Lo sviluppo del Cloud avrà un decisivo impatto sui mercati dell’IT, sia in campo hardware sia software.
Questo si legge in un un report recentemente pubblicato da Baird Equity Research Technology, secondo il quale i fornitori tradizionali di tecnologia dovranno prepararsi a una riduzione dei loro fatturati man mano che i loro clienti adotteranno nuove soluzioni.
Man mano che i clienti aziendali affideranno alle tecnologie di Cloud quote sempre più rilevanti dei loro servizi, diminuirano la loro dipendenza dalle componenti IT tradizionali e il livello di investimento in queste ultime. Benché l’impatto sia oggi appena avvertibile, gli analisti di Baird prevedono che l’effetto possa diventare macroscopico già entro i prossimi tre anni.
Cannibalizzazione inevitabile
Prendendo come modello i servizi AWS erogati da Amazon, gli analisti stimano che per ogni dollaro speso dalle aziende utenti su tecnologie Cloud si abbia una minore spesa pari a 3-4 dollari nell’IT tradizionale. Divario destinato ad aumentare ulteriormente nel tempo.
Ne consegue che se Amazon riuscisse a raggiungere l’obiettivo dei 10 miliardi di dollari di fatturato Cloud nel 2016, questo significherebbe una perdita tra i 30 e i 40 miliardi di dollari nell’IT tradizionale.
L’impatto riguarderà in particolare le vendite di hardware e di software anche se, almeno per il momento, non mostrano segni di particolare sofferenza per via degli investimenti che le imprese stanno facendo per realizzare Cloud privati e i fornitori di servizi per adeguare le loro infrastrutture alla domanda futura. Alla lunga ci sarà una minore spesa.
Stando alle valutazioni degli analisti di Baird, l’industria IT dovrà aggiustare il tiro e prepararsi al cambiamento.
Società come HP, IBM, Microsoft, Oracle e molte altre dovranno cominciare a offrire o rafforzare l’offerta di servizi cloud e continuare su questa strada. Questo comporterà una sorta di auto-cannibalizzazione nei loro mercati tradizionali, ma non avranno scelta per mantenere la leadership.