Dopo le prime sperimentazioni e i primi casi di successo, nei prossimi mesi potremo vedere a livello mondiale le prime adozioni su larga scala delle tecnologie di elaborazione big data.
Stando a un sondaggio di Gartner di cui sono stati resi noti soltanto alcuni elementi, il 42 % dei responsabili IT ha già investito sulla tecnologia oppure sta pianificando di farlo per i prossimi 12 mesi.
Le aziende hanno insomma consapevolezza sul fatto che i big data sono importanti e che hanno il potenziale di trasformare il loro business in nuovi modi.
Le domande che oggi si pongono i clienti sono quindi passate dagli aspetti tecnologici a: ‘Quali sono le strategie e le competenze richieste?”. Oppure: “Come si può misurare il ritorno dall’investimento?”.
Le caratteristiche di un processo in fase iniziale
Secondo la società di analisi si è in ogni caso agli stati iniziali e pochi hanno già adottato approcci big data a livello d’impresa, capaci di avere un vasto impatto sulla loro infrastruttura dati.
Le aziende devono intraprendere le loro iniziative big data in un contesto di forte cambiamento in cui compaiono sempre nuove tipologie di dati e gli utilizzatori hanno nuove richieste di elaborazione.
Le aziende sono sempre più convinte che le iniziative big data siano importanti perché hanno già identificato nuove opportunità di business che non possono essere tradotte in vantaggi concreti sfruttando le tradizionali fonti di dati, tecnologie o pratiche.
Le opportunità collaterali generate dai big data
Gartner prevede che per il 2015, il 20% delle aziende Global 1000 avrà una focalizzazione strategica sull’infrastruttura dell’informazione pari a quella dedicata alla gestione delle applicazioni.
C’è inoltre un fenomeno importante di cui i fornitori IT devono tenere conto. In previsione di impiegare strumenti big data, le aziende di diverso settore stanno raccogliendo e memorizzando quantità maggiori di dati operativi, pubblici, commerciali e sociali.
Questo fenomeno si sta verificando a livello mondiale, in particolare presso pubbliche amministrazioni, manufacturing ed education.
L’interesse riguarda sia le sorgenti dati esistenti sia quelle sottoutilizzate o non online, quali archivi e-mail, file multimediali e altri contenuti. In attesa di implementare soluzioni big data, molte aziende hanno bisogno di soluzioni e supporti per la migliore gestione dei dati.