di vista organizzativo, si può riscontrare una riduzione della complessità e un aumento dell’efficienza operativa che, in definitiva, garantisce al personale di potersi concentrare su attività di maggiore valore per il business. Per quanto riguarda le due opzioni possibili sull’implementazione dell’hybrid cloud, lo studio di Principled Technologies mette in luce come l’architettura ingegnerizzata di EMC Federation Enterprise Hybrid Cloud abbia tempi di implementazione molto più veloci rispetto alle soluzioni create da un dipartimento IT interno.
In particolare, quando si tratta di mettere in piedi una soluzione cloud a livello di Infrastructure-as-a-service, il risparmio in termini di tempo è del 92%, mentre se si vuole arrivare ad avere una vera e propria soluzione IT-as-a-service – con funzionalità aggiuntive come la protezione dei dati, database, crittografia e integrazione dei processi operativi – si ottiene comunque un taglio dei tempi del 50%. Più in generale, se si considerano le risorse necessarie per progettare, implementare, supportare e aggiornare una soluzione di questo tipo, la scelta di adottare una soluzione hybrid cloud ingegnerizzata, rispetto a quella di realizzarla per conto proprio, può garantire un risparmio fino al 67% in 3 anni.